Raid dell'Etna 2023, vince la Porsche Speedster di Mazzoleni-Gotti - Ruoteclassiche
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19/10/2023 | di Redazione Ruoteclassiche
Raid dell’Etna 2023, vince la Porsche Speedster di Mazzoleni-Gotti
Secondo l'equipaggio Belotti-Marchesi su Jaguar XK140 del 1955 seguito da Minussi-Bygate su Porsche 911 S Targa del 1970. La Coppa delle Dame è andata a Marchesi-Gotti su Porsche Speedster
19/10/2023 | di Redazione Ruoteclassiche

Si è da poco conclusa l'edizione 2023 del Raid dell’Etna superclassica di regolarità per auto storiche che compie venticinque anni. Un evento che coniuga competizione cronometrica, svago e promozione turistico-culturale. Quest'anno l'itinerario a tappe prevedeva partenza da Palermo e arrivo a Catania, circa 1.000 chilometri attraverso i siti più rinomati, ma anche gli angoli più nascosti della Sicilia, isola contradditoria, ma sempre affascinante.

79 equipaggi da 12 Paesi. L'edizione del venticinquennale è stata caratterizzata da una straordinaria partecipazione: ben 79 equipaggi iscritti provenienti da 12 diverse nazioni e da tre continenti. E non è mancato chi ha approfittato degli ultimi scorci d'estate per protrarre il loro soggiorno in Sicilia. Alcuni erano letteralmente di casa essendo alla quindicesima partecipazione. È aloro che gli organizzatori hanno riservato il “Condorelli Fidelity”, in collaborazione con la nota casa produttrice di tipici torroncini siciliani che ogni anno premia i fedelissimi, considerati “siculi ad honorem”.

La partenza. Lo spettacolo è partito domenica 24 settembre da Palermo, dove sono giunti via mare (beneficiando di uno sconto concesso dallo sponsor GNV) e via terra i vari equipaggi con le loro vetture in un parco chiuso a piazza Verdi, di fronte allo scenografico Teatro Massimo che ha dato loro il benvenuto. Cena inaugurale al piano nobile di Palazzo Francavilla, residenza del 1783 e da anni location storica in cui i partecipanti possono comprendere quali fossero i fasti del Regno delle Due Sicilie.

Prima prova cronometrata. Dopo lo start, la settimana ha preso il via con una lunga tappa lungo la costa settentrionale dell’isola, a ridosso del mar Tirreno. Prova cronometrata su parte del Circuito delle Madonie, teatro della famosissima Targa Florio, e a seguire Cerda, Cefalù e la sfilza di paesini sul mare affacciati sulle isole Eolie. Sosta pranzo a Rocca di Caprileone, nel cuore del Parco dei Nebrodi, quindi lo Stretto di Messina e fine della tappa al noto Caparena, sul mare di Taormina.

Sul set de Il Padrino. Alla Perla dello Ionio è stata dedicata l’intera successiva mattinata; shopping tra i vicoli, l’affollatissimo corso Umberto, il Teatro Greco e, non ultimo, il pranzo sulla terrazza panoramica del Vello d’Oro in cui l’occhio può spaziare dalla Calabria alle sommità dell’Etna. Il pomeriggio è stato riservato alla prova cronometrata sul tortuoso percorso che conduce all'antica Forza d’Agrò, set cinematografico per diverse riprese del famoso film Il Padrino.

Lotta serrata. Dopo due giorni di gara la classifica denotava già la valenza dei vari equipaggi. In vetta, lotta serrata tra la Porsche Speedster di Mazzoleni-Gotti, la Lancia Aprilia dei giapponesi Yokota-Oki (staccati di sole 6 penalità), la Porsche 911 di Minussi-Bygate, la Jaguar XK140 di Belotti-Marchesi e l’altra Porsche 356 di Kofler-Doecker.

Le undici prove cronometrate previste sulle pendici dell’Etna, lungo la strada che conduce dal mare a Piano Provenzana a quota 1800 metri, hanno tradito però le velleità dell’equipaggio giapponese che tentava di conquistare la vetta della classifica. La loro Lancia Aprilia ha sofferto le pendenze e, a conclusione della gara di giornata, accusava un distacco ormai incolmabile a tutto vantaggio della Porsche di Minussi-Bygate che agguantava così la seconda posizione assoluta.

Escursione in fuoristrada. A Piano Provenzana il programma del Raid dell’Etna prevedeva l’escursione in fuoristrada sulle distese laviche per salire fin quasi alla sommità del cratere, a 2850 metri, da dove è possibile godere di uno spettacolare panorama. Proprio in cima al vulcano lo statunitense Joshua Finstein si è inginocchiato davanti alla fidanzata, Samantha Lind, chiedendola in sposa, tra gli applausi scroscianti dei presenti.

Da Linguaglossa a Pergusa. Tornati a valle, la carovana ha puntato alla volta del Golf Club Il Picciolo di Castiglione, seguita da Linguaglossa con l’offerta agli equipaggi di bottiglie di pregiato vino locale e arrivo quindi ad Aci Castello, con fine tappa sul mare Ionio, ancora in tempo per un tuffo in mare. Nella giornata seguente trasferimento fino alla cittadina di Aidone, accolti da una vispa schiera di bimbi festanti al passaggio delle vetture. Visita del museo archeologico della famosa Venere di Morgantina e quindi spazio per le adrenaliniche prove cronometrate (ben ventiquattro) all’autodromo di Pergusa, valide per l’attribuzione del Grand Prix Sparco, conquistato dall’equipaggio giapponese Yokota-Oki su Lancia Aprilia davanti a Mazzoleni-Gotti (Porsche Speedster). Infine, pranzo ai box.

Città delle cento chiese. La giornata si è conclusa nel centro storico barocco di Acireale, nota come la città delle cento chiese, che ha accolto i partecipanti nella splendida piazza del Duomo. La penultima giornata del Raid dell’Etna ha fatto tappa a Catania per la visita guidata del seicentesco Monastero dei Benedettini, delle sue cucine e della biblioteca Ursino Recupero, che con i suoi 270.000 volumi e manoscritti rappresenta un prezioso scrigno letterario. Pranzo presso il Chiostro di Levante e, nel pomeriggio, trasferimento alla base elicotteri della Marina Militare (Maristaeli), dove è stato possibile visionare l'abitacolo di alcuni velivoli.

La classifica. A Maristaeli si è conclusa anche la gara di regolarità con l’assegnazione del Trofeo Eberhard & Co. ai vincitori Sergio Mazzoleni e Silvia Gotti (su Porsche Speedster del 1956, al loro secondo successo al Raid dell’Etna dopo quello conseguito nel 2018) che precedevano i compagni di scuderia (Club Orobico) Antonio Belotti e Maria Marchesi (Jaguar XK140 del 1955). A completare il podio Corrado Minussi e Roberta Bygate (Porsche 911 S Targa del 1970) della Scuderia Nettuno.

Primo equipaggio straniero. Al quinto posto il primo equipaggio straniero classificato ovvero quello nipponico composto da Masahiro Yokota ed Etsuko Oki (Lancia Aprilia del 1937). Mazzoleni e Gotti si aggiudicavano anche il Porsche Tribute (messo in palio dal Centro Porsche RS Motorsport di Catania) quale prima vettura Porsche classificata (ben sei gli esemplari del brand tedesco nelle prime dieci posizioni).

Sfida al femminile. Sabato 30 settembre, ultima giornata del Raid dell’Etna, ha visto gli equipaggi accolti nella cornice barocca di piazza dell’Università di Catania. Qui ha avuto luogo anche la tradizionale Coppa delle Dame Eberhard & Co., divertente sfida tutta al femminile tra le signore del Raid, con il successo di Maria Marchesi e Silvia Gotti su Porsche Speedster, premiate con due eleganti orologi da tavolo della famosa maison svizzera.

Molte altre le premiazioni in programma nello scenario del giardino di Palazzo Manganelli dei principi Borghese: il Classic Michelin (auto più antica e più moderna iscritte al Raid dell’Etna che montavano pneumatici della casa francese) era appannaggio di Masahiro Yokota ed Etsuko Oki nonché di Hans e Jill Roeschel, il Trofeo San Salvatore (auto più antiche in gara) e per finire il premio Brugnano, riservato ai club/scuderie presenti con più auto (lo statunitense Ic&ccc con ben 12 equipaggi, il Scrt di Lugano con 11, il Club Orobico con sei e il Team Suedtirol con cinque).

Generazioni a confronto. Targhe ricordo per i navigatori più giovani (l’italiano Riccardo Tampieri e i brasiliani Gustavo e Giulia Tessitore Cappelletti) e per i conduttori meno giovani (il canadese Giovanni Coletta e lo svizzero Heinrich Foelix, 85 anni ciascuno). Targa ricordo anche per la Porsche di maggior interesse: la 964 Carrera RS dei tedeschi Uwe e Daniela Dreyer.

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