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Affari a quattro ruote

Il popolare conduttore tv Mike Brewer ha messo all’asta cinque auto classiche e youngtimer arrivate nella sua collezione anche grazie al programma “Wheeler Dealers”. I prezzi non sono impossibili: potrebbe scapparci il famoso affare…

Comprereste un’auto usata da Mike Brewer? In effetti lo fanno da più di vent’anni, nella serie “Affari a quattro ruote” (in originale “Wheeler Dealers”) in onda su Discovery Channel e, in Italia, su Motor Trend. Il faccione rubicondo e la verve irresistibile di Mike, conduttore fin dalla prima puntata, ha contribuito a trasformarlo in un successo globale e ad avvicinare alle auto classiche milioni di appassionati in tutto il mondo. Nato a Londra nel 1964, Brewer è un ex venditore di automobili che in tv ha trovato la sua consacrazione. È un petrolhead a denominazione di origine controllata: il padre Roger era un restauratore con licenza di customizzare le macchine. Lui gli rubò il mestiere lavorando nella sua officina, finché all’età di 17 anni, prima ancora di conseguire la patente, si comprò una Mini 850 beige. Finì per scassarla in un incidente, ma dopo averla riparata gomito a gomito con papà, si rese conto che era diventata migliore dell’originale. Si accese così la lampadina che ha illuminato le 17 stagioni di uno dei programmi televisivi auto più famosi al mondo, prima affiancato dal meccanico Edd China, poi con Ant Anstead e Marc “Elvis” Priestley. Sono stati “Affari a quattro ruote” di nome e di fatto, perché lo show ha veicolato diverse classiche di pregio e personalità nella collezione di Mike. Essendo un tipo che non sta mai fermo, ora ha deciso di remixarla mettendone in vendita cinque attraverso la casa d’aste inglese Silverstone Auctions. Saranno battute sabato 13 novembre, al NEC Classic Motor Show di Birmingham. I prezzi non sono impossibili: sono macchine da appassionati, le stesse che Brewer si occuperebbe di far restaurare e rivenderebbe in tv. Un paio arrivano dagli anni trascorsi in California dove “Affari a quattro ruote” si è stabilito dalla 12esima alla 17esima stagione.

Piccole inglesi tornano a casa. Mike Brewer si è imbattuto nella Mini Cooper 1275 S del 1967 e nella Austin Seven del 1961 proprio mentre stava registrando a Long Beach. Con la moglie Michelle, era stato invitato a visitare la collezione di Phil Reed, un appassionato da poco scomparso. I figli non avevano la stessa passione e, dopo una rapida occhiata, Mike si è stupito di individuare una coppia di figlie minori d’Albione in mezzo alle opulente Cadillac, Delahaye e Pope-Hartford. La Austin Seven era stata acquistata a Brighton 40 anni prima, dopo essere stata restaurata; mentre la Cooper S almond green era in condizioni eccezionali, eccetto la presenza di un paio di deflettori e di un set di ruote tipo Minilite non originali. Reed l’aveva importata in California direttamente dalla John Cooper Garages. Dopo una ricerca delle sue, Brewer ha scoperto che quella Mini era la preferita di John Cooper in persona. Sono bastati un paio di colloqui con il figlio di Cooper, Mike, e l’esperto Andy “Ace” Harrison per stringere le mani e chiudere l’affare. Oggi la stima di battitura oscilla dai 60 ai 70mila euro. Con una cifra fra 17 e 21mila euro invece è possibile portarsi a casa l’altra piccola inglese, la Austin Seven immatricolata nel maggio 1961. Originariamente in Blu Speedwell con interni grigio-blu, negli anni Settanta fu riverniciata nel classico abbinamento rosso brillante con tetto bianco, a seguito di un restauro.

La Citroën SM è un vecchio pallino di Brewer. La sua storia risale a molti anni fa quando gli proposero un esemplare molto danneggiato, con il motore a pezzi e gli interni totalmente da rifare. Come direbbe Edd: un disastro! Mike non si è perso d’animo e si è circondato di esperti e appassionati per condurne a termine un restauro pluriennale. La caccia ai pezzi di ricambio si è estesa ai cinque continenti; quelli introvabili sono stati replicati artigianalmente. Alla fine, quando Brewer l’ha presentata sul palco del Classic Motor Show di Birmingham, ha ricevuto un’ovazione. Dopo aver vinto il Concorso d’eleganza al raduno nazionale Citroën britannico, la SM parteciperà a un’altra popolare trasmissione, “Grand Tour” condotta dal trio Clarkson, Hammond e May. Le condizioni immacolate, la fama e l’amore profuso nel restauro si pagano per una cifra prevista fra i 45 e i 60mila euro.

Ogni ragazzo inglese degli anni 60 infatuato dalle corse aveva un poster della Ford Cortina Lotus MK1 appeso al muro. Mike ha fatto di meglio portandosene in garage una del 1966, totalmente restaurata una ventina d’anni fa e rimasta in ottime condizioni. Ha confessato di averla comprata giusto per togliersi uno sfizio. Che tale è rimasto, “ma un’auto così merita di essere guidata di più”, ha scritto. La Cortina Lotus è stata riverniciata nel classico Ermine white con strisce Sherwood green. Dopo il restauro completo, il contachilometri che segnava 70.000 miglia è stato azzerato e ora ne mostra appena 5.436. Secondo Mike, “l’auto si merita un bell’otto in pagella, è pulita e parte al primo colpo”. La stima si aggira fra i 55 e i 65mila euro. Aggiungetene altri 10mila per portarvi a casa un altro sfizio di Brewer, la Ferrari 360 Spider F1 del 2002. Un’eccelsa youngtimer, verniciata in blu Tour de France con interni blu e beige. Un po’ rimaneggiata, secondo il suo stile: l’ha acquistata con una serie di optional che comprende i sedili elettrici Daytona con piping blu, pinze freni color argento, griglia Challenge, paraurti Scuderia, sistema di navigazione satellitare, multicaricatore CD e sensori di parcheggio. È un affare recente, che lascia la rimessa di Mike giusto dopo una bella rinfrescata al motore, al set-up e una serie di migliorie. Alla prossima puntata!

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