Musei dell'heritage? Sparsi un po' in tutto il mondo, anche in località dove non ce li si aspetta e che magari sono famose per attrazioni ben più turistiche. Un caso, il Museo Rahmi M. Koç di Istanbul.
Una grande passione. Dal 1994, anno della sua fondazione, il museo Rahmi M. Koç di Istanbul si distingue per la varietà e per la qualità dei veicoli esposti: auto, veicoli commerciali e trattori agricoli in primis, ma anche barche, rotabili e aeroplani. Iniziata decenni orsono dall’omonimo magnate del settore automotive (Rahmi M. Koç, classe 1930, costruisce e distribuisce le vetture Fiat e Ford in Turchia), questa sorprendente collezione privata è in costante evoluzione grazie alla passione e ai denari del suo facoltoso fondatore.
Le ultime acquisizioni. Negli ultimi sei mesi, infatti, la collezione si è allargata notevolmente grazie all’acquisizione di ben quindici nuove automobili stradali (otto statunitensi e sette dell’ex Unione Sovietica), due autoambulanze statunitensi (una Ford F100 Custom del 1957 e una Cadillac S&S Kensington del 1972), un trattore cingolato HSCS del 1939 e una locomotiva a vapore Skoda da 100 tonnellate (più le oltre 20 del tender) costruita in Cecoslovacchia nel 1949. L’aggiunta più recente è del 19 ottobre, giorno di consegna del cingolato, modello SL 50-55 della HSCS (Hofherr-Schrantz-Clayton-Shuttleworth) prodotto dal 1939. Come questo mezzo sia finito in Turchia è ignoto, ma è certo che sia stata una ditta di costruzioni attiva nel sud-est del paese (nella fattispecie nell’area di Iskenderun) a donare questo gioiello al museo Rahmi M. Koç. Essendo il veicolo completo nelle sue parti, il restauro ha richiesto pochi mesi. Andando indietro nel tempo, ecco sette automobili di produzione sovietica, frutto della generosa donazione di un collezionista dell’Azerbaigian: si tratta di quattro Gaz (un modello 20 del 1952, una 21 del 1958, un’altra Gaz 21 del 1964, una 12 Zim del 1956), due Moskvich (una 400 del 1952 e una 423 del 1957) e una Zaz Zaporozhets 965A del 1965.
Guarda un po' a Est e un po' a Ovest. Risale al 23 giugno, invece, l’acquisizione di sette auto storiche Ford e di una Lincoln vendute all’incanto dalla casa d’aste Bonhams nei Paesi Bassi. Questi i modelli Ford: una N Runabout da 15 CV del 1907, una T Fordor del 1924, una A40 Standard Roadster del 1927, una camionetta postale modello A del 1929, una 40 Deluxe Station Wagon del 1934, una 78-760B Convertible Sedan del 1937 e una 91A Convertible Coupé del 1939. La Lincoln - marchio acquisito dalla Ford nel 1922 - è una L Coupé del 1924 carrozzata Brunn. Esattamente un anno fa, nel mese di novembre 2017, la collezione del museo Rahmi M. Koç aveva accolto un’altra vettura, stavolta di fattura inglese: una MGA del 1958, acquistata come un rottame in Alabama nel 2015 e quindi impeccabilmente restaurata lungo le sponde del Bosforo.
La struttura. Il museo di trova nel distretto di Hasköy, sulla riva settentrionale del Corno d’Oro, la profonda insenatura che separa la parte più antica di Istanbul da Galata, il quartiere storico dei genovesi. Ampliato nel 2001, la struttura ha raggiunto una superficie complessiva di 27.000 metri quadrati (quanti quelli di piazza San Pietro a Roma), di cui la metà al coperto.Il museo, infatti, è diviso in due aree principali, una chiamata Lengerhane (“Casa delle ancore”) e l’altra Tersane (“Cantiere navale”). Il primo è un edificio bizantino del XII secolo, quasi certamente una chiesa, che fu utilizzato in epoca ottomana come fonderia per ancore, catene e palle di cannone. Il Tersane ha ospitato dal 1861 i cantieri della Şirket-i Hayriye, la società ottomana dei vaporetti del Bosforo e del Corno d’Oro.
Pezzi rari. A farla da padrone sono le automobili e i veicoli commerciali in genere. Si tratta di camionette, autopompe d’antan, trattori e schiacciasassi a vapore, oltre che motociclette: tutti veicoli realizzati tra il 1898, data di costruzione di un’auto a vapore Malden, la più vecchia tra tutte quelle esposte, e il 1967, anno di produzione di una fiammante Ford Mustang. Nel mezzo ci stanno altri veicoli di fabbricazione italiana, tedesca, britannica, francese e statunitense, alcuni dei quali sono pezzi più unici che rari: è sicuramente il caso di una Bentley Derby del 1935 bicolore, verde e nera, con carrozzeria de Villars, appartenuta ad Ahmet “Omelette” Ertegün, storico manager di Ray Charles; oppure della Mercedes 230 del 1941 appartenuta a “Cicero”, celebre spia che passò informazioni segrete inglesi ai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Non solo automobili. Tra le varie sezioni in cui è articolato, il museo ne conta anche una marittima, una dedicata al vapore e una ferroviaria. Nel padiglione dei rotabili spicca un gioiello del Made in Italy: una Fiat Littorina originale, perfettamente restaurata con il contributo della Tofas (società mista del gruppo Koç e della Fiat), all’interno della quale risuonano “Mille lire al mese” e altre canzoni del 1938, le stesse in voga ai tempi in cui fu costruita quest’automotrice che, per molti anni, ha fatto la spola tra Paola e Cosenza, come la targa originale appuntata sulla fiancata sta a testimoniare.
Ma non è finita qui. Difficilmente il museo Rahmi M. Koç cesserà di espandersi. Data la sua popolarità, sempre più enti e collezionisti privati si trovano nella condizione di voler donare o prestare oggetti da esporre che vanno ad aggiungersi a quelli acquistati personalmente da Rahmi M. Koç il quale, a onta dell’età veneranda, continua a fare incetta di “collectibles” in prima persona.