A QUANTI CAMPIONI HO FATTO LE SCARPE! - Ruoteclassiche
Cerca
News
05/04/2012 | di Redazione Ruoteclassiche
A QUANTI CAMPIONI HO FATTO LE SCARPE!
Nato in una famiglia numerosa cui venne a mancare ben presto il papà, Francesco Liberto si trovò a soli sei anni a dover contribuire al bilancio familiare andando a fare il garzone nella bottega di ciabattino di uno zio. Il giovane “Ciccio” apprende così l’arte della riparazione delle scarpe e soprattutto quella della loro realizzazione. […]
05/04/2012 | di Redazione Ruoteclassiche

Nato in una famiglia numerosa cui venne a mancare ben presto il papà, Francesco Liberto si trovò a soli sei anni a dover contribuire al bilancio familiare andando a fare il garzone nella bottega di ciabattino di uno zio. Il giovane "Ciccio" apprende così l'arte della riparazione delle scarpe e soprattutto quella della loro realizzazione. "La mia fortuna - racconta - fu quella di trovarmi al posto giusto nel momento giusto". La Cefalù dei primi anni 60 è un luogo di villeggiatura alla moda che non attira solo i palermitani benestanti, ma anche molti imprenditori del Nord. In più è il quartier generale delle squadre ufficiali che preparano la Targa Florio.

"Una sera mi trovai a un tavolino a conversare con Ignazio Giunti e Nanni Galli, i due giovani assi dell'Alfa Romeo. Tra una chiacchiera e l'altra fu Giunti a interessarsi al mio lavoro. Quando gli spiegai cosa facevo, Giunti all'improvviso mi disse: 'Perché non mi cuci un paio di scarpini da guida su misura?'. Non me lo feci ripetere due volte. Lo pregai di togliersi scarpe e calze, e con una matita tracciai su un foglio la sagoma dei suoi piedi. Mi congedai dicendogli che gli avrei consegnato gli scarpini l'indomani. Lavorai fino a notte fonda e per fare prima non cucii a mano, come invece avrei dovuto, la tomaia con il resto della calzatura, preferendo incollare il tutto col mastice. La mattina dopo mi recai da Giunti e gli consegnai le scarpe.

Ignazio insistette molto per pagarle ma io rifiutai. Per me era un onore 'fare le scarpe' a un pilota di fama". Dopo solo un giro, complici le alte temperature all'interno dell'Alfa, Giunti si ritrova con le scarpe completamente aperte. "Una brutta figura così grande non l'avevo mai fatta. Ripresi gli scarpini, li smontai del tutto e li ricucii a dovere. Li riportai a Giunti e gli dissi: 'Adesso non si romperanno più'. Giunti alla fine era entusiasta. In un batter d'occhio non so quanti altri piloti mi sommersero di ordinazioni". Tra i suoi clienti, Nanni Galli, Vic Elford, Jacky Ickx, Emerson Fittipaldi, Sandro Munari, Mario Andretti e persino Niki Lauda.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Aprile 2024
Protagonista della copertina di aprile è l'ultima De Tomaso Pantera costruita. Regina è la Mercedes 500/540 K, poi vi presentiamo l'unica Porsche 917 stradale allestita dalla Casa, la più sportiva delle Alfa Romeo 155, la Turbo Q4 e il Test a test fra Mitsubishi 3000 GT e Toyota Supra
Scopri di più >