Lei, lui e l'Ibiza
La SEAT Ibiza GLX 1.5 numero di telaio 07 racconta il suo viaggio da Barcellona alla redazione di Ruoteclassiche per festeggiare il 35° anniversario dell’auto più importante della storia della Casa spagnola. Da Milano tornerà in autostrada in direzione Padova, per essere esposta nel nostro stand durante il più importante Salone dell'auto classica, Auto e Moto d’Epoca, dal 24 al 27 ottobre.
Finalmente un po’ di movida!
Ah, i favolosi anni '80...
LUI … chissà dove si è cacciata quella cassetta, ero convinto di averla ancora da qualche parte. Però, la SEAT Ibiza, e chi l’avrebbe mai detto? Ai tempi non mi diceva molto. Guardata attraverso le lenti del tempo, mi rendo conto che è stata la prima, vera SEAT tutta originale, anche se è stata costruita sul pianale della Ronda con il basamento motore della 124. E quelle linee tese, gli angoli… Giorgetto Giugiaro fece un buon lavoro, disegnò l’anello mancante fra una Ritmo e la Golf seconda serie. Come diceva la pubblicità? Spagnola, ma con 'design italiano e carattere tedesco'.
LEI Certo che con tutte le SEAT che ci sono in questa preziosa collezione, tra auto da corsa veri status symbol, proprio l'Ibiza dovevano assegnarci? Eppure ha qualcosa che conquista, non so ancora esattamente cosa, ma ho una tremenda voglia di scoprirlo al più presto. La curiosità è donna e io sono già carichissima.
Piove. Olé!
LUI System Porsche di nome e di fatto! La collaborazione con il Gruppo Volkswagen è nata così, ridisegnando la testata e l’alimentazione e adattando il sistema di raffreddamento dei pistoni della 911. Guarda questi comandi squadrati, il volante basso, i tasti al posto delle leve, l’orologio digitale con i numeretti verdi, mi viene il magone… Questa è una macchina, sì, ma del tempo!
LEI Paolo mi lascia guidare fin da subito, che signore! Ancora non credo a quanta fiducia abbia riposto in me, ma si sarà almeno chiesto se ho la patente B? D’altra parte mi ha sempre e solo vista in moto. Mi piacciono i tipi coraggiosi. Mi sa che ne vedremo delle belle!
Appena partiamo il cielo inizia a scurirsi, con un vento che pettinerebbe anche i pini. Il tempo di fare la prima sosta sul Montjuich per le foto ricordo e un acquazzone ci vieta di vedere al di là dei vetri, l‘unica cosa che possiamo fare fare è fermarci ad aspettare che scarichi un po’, prima di rimetterci in marcia.
Sì, però ora basta, dai, abbiamo perso già fin troppo tempo. Peccato non ci sia l’aria condizionata per spannare il parabrezza! E via di pezza e braccia. Ripartiamo per l’autostrada verso la Provenza con il canonico finestrino abbassato per non far velare nuovamente i vetri, ma non troppo, altrimenti entra l’acqua. Questo viaggio inizia a metterci alla prova fin da subito, ma non sarà di certo l’assenza di qualche optional a fermarci, anzi! Iniziamo ad apprezzare la semplicità dell'Ibiza.
La vie en... Ibizà
LEI Appena spunta il sole, magicamente a Paolo è venuta voglia di guidare, che furbacchione il mio co-pilota, voleva forse mettermi alla prova con l’aquaplaning? Io e miei santi ce la siamo cavata più che egregiamente. Pensandoci bene, non ricordo di aver guidato un’auto più rustica della Ibiza prima d’ora. Mi piace, mi piace un casino! Non ci sono aiuti e comodità di alcun tipo, se non l’alzavetri elettrico, che mi sembra stoni anche un po’ in mezzo a tutta questa purezza. Non c’è tempo per distrarsi, ti senti il vero protagonista del viaggio.
LUI Almeno la Ibiza la guidi facile, con il gomito fuori dal finestrino. E non ha perso un colpo. Mi rimangio tutte le perplessità che avevo a Barcellona.