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12/06/2017 | di Redazione Ruoteclassiche
A Parco del Valentino si rivedono le speciali
Il vitalissimo mondo dei carrozzieri riporta il salone torinese ad atmosfere d’antan, con bellissimi prototipi ed esemplari unici. E qua e là spuntano vetture storiche e citazioni di grandi auto del passato.
12/06/2017 | di Redazione Ruoteclassiche

Il vitalissimo mondo dei carrozzieri riporta il salone torinese ad atmosfere d’antan, con bellissimi prototipi ed esemplari unici. E qua e là spuntano vetture storiche e citazioni di grandi auto del passato.

Tantissima tradizione e poche “storiche” presenti fisicamente alla terza edizione del Salone dell’Automobile-Parco Valentino di Torino (7-11 giugno). Si sono festeggiati i novant’anni della Volvo e i settanta della Ferrari. Allo stand dell’Automobile Club Torino, una mastodontica Fiat S61 Grand Prix del 1908: con un motore a 4 cilindri da 10 litri oltrepassava i 140 km/h. Molto più recente la Lancia 037 rivista dall’Italtecnica con il Politecnico torinese: le mancava la trazione integrale, hanno rimediato calettando alle ruote anteriori motori elettrici con recupero dell’energia in frenata, sitle Kers.

La Stola Moncenisio, su base Porsche Cayman, nell’edizione speciale Torino-Zuffenhausen dipinta da Ugo Nespolo ricordava le collaborazioni tra le due città, da cui nacquero la Cisitalia-Porsche 360 e le 356 elaborate da Carlo Abarth. Un nome noto a tutti gli appassionati del periodo è il nome di una bella creazione di Pininfarina, che ha lavorato con la tedesca HWA per la meccanica: è la Fittipaldi EF7, granturismo voluta all’ex campione di Formula 1 brasiliano. Accanto alla vettura reale, c’è anche la sua versione virtuale per il videogame gran Turismo, su Sony Playstation.

Ma se dobbiamo dare un premio al “coup de coeur”, questo va alla 350 GP Anniversario, con cui la Giannini festeggia il suo centenario. Come da tradizione Giannini, sotto sotto c’è un’utilitaria Fiat, quella 500 che questo mese compie i 10 anni dal lancio. Della 500 è rimasto il look, visto che il motore è un 1750 bialbero da 350 cavalli (di qui la sigla) e la ciclistica è completamente modificata per gestire coppia e potenza del mostruoso propulsore, con carreggiate allargate e cerchi da 19”. Il pianale è stato irrobustito e adattato a un telaio ausiliario che supporta tutta la meccanica. La trazione è posteriore e la carrozzeria in fibra di carbonio stampata in autoclave è biposto. La 350GP sarà prodotta in serie limitata con due livelli di potenza del motore: ci sarà anche un più tranquillo 220 CV.

Massimo Condolo

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