Da 23 anni presente alla Fiera di Padova, la Mercedes-Benz mette in mostra la propria capacità di innovare. Che affonda le radici nel tempo.
La Mercedes è stata la prima in assoluto a credere nell’heritage, in tempi non sospetti. Perché è un marchio che ha fatto la Storia con la S maiuscola. La presenza a Padova, una tradizione che la Casa della Stella rispetta da 23 anni, ben prima che la kermesse patavina diventasse non solo il più importante evento espositivo e commerciale di auto storiche in Italia, ma anche prima che assumesse una dimensione internazionale, quest’anno racconta alcuni caposaldi del brand con un confronto tra ieri e oggi. Confronto che non è mai replica di stilemi o tecniche del passato, ma ogni volta aggiunge inventiva a tradizioni del passato inaugurate tanti decenni orsono.
Generazioni a confronto. Ne è un chiaro esempio l’abbinata 300 SL Roadster degli anni Cinquanta con l’attuale AMG GT C Cabriolet, o l’attuale Classe G a confronto con la prima generazione delle Gelandewagen. Quanti dettagli si somigliano nello stile, ma quanta evoluzione tecnica si è aggiunta. Più azzardato, ma ugualmente efficace, il confronto immaginario tra la nuova Classe C Coupé è il mitico “laboratorio su ruote” C111. L’esemplare esposto ad Auto e Moto d’Epoca di Padova appartiene alla seconda generazione, quella che all’originario motore Wankel aggiunse un secondo rotore, aumentando a dismisura le prestazioni. Che cosa hanno in comune C111 e Classe C? In apparenza poco, nella sostanza molto: rappresentano la massima evoluzione del concetto di coupé non soltanto dal punto di vista delle prestazioni, ma anche nella ricerca della riduzione dei consumi. Non dimentichiamo infatti che la C111 di seconda generazione nacque nel periodo della prima crisi petrolifera, e quindi il suo affinamento motoristico e aerodinamico fu realizzato pure nel migliorare la ricerca sui consumi (tanto è vero che successivamente la C111-III fu equipaggiata di motore diesel. La C Coupé adotta il motore AMG di ultima generazione, che abbina prestazioni monstre a consumi ed emissioni da record per un benzina sportivo.
L'ibrida ventennale. Infine l’accoppiata più interessante: Classe A di prima generazione e l’attuale compatta della Stella. Non è presente, come annunciato prima del Salone, la Vision A, che anticipava di 4 anni la Classe A, nata in versione definitiva nel 1997 (e dunque considerabile una youngtimer). La Classe A del 1999 è un esemplare unico poco noto, ma non per questo meno interessante: si tratta della Hyper. Che è a tutti gli effetti la prima ibrida Mercedes, perché abbina un motore diesel (identico a quello della A 170 CDI dell’epoca) a un motore elettrico collocato in posizione posteriore. Un prototipo viaggiante che è servito a dare spunto alla lunga marcia verso l’ibrido di serie. La Classe A, con il suo pianale a sandwich, era predisposta per l’elettrificazione. La nuova Classe A, di lancio recente, non è ancora disponibile in versione ibrida, ma lo sarà tra non molto. Secondo quanto dichiarato dai vertici della Mercedes, entro il 2022 tutti i modelli della gamma avranno una versione ibrida o elettrica.
Marco Di Pietro