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Abarth 500 esseesse: cinquino feroce

Sembra ieri quand’è arrivata, eppure l’Abarth 500 è già nel mirino dei collezionisti più attenti. Molto apprezzata dal pubblico, nella prima versione, pre 595 e 695, ha un prezzo invitante.

Divertente. È questo il primo aggettivo che viene in mente per descrivere la riedizione del “cinquino” cattivo, l’Abarth 500. E poi evocativa, attraente, simpatica e tutto quel che volete, ma se l’avete guidata il divertimento prevale su tutto. Nata nel 2008, l’anno successivo al lancio della 500 Fiat di Roberto Giolito, questa variante punta dallo Scorpione accresce il successo del nuovo modello puntando su due target completamente differenti: i nostalgici che hanno bene in mente le gesta della Fiat-Abarth Nuova 500, quella che ha attraversato la fine degli anni 50 e tutti i 60, e i giovani sportivi che sono ingolositi dalle prestazioni della piccola torinese. Fa meno gola il prezzo, che non è lontano dai 20.000 euro e che può superarli di slancio se ci si fa prendere la mano dal catalogo degli accessori. Ma la nuova Abarth ha un forte appeal, paragonabile a quello della contemporanea Mini Cooper by BMW, che guarda caso costa cara pure lei, e il listino bene o male viene digerito.

Per chi non si accontenta. A distanza di pochi mesi, a novembre 2008, è reso disponibile il kit “esseesse”, fornito dalla Casa nelle scenografiche casse di legno che ricordano le “cassette di trasformazione” Abarth dei tempi andati. L’esemplare di queste pagine, che appartiene alla nostra collaboratrice Himara Bottini, è stato uno dei primi a montarlo. Con il kit la potenza sale a 160 CV ed è necessario l’aggiornamento della carta di circolazione dell’auto. In seguito diviene disponibile anche il kit “esseesse Koni”, che comprende in più gli ammortizzatori di tale marca. La produzione si articola, oltre che sul modello base e sulla “esseesse”, sulla 500 C che arriva sul mercato a giugno 2010 (è la versione con la capote in tela), anch’essa equipaggiabile con i kit. Da notare che la 500 C è dotata di serie del cambio sequenziale MTA, mentre il manuale a 5 marce arriverà solo in seguito. Esattamente l’opposto di quello che avviene per la versione a tetto rigido. Ci sono poi molte serie speciali a tiratura più o meno limitata. La prima di queste è commercializzata già al momento del lancio: 200 esemplari, metà dei quali per l’Italia, della Opening Edition. Si tratta di una versione molto accessoriata (interno in pelle, clima automatico, navigatore ecc.) disponibile solo in bianco e in grigio. Ne seguiranno parecchie altre fino a oggi, alcune delle quali spuntano già valutazioni superiori a quelle del modello base.

Sa farsi ascoltare. Tra le peculiarità dell’Abarth 500 c’è il sistema TTC, al secolo Torque Transfer Control, che ripartisce la coppia fra le ruote anteriori a seconda del relativo grip. Sfrutta gli stessi sensori dell’ESP e, in pratica, si comporta come un differenziale autobloccante. Su strada l’Abarth 500 rivela un carattere deciso e appagante; Una volta avviato, il 1.400 turbo mostra una voce baritonale e non troppo discreta, amplificata dai borbottii in rilascio espressamente voluti dai progettisti per richiamare alla mente le sportive dei tempi andati. Se si sceglie l’opzione di guida “Sport”, il tutto viene eseguito con un’intensità maggiore. Insomma, non è l’auto ideale per rincasare nel cuore della notte senza che i vicini se ne accorgano. I freni sono sempre all’altezza per potenza e resistenza, il cambio è preciso e non ha impuntamenti nel passaggio fra le marce, però l’escursione della leva potrebbe essere ancora più breve. Lo sterzo è preciso e diretto e consente di mettere sempre le ruote dove si vuole; in “Sport” è anche piuttosto consistente e trasmette al pilota tutto ciò che avviene a terra, mentre in “Normal” si alleggerisce e diventa più confortevole in città. La tenuta di strada è notevole, con un inserimento in curva deciso e preciso, soprattutto con il TTC in funzione.

La rigidità è assoluta. La piccola Abarth invita molto alla guida sportiva ed è difficile resisterle. C’è però da sperare nella perfetta manutenzione dell’asfalto, perché l’assetto da kart ne contempla anche la rigidità. La precisione e l’efficacia ci guadagnano, ma sullo sconnesso o sul pavé dei centri cittadini l’assorbimento delle sospensioni è pressoché nullo; i dossi vanno affrontati praticamente da fermi, con buona pace di chi vi segue e strombazza… La 500 dello Scorpione è una sportiva accattivante in ogni versione e quale scegliere, in ottica collezionistica, dipende in gran parte dal gusto personale. Tenete presente che il prezzo oggi è invitante, ma scenderà ancora un po’. In attesa della rivalutazione, potrete divertirvi sul vostro “razzetto”, magari in pista. Se puntate a una serie speciale, occhio all’integrità dei dettagli specifici.

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