Parte ufficialmente oggi, con le verifiche tecniche e sportive, la Coppa d'Oro delle Dolomiti, classicissima di regolarità valida come prima prova del Campionato Italiano Grandi Eventi 2018. La competizione, organizzata da Aci Belluno in collaborazione con l'Automobile Club d'Italia, vedrà protagonisti fino a domenica 22 luglio diversi pezzi d'alta collezione.
La magia di un numero. Curioso che quella di quest'anno ruoti, per ragioni diverse, attorno a uno stesso numero, il 71: sono infatti 71 anni gli anni dalla prima edizione e fino al 1971 (compreso) 71 sono anche le vetture ammesse alla corsa. Due i giorni di competizione sulle "montagne più belle del mondo", dichiarate il 26 giugno 2009 dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità: il percorso si snoderà su paesaggi mozzafiato all'interno della Regione Veneto - con diverse variazioni d'altitudine - e il passaggio nella parte alta del Cadore fino a sfiorare il confine con l'Austria, tornando a Cortina d'Ampezzo (BL) lungo la Val d'Ansiei, per poi scendere verso Alleghe, Agordo, e Belluno.
Quasi 400 chilometri e tanti top driver al via. Proprio nella città capoluogo, è prevista per il primo pomeriggio del sabato una passerella in Piazza Martiri della Libertà, di fronte alla sede di Aci Belluno. Entrambe le tappe partiranno e si concluderanno a Cortina d'Ampezzo nelle giornate di venerdì 20 e sabato 21 luglio; le verifiche tecniche saranno venerdì 19, mentre la domenica sarà dedicata alle premiazioni in Piazza Di Bona. In totale saranno 388,70 chilometri, con 60 prove cronometrate, 8 prove di media, 22 rilevamenti, 10 controlli orari e 4 controlli timbro. Una cinquantina gli equipaggi al via, tra cui gli ultimi cinque vincitori della gara cortinese: Andrea Belometti e Doriano Vavassori (Lancia Lambda Casaro, 1929), Giovanni Moceri e Valeria Dicembre (Fiat 508 C, 1939), Giuliano Canè e Lucia Galliani (Lancia Aprilia, 1938), Giordano Mozzi e Stefania Biacca (Triumph TR2, 1955) e, infine, la premiata ditta Andrea Vesco e Andrea Guerini su una Fiat 508 S del 1934.
Ricordando Bracco. Quest'anno ricorre un importante anniversario tondo: i settant'anni dalla vittoria, nel 1948, nella seconda edizione della corsa, di Giovanni Bracco, a bordo di una Maserati A6 GCS “Monofaro”, stessa vettura del secondo arrivato, il grande Gigi Villoresi (quell’anno Campione italiano assoluto). Sul terzo gradino del podio salì Soave Besana, con la Ferrari 166 Inter, prodotta proprio in quell’anno, prima vettura del Cavallino Rampante destinata prevalentemente a uso stradale.