Sono rari i casi in cui la versione finale di una vettura è praticamente identica alla concept car che l’ha anticipata. Troppo diverse le esigenze di ingegneri e designer per metterli d’accordo sotto tutti gli aspetti, ma, nel caso dell’Audi TT, questa piccola magia si è verificata, dando vita a una delle coupé compatte più originali di sempre, unica e molto apprezzata dagli automobilisti di tutto il mondo.
Futuristica quanto rétro. Presentata nel 1998, la sportiva dei Quattro anelli fa immediatamente invecchiare le concorrenti, grazie a un design che combina sapientemente le suggestioni anni 30 delle Auto Union, antenate delle Audi, a linee pulite e quasi simmetriche tra anteriore e posteriore. Un corpo vettura compatto - solo 4,04 metri di lunghezza - e muscoloso, ma non privo di eleganza, basato sulla Golf IV e con motori potenti, specialmente il 3.2 V6 e l’1.8 Turbo quattro. Con questi ingredienti è un attimo conquistare gli amanti delle auto sportive, nonostante il prezzo decisamente salato.
Un turbo da 225 CV. Delle due versioni equipaggiate con il quattro cilindri da 1.781 cm³ sovralimentato e con la particolarità delle cinque valvole per cilindro, quella più performante sfoggia anche la trazione integrale con giunto Haldex, ovvero un ripartitore di coppia al posteriore, se riscontra una perdita di aderenza davanti. Forte di 225 CV grazie a scarico più sportivo, intercooler e a una pressione di sovralimentazione maggiore rispetto alla versione da 180 CV, la TT “4x4” accelera da 0 a 100 in 6,4 secondi e tocca i 243 km/h. All’inizio, però, causa improvvise perdite di aderenza al retrotreno durante rapidi cambi di direzione a velocità elevate, tutte le TT vengono richiamate per installare barre antirollio di diametro diverso tra i due assi, l’Esp di serie e uno spoiler “tagliaflusso” sul baule, per evitare fenomeni di portanza in presenza di una coda tondeggiante.
Qualità anche a bordo. Nonostante questo passo falso, la TT - il nome rappresenta sia un tributo al Tourist Trophy dell’Isola di Man, sia alla NSU TT, protagonista in pista tra il 1967 e il 1972 - diventa un’auto di moda, in questo agevolata anche dall’introduzione della versione scoperta nel 1999. Oltre al look unico, la forza della TT sta anche nella qualità dei materiali e a un abitacolo dal design raffinato quanto quello esterno, con volante e pomello del cambio rivestiti di pelle, climatizzatore, sedili di pelle, anche se quelli, originalissimi, in stile “guanto da baseball” sono riservati alla roadster. La “quattro” si distingue per il doppio terminale di scarico, mentre i cerchi da 17” sono gommati 225/45.
La Sport è molto ambita. Nel 2003 la TT riceve un leggero restyling, viene introdotto il pacchetto sportivo S Line, mentre nel 2005 arriva la Audi TT quattro Sport, più leggera e spinta a 240 CV, con velocità massima di 250 km/h e 5,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Ne verranno consegnate 1.168 unità, rendendola un pezzo molto ambito. Oggi le TT coupé prima serie si trovano piuttosto facilmente - in genere con parecchi km sul groppone e quasi tutte grigie o nere -, a partire da 8.000 o 10.000 euro: se possibile, per distinguersi, meglio cercarne una “Nogaro Blue”.