Si è spento ieri, all’età di 88 anni, Teodoro Zeccoli. Il suo contributo allo sviluppo delle vetture Alfa Romeo tra gli anni 60 e 80 è stato incommensurabile. Profondo conoscitore del mezzo meccanico, fu pilota nelle categorie Sport, Turismo e GT partecipando, nel corso della sua carriera, a tutte le principali gare dell’epoca.
Zeccoli inizia a correre in auto giovanissimo, dimostrando grandi capacità di guida e coraggio, prima con vetture Fiat e Lancia di proprietà, poi con le Abarth ufficiali. Il primo contratto da professionista lo firma proprio nelle officine di corso Marche, a Torino. Alla corte di Carlo Abarth trascorre tre anni in cui affina anche le sue capacità di collaudatore.
Conosce quindi l’ingegner Carlo Chiti, che nel 1963 lo porta con sé prima alla ATS (acronimo che sta per Automobili Turismo e Sport) e poi all’Autodelta. Fino al 1981 è stato il tester d’eccezione della Casa del Biscione, collaudando ogni giorno, per 500 chilometri, sulla pista di Balocco, sia modelli stradali che da da corsa.
Contribuisce allo sviluppo delle TZ e TZ2, inanellando intanto una serie di successi con le nuove GTA. Altra icona della marca milanese messa a punto da Zeccoli è la Tipo 33, con la quale ha un grave incidente a Monza nel ’67. La frattura dell’osso sacro e di sei vertebre cervicali lo tengono lontano dalle corse per un paio di mesi: tanto gli basta per rimettersi casco e guanti e portare alla vittoria la 33 al suo debutto in gara nella corsa in salita di Fléron in Belgio.
Tra le sue vittorie memorabili, oggi più che mai nitide nel ricordo di amici e appassionati, quelle a Sebring, alla 1000 km del Nürburgring, a Spa-Francorchamps e alla 4 ore di Monza (con la TZ2) e quelle al Mugello e alla 1000 km di Monza con la 33.
A.A.I.