L’attuale numero uno dell’Asi, Alberto Scuro, è stato confermato al vertice dell’Automotoclub Storico Italiano per il quadriennio 2023-2026. Il presidente riconfermato ha subito invocato una regolazione del motorismo heritage: “Il primo obiettivo da perseguire in futuro è una legge nazionale, che ordini il sistema dei divieti e delle deroghe alla circolazione dei veicoli storici".
No alle liste di salvaguardia. “Dopo aver fatto un ottimo lavoro a Milano e a Torino”, ha dichiarato ancora Scuro, medico chirurgo veronese, classe 1958, “dobbiamo superare lo scoglio del Comune di Roma, senza distrarci però dall’obiettivo reale, e cioè una norma nazionale per il motorismo storico; ovviamente mi riferisco a una norma nazionale che superi anche le follie attuali di chi sostiene liste di salvaguardia che ritengo discrezionali e anticostituzionali. Nel mandato appena concluso abbiamo creato le premesse al dialogo con le più importanti cariche dello Stato, e nel prossimo quadriennio dobbiamo raccogliere i frutti di questo risultato strategico irrinunciabile”.
Consiglio federale. L’elezione del 15 aprile, nel corso dell’assemblea annuale dei delegati Asi all’Auditorium Giovanni Agnelli di Torino, ha visto la rappresentanza di 269 sui 288 club federati di tutta Italia. Con la conferma di Scuro alla presidenza di Asi, sono stati eletti i dodici membri del consiglio federale: Agnese Di Matteo, Ugo Gambardella, Leonardo Greco, Riccardo Zavatti, Antonio Traversa, Carlo Giuliani e Marco Galassi (confermati) e, tra i nuovi designati, Antonino Auccello, Giuseppe Dell’Aversano, Mauro Pasotti, Giuliano Bensi e Costanzo Truini.