Dopo il primo restauro di un’auto d’epoca finanziato attraverso la formula del “crowdfunding”, ovvero con una raccolta di fondi collettiva via web tra gli appassionati di auto storiche (vedi qui), un’altra iniziativa legata a questa formula e al mondo del collezionismo automobilistico arriva dalla Spagna: Piotr Degler, fotografo già premiato a livello internazionale, chiede “aiuto” per la realizzazione del “progetto editoriale più completo mai realizzato sulle automobili di Cuba”. In sostanza, per la realizzazione di un libro (“Carros de Cuba”) di 300 pagine nel quale inserire più di 200 sue immagini scelte tra le oltre 25.000 scattate da Degler durante il viaggio di un mese a Cuba alla ricerca delle più interessanti automobili presenti sull’isola.
Degler, già noto ai lettori di Ruoteclassiche per aver realizzato un calendario sulle auto dell’isola caraibica nel 2015 (ne abbiamo parlato su Ruoteclassiche 11/2014), si è reso conto di avere accumulato un patrimonio forse unico di immagini sulle auto cubane, che avrebbe meritato più spazio dei 12 scatti pubblicati nel 2015, e si è indirizzato così sull’idea di raccoglierne il più possibile in un libro.
Il ricorso al finanziamento via web (in questo caso attraverso il sito di Kickstarter gli consentirebbe una maggiore libertà creativa e contemporaneamente di mantenere il prezzo di copertina del libro più basso. Ovviamente, mantenendo la qualità che ci si aspetterebbe da una grande casa editrice (le immagini a colori verranno stampate in Europa su carta di alta qualità).
Ma non solo: il volume rappresenterebbe un ulteriore documento storico sul panorama automobilistico e sociale di Cuba fotografato pochi mesi prima che tra il governo cubano e quello statunitense si instaurasse un nuovo rapporto di collaborazione. Un’apertura che se da un lato offrirà al popolo cubano l’opportunità di dialogare con il mondo e aumentare i propri scambi commerciali dall’altra rischierà di disperdere un patrimonio automobilistico unico al mondo.
Come noto, nel 1959 Fidel Castro vietò l'importazione di automobili sull’isola costringendo i cubani ad “arrangiarsi” con quelle che avevano a disposizione, senza rendersi conto così di “fare un grande favore a tutti gli appassionati di quattro ruote” dice oggi Degler. “Inconsapevolmente, ci ha lasciato in eredità un enorme tesoro automobilistico pre-rivoluzione che oggi costituisce una delle attrazioni turistiche dell'isola”. In realtà non è proprio così, essendo la quasi totalità di quelle vetture non più originali, a causa dei continui “trapianti” di motore e di meccanica effettuati in 56 anni per poterle mantenere in uso. Oltretutto non esportabili per ora. È indubbio però che si tratta di auto destinate a una propria forma di collezionismo.
Nel suo viaggio Degler ha trovato l’ormai famosa Mercedes Gullwing, Jaguar, Porsche, una Hispano Suiza, una seconda 300SL e altre auto interessanti. “Da un lato vedrete fotografie che mostrano il lato umano, le persone, l'ambiente, vetture mantenute in vita per decenni grazie all'inventiva e alla necessità dei cubani; dall’altro troverete macchine obsolete che mostrano solo un accenno di ciò che erano una volta e che potrebbero tornare a essere” dice Degler. “Fotografie naturali e oneste, senza forzature per mettere in posa persone e auto. Tutto ciò che vedete è accaduto per caso, con colori naturali e senza ritocchi post produzione”.
Gilberto Milano