La Fiat Nuova 1100, uscita da Mirafiori nel 1953 e prodotta fino al 1969, andava incontro ai desideri di un Paese alle soglie del boom economico. Tutta la storia in un agile libro di Alessandro Sannia
“La borghesia si aspettava un’automobile moderna. Qualcosa che fosse in grado di recuperare in un colpo solo tutto quel decennio di progresso che era andato perso sotto le bombe anglo-americane”. Era un sogno di molti, allora. Alessandro Sannia, studioso di automobili, ripercorre la storia del progetto nel libro Fiat 1100 e 1200. 1953-1969 (Società Editrice Il Cammello, 112 pagine, 20 euro).
Un lungo iter. Un’idea che ebbe origine nella seconda metà degli anni Trenta, attraversò poi la guerra e, dopo tanti ripensamenti e qualche compromesso, vide la luce come prototipo nel 1949. La prima uscita da Mirafiori è dell’inizio del 1953, la presentazione al pubblico poco più tardi al Salone di Parigi. Nel libro, agile e simpatico (con formato “ad album”), l’autore esamina la produzione degli anni 1953-1969 della 1100 e della 1200. Con serie e allestimenti vari (1100/103 E, D Familiare, 1200 Granluce, 1100 H “Lusso”…), migliorie apportate nel tempo, dati tecnici...
L’Italia alle soglie del boom. La vita della “Nuova 1100” va di pari passo con l’evoluzione dell’Italia alle soglie del boom economico. Si chiedeva più velocità, perché il benessere conquistato portava a spostamenti più frequenti, e poi più dotazioni, un’estetica al passo coi tempi... Ci sono così le berline, le familiari, le aggressive “Turismo Veloce”, le eleganti 1200, le spider. Le pagine sono scandite da pubblicità e foto del tempo, da spaccati e immagini dettagliate degli interni.