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05/10/2011 | di Redazione Ruoteclassiche
LE ROSSE? CI HO PROVATO…
Settant’anni e la fibra di un trentenne. Un incontro casuale, quello con Derek Bell, 5 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans tra il ’75 e l’87. “Ho corso con le Alfa e le Ferrari – spiega. – Una storia tormentata ma che auto, che squadre!”. Nel 1959, a 18 anni, andò a Monza […]
05/10/2011 | di Redazione Ruoteclassiche

Settant'anni e la fibra di un trentenne. Un incontro casuale, quello con Derek Bell, 5 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans tra il '75 e l'87. "Ho corso con le Alfa e le Ferrari - spiega. - Una storia tormentata ma che auto, che squadre!". Nel 1959, a 18 anni, andò a Monza per assistere al G.P di F.1. "Non so chi abbia vinto, di quel giorno ricordo solo la splendida Ferrari '250 GT California' che fece da apripista". Per Bell, a inizio carriera, arrivare a Maranello era un sogno.

E invece nel '68 il Drake gli offrì una Formula 2. Una seconda proposta arrivò dalla Cooper: "Come avrei potuto accettare avendo la possibilità di correre per il miglior team del mondo?". Quell'anno ottenne una pole e diversi piazzamenti e Ferrari gli propose anche un posto in F.1. Sul circuito di Modena, il giorno del test, pioveva. "Provavo con quello che sarebbe stato il muletto per il G.P. di Germania. Forghieri mi disse: 'se sbatti, non guiderai più una Rossa. Ferrari, attraverso i finestrini della sua favolosa '365 GT 2+2', analizzava il mio giro".

La prima corsa ad Oulton Park si è conclusa con la rottura del cambio. A Monza, 8° posto in griglia e ritiro in gara. "Problema di alimentazione, dissero. Siccome ero la terza guida, anni dopo scoprii che mi avevano montato dei pistoni sperimentali e uno aveva ceduto". Saltato il Canada, Bell tornò al volante di una Ferrari F.1 a Watkins Glen al posto di Jackie Ickx, rimasto ferito nella corsa precedente. "Ero il secondo di Chris Amon e durante le qualifiche non potevo spingere, poi in gara ho rotto ancora quel maledetto pistone!". Nel '69 per Bell c'era posto solo in F.2, ma fu un disastro. "Ferrari mi chiamò: 'smettiamo di correre insieme'.

M'invitò poi a cena, passò a prendermi con la sua '2+2' e mi fece l'ultima proposta: gareggiare con la '512 S' a Le Mans nel1970, con Ronnie Peterson, ma anche quella volta fui costretto al ritiro. Fine della storia, non ho più corso per la Ferrari. Ma l'emozione è stata impagabile".

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