Quando alla BMW era sufficiente avere la M5 Touring (e nemmeno sempre) per barrare la casella delle familiari sportive, chi avesse voluto pretendere di più dalla propria Serie 3 della generazione E46 non avrebbe dovuto fare grandi sforzi, se non economici. La 330i - disponibile anche in versione con trazione integrale xi - era infatti tutt’altro che una scelta di ripiego, con prestazioni entusiasmanti.
Un 6 cilindri da leccarsi i baffi. La E46 in versione Touring, prodotta dal 1999 al 2005, era un passo in avanti sotto tutti gli aspetti: dotazioni tecnologiche, sicurezza, rigidità del telaio e prestazioni, ma presentava un look meno affilato delle generazioni che l’avevano preceduta. Per compensare il fatto che, storicamente, solo la Serie 5 era stata proposta con allestimento M Touring e che le rivali tedesche ormai avevano lanciato il guanto di sfida prestazionale anche tra le medie, la BMW decide quindi di offrire la E46 Touring con il 6 cilindri da 3 litri e 231 CV della famiglia M54, un motore che si è costruito rapidamente una solida fama.
0 a 100 in 6,7 secondi. Capace di spingere con decisione dai medi regimi e di allungare senza esitazioni fin oltre i 7.000, il sei in linea ha un’anima sportiva che trasforma la 330i Touring in una familiare dalle prestazioni non troppo distanti da quelle della M5. La velocità massima è la stessa, 250 km/h, mentre da 0 a 100 impiega 6,7 secondi, grazie anche al peso contenuto in circa 1.500 kg. Il cambio è manuale a 5 marce, ma è disponibile anche automatico, così come la trazione, normalmente posteriore, può anche essere integrale, prendendo la denominazione di 330xi. Si tratta del sistema X-Drive che fa il suo debutto nel segmento delle medie e comporta un aggravio di peso che rallenta di un decimo l’accelerazione e fa fermare il tachimetro sui 243 km/h.
Sportiva nei fatti, meno nel look. A livello meccanico viene confermato l’ottimo impianto comune a tutte le E46, che prevede un avantreno a schema MacPherson e largo uso di leghe di alluminio, mentre al retrotreno c'è un multilink a 2 bracci e mezzo. Esternamente è impossibile distinguere le 330i e xi se non per le cromature più diffuse e le targhette identificative, mentre per quanto riguarda i cerchi di lega si può scegliere tra due misure, da 17” e 18”. Nessuna caratterizzazione estetica va a turbare la linea, finendo per mortificare un po' l’impatto sportivo che, invece, sotto la pelle è ben presente.
Elettronica e comfort. Insomma, praticamente una elegante station dotata di elettronica, dal Dsc (controllo dinamico di stabilità) al Cbc (Cornering brake control), che ottimizza la modulazione della frenata sulle quattro ruote in curva, ma anche con una dotazione discreta, dai quattro alzacristalli elettrici al pratico portellone posteriore con l’apertura autonoma del lunotto, per finire convolante e pomello del cambio rivestiti di pelle e climatizzatore (quello automatico, però, solo come optional).
Poco diffusa. Oggi una 330i Touring non è propriamente un’auto desiderata dai collezionisti, probabilmente nemmeno in questa brillante e veloce versione, peraltro ampiamente minoritaria rispetto a quelle diesel. Può quindi essere l’occasione giusta per mettere le mani su un esemplare a prezzi molto allettanti (ampiamente sotto i diecimila euro) orientandosi sulla trazione posteriore per togliersi soddisfazioni tra le curve o su quella integrale se fanatici della settimana bianca.