Andrà all’asta il 12 aprile in Texas uno dei due prototipi di Ford "GT40" rimasti. Una rarità destinata a strappare quotazioni record.
È una delle quattro "GT 40" realizzate dalla Ford per vendicarsi del rifiuto di Enzo Ferrari di cedere Maranello all’azienda a stelle e strisce che nella primavera del 1963 era arrivata a un passo dall’impresa. L'obiettivo di battere la Ferrari riuscì per quattro anni di fila a Le Mans, dove le Ford "GT 40" hanno sbaragliato le Rosse dal 1966 al 1969. Prima di riuscirci però la casa aveva allestito quattro prototipi, dei quali i primi due (con i numeri di telaio "GT/101" e "GT/102") sono andati distrutti nei test del 1964 sul circuito di Le Mans da Jo Schlesser e Roy Salvadori, rimasti illesi.
L’auto in questione è la quarta della serie, elencata come "GT/104". Non ha avuto successo nel suo debutto del 1964, ma può vantare di essere stata la prima "GT 40" a guadagnarsi un podio. E di essere stata guidata da piloti come Phil Hill, Bruce McLaren, Bob Bondurant, Ken Miles, Jo Schlesser, Richie Ginther e Richard Attwood.
Il prototipo "GT/104" è stato il primo anche a utilizzare un telaio in acciaio più leggero. La vettura è rimasta di proprietà di Ford fino al 1971, quando fu venduta al suo primo proprietario privato. Venduta poi nel 1972, nel 1978 è passata ancora di mano e avviata al restauro. Nel giugno 2010, parzialmente completata è stata venduta a un nuovo proprietario privato, che l’ha affidata allo specialista inglese di "GT40" Paul Lanzante per riportarla alle condizioni iniziali. Cioè, nella configurazione di Daytona. La "GT/104" oggi comprende molti componenti originali, tra cui il V8 4.2 da 289 CV che pare sia quello elaborato da Carroll Shelby nel 1965 con le specifiche di Le Mans.