Concorso di Hampton Court 2025, la Best of show è una Rolls - Ruoteclassiche
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21/09/2025 | di Andrea Paoletti
Concorso di Hampton Court 2025, la Best of show è una Rolls
Premiata una "Phantom of Love” che sfoggia arazzi degni di Versailles, ma anche Bugatti Type 57 Atalante, BMW 507, Bugatti EB 110
21/09/2025 | di Andrea Paoletti

Si è concluso da poco il Concours d'Elegance che, per tre giorni, ha offerto uno spettacolo incomparabile negli straordinari giardini dell'Hampton Court Palace (4-6 settembre 2025), a ovest di Londra. Tra sorsi di Pimm’s, tradizionale bevanda delle estati britanniche, ventagli per alleviare gli effetti di un sole insolitamente pungente, è andata in scena la 14a edizione di uno dei più prestigiosi concorsi d'eleganza a livello europeo, con oltre 15.000 ospiti ad ammirare 75 delle automobili più ambite al mondo, tutte provenienti da importanti collezioni private. Molte di esse non erano mai state esposte al pubblico prima d'ora e, dai capolavori art déco degli anni 30, alle Granturismo degli anni 50, fino ai prototipi degli anni 60 e 70 e le hypercar più rare degli ultimi anni, lo spettacolo è stato di prim’ordine.

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Una Rolls-Royce che sembra una reggia

A vincere il titolo di “Best of Show” la strafavorita della vigilia, ovvero un'affascinante Rolls-Royce Phantom I del 1926 conosciuta come “The Phantom of Love”. Carrozzata da Charlse Clark & Sons è un’auto speciale da ogni punto di vista, con i sontuosi interni in stile rococò, ispirati alla portantina di Maria Antonietta conservata al Victoria and Albert Museum, che sfoggiano arazzi, decorazioni dorate e vasi di porcellana con fiori smaltati a simboleggiare l’amore eterno “che non appassisce mai”. L’auto fu infatti il dono d’amore di Clarence Gasque per la sua amata moglie, erede della fortuna Woolworths: per realizzarla furono necessarie 6.500 sterline, in un'epoca in cui il prezzo medio di una casa nel Regno Unito era di 500 sterline, il solo prezzo degli arazzi, che richiesero più di 9 mesi di lavoro.

Completamente originale

Un triste destino ha però accompagnato il committente di questo capolavoro su quattro ruote, perché morì appena un anno e mezzo dopo, mentre l'auto fu conservata fino al 1952, quando iniziò a passare di mano attraverso collezioni giapponesi, americane e australiane. Oltre a essere una delle Rolls-Royce più famose ancora esistenti, la cosa più incredibile, vista la delicatezza e il livello delle lavorazioni artigianali, è che la “Phantom of Love” è completamente originale, caratteristica che ha contribuito a fugare ogni dubbio residuo della giuria.

Una star per ogni decade

Molte altre vetture eccezionali hanno meritato un premio, grazie all’istituzione di numerose categorie: in quella riservata agli anni 40 ha vinto una Bugatti Type 57 Atalante, tenuta nascosta durante la seconda guerra mondiale e acquistata all'inizio degli anni 50 da uno scultore francese che scelse di ricarrozzarla completamente. Dopo vent’anni di restauro, l'attuale proprietario ha scelto quest’occasione per la sua prima apparizione pubblica. Nella categoria anni 50 ha invece vinto una BMW 507 del 1957, riportata da poco alla sua colorazione originale nera, mentre una Ferrari 250 GT California Spyder del 1962 - uno dei soli 56 esemplari costruiti - non ha avuto difficoltà ad aggiudicarsi il primo premio tra le sportive anni 60. Saltando agli anni 80, la giuria ha scelto di premiare una Aston Martin V8 Vantage Volante Prince of Wales del 1988: il nome deriva dal fatto che fa parte di una serie limitata di esemplari realizzati riproducendo le caratteristiche di una versione richiesta espressamente da Re Carlo d’Inghilterra, ai tempi Principe di Galles. Infine tra le “Future Classics”, una Bugatti EB110 del 1994 con specifiche “America”: si tratta di un esemplare unico di due prodotti, riverniciato nel classico Blu Bugatti su espressa richiesta di Romano Artioli.

Buon compleanno F1

A margine della premiazione, si è anche celebrato il 75° anniversario della Formula Uno con un’esposizione di alcune monoposto storiche, tra cui una Mercedes-Benz W196R ex Fangio, una Tyrrell P34 (la mitica “sei ruote”) e una Ferrari 639 F1, proveniente dal Museo Ferrari.

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