Con Ruoteclassiche di febbraio inizia una nuova collana di allegati: Supercar – le sportive da sogno. Il primo volume avrà come protagoniste le Ferrari, in particolare le berlinette con motore V12, vera e propria icona del Cavallino rampante. Si parte quindi dalla 250 GT per arrivare alla 575M Maranello. Una galleria di capolavori che comprende la 275 GTB, la “Daytona”, la BB, la Testarossa e la 550 Maranello. In edicola a febbraio, al prezzo complessivo (rivista più allegato) di 11,90 euro.
Si parte con Maranello. Come da tradizione ormai consolidata, con il numero di febbraio Ruoteclassiche inaugura una nuova collana di allegati. Il titolo di questa opera editoriale è molto eloquente: Supercar – le sportive da sogno. E questo entusiasmante viaggio inizia con le Ferrari, in particolare con le berlinette animate dall’iconico V12, dalla 250 GT alla 575M Maranello.
Prove e dossier. A scandire il nostro cammino sono le prove su strada e le impressioni pubblicate al tempo da Auto Italiana e da Quattroruote. Documenti di impareggiabile valore collezionistico, che riproponiamo in versione integrale nelle pagine dell’allegato. Ogni modello è presentato da un approfondito dossier che ne ripercorre la storia e l’evoluzione, con aneddoti sulla tecnica, sulle versioni derivate, sulla carriera sportiva e sui prototipi allestiti dai carrozzieri.
Eccellenza di serie. Prima tappa è la 250 GT del 1954, modello con il quale a Maranello si passa dalla costruzione di esemplari pressoché unici, diversi uno dall’altro, alla produzione in piccola serie. Erede della 250 GT è la 275 GTB del 1964, che porta in dote importanti aggiornamenti meccanici: lo schema transaxle, con cambio al retrotreno in blocco con il differenziale, e sospensione posteriore a ruote indipendenti. Nel 1966 è il momento della 275 GTB/4, dove il "4" indica la distribuzione a quattro assi a camme in testa. Al Salone di Parigi del 1968 i riflettori sono tutti per la 365 GTB/4, che viene subito ribattezzata “Daytona”, un omaggio alla straordinaria vittoria della Ferrari alla 24 Ore di Daytona del 1967.
Motore al centro. Grande clamore desta al Salone di Torino del 1971 la 365 GT4 BB, che entra però in produzione solo nel 1973. Segna una svolta nella storia della Ferrari: per la prima volta una stradale del Cavallino monta un V12 di 180° e adotta lo schema a motore posteriore-centrale. Per l’erede della BB, presentata al Salone di Parigi del 1984, la Ferrari rispolvera il nome di una leggendaria vettura da competizione: Testarossa (in origine però la grafia era Testa Rossa). Il motore V12 “piatto” di 4.9 litri è derivato da quello della 512 BB, ma è più leggero e beneficia delle quattro valvole per cilindro.
Il V12 torna davanti. Nel 1996 con la 550 Maranello tornano su una berlinetta il V12 montato davanti e lo schema transaxle. Il design richiama la “Daytona”, ma i parafanghi posteriori muscolosi e gli sfoghi d’aria dietro i passaruota anteriori riecheggiano la 250 GTO e la 275 GTB. Nel 2002 si evolve nella 575M Maranello, prima Rossa a dodici cilindri a montare il cambio elettroattuato F1. Si conclude con lei il nostro viaggio.