Ai visitatori più attenti di Techno Classica Essen 2025, in programma nella cittadina tedesca dal 9 al 13 aprile, non sfuggirà una vettura particolare, tra le tante in esposizione: si tratta di una replica fedele della Porsche 911 SC di Gruppo 4 - esposta allo stand della Bilstein, specialista tedesco di sospensioni e ammortizzatori - con la quale Walter Röhrl e il suo copilota Christian Geistdörfer diedero spettacolo al Rally di San Remo del 1981. Una gara che vale la pena ricordare.
Partecipazione d’élite
Erano anni d’oro per i rally mondiali, quelli tra la metà degli anni 70 e i primi 80. Basta scorrere l’elenco degli iscritti a quel San Remo per rendersene conto: Fiat affidava le 131 Abarth ad Alen, Bettega, Cerrato e Vudafieri (con i colori del Jolly Club), Audi le sue favorite quattro a Mikkola e Michèle Mouton, la Talbot schierava le Sunbeam Lotus con Fréquelin (navigato da Jean Todt) e Toivonen, la Ford poteva contare per la Escort RS 1800 su Vatanen, la Opel per le Ascona 400 su Tony Fassina, Verini e Biasion. Poi c’era lui, con il numero di gara1: Walter Röhrl con una 911 bianca. Il campione tedesco, in quel momento privo di contratti, aveva trovato una vettura solo all’ultimo minuto, con gli ingegneri della Porsche che l’avevano aiutato a prepararla giusto in tempo per prendere il via. Ma le possibilità di successo erano scarse, contro le squadre ufficiali e le Audi a trazione integrale.
Beffa finale
“Quel Rally di San Remo è uno dei più memorabili per me”, avrebbe ricordato molti anni dopo il campione tedesco, “perché non si pensava che potessimo essere competitivi: le prove speciali erano molto difficili e le Audi a quattro ruote motrici avevano un grip di gran lunga migliore e più potenza della nostra 911 SC”. Röhrl racconta di aver “spinto e spinto e spinto, finché qualcosa non si era rotto nelle prove speciali finali sull’asfalto, dove pensavamo che avremmo potuto vincere la gara”. A cedere, impendendo al fuoriclasse di ottenere un successo clamoroso, fu l’albero di trasmissione della Porsche, tra il rammarico del pubblico entusiasta dei suoi traversi. Ciò non ha però impedito al San Remo dell’81 di entrare a buon diritto nella storia dei rally, perché a imporsi furono Michèle Mouton e Fabrizia Pons, in grado di precedere con l’Audi quattro Toivonen e Gallagher con la Talbot Sunbeam Lotus e Tony e Rudy con l’Opel Ascona 400, mentre Mikkola e Herz portavano un’altra Audi al quarto posto. Per la prima volta, un equipaggio interamente femminile si era aggiudicato un rally valido per il Campionato mondiale della specialità.
Pensate per le storiche
Con la replica della 911 SC esposta a Essen, Bilstein vuole tributare un omaggio a Röhrl e alla sua impresa. Il produttore tedesco di ammortizzatori, del resto, è presente alla rassegna con la sua gamma di sospensioni e ammortizzatori per auto classiche, instant classic e vetture storiche da competizione. In particolare, Bilstein B6 è proposto come ricambio per vetture di serie con esigenze di comportamento stradale elevato, mentre il B8 costituisce una soluzione adatta ad abbassare l’assetto di un’auto classica. Allo stand di Essen, Bilstein mette a disposizione anche un servizio di consulenza personalizzata per far fronte a esigenze particolari dei collezionisti, come la revisione o la ricostruzione degli ammortizzatori non più disponibili.