Al Museo Fratelli Cozzi di Legnano (MI) l’Alfa Romeo 1750 è protagonista di grandi festeggiamenti: giornata in suo onore, il 18 febbraio, per celebrare i 50 anni dalla nascita della berlina che spostava più in alto l’asticella rispetto alla Giulia: motore portato da 1570 a 1779 cm³, carrozzeria più importante e prestazioni migliori. La 1750 infatti non sostituiva la Giulia, si posizionava piuttosto in una categoria superiore.
La commercializzazione per la verità avvenne a inizio 1968, insieme con le versioni sportive GT e Spider, ma la produzione era già stata avviata a fine 1967, in modo che la nuova 1750 fosse subito disponibile per i clienti, senza dover attendere mesi per la consegna. Nella collezione del Museo Fratelli Cozzi sono presenti sia la 1750 berlina sia la 1750 GT Veloce, che per l’occasione sono rimaste a porte e cofani aperti per soddisfare la curiosità dei molti appassionati intervenuti. Ospite d’onore Elvira Ruocco, che per gli alfisti non ha certo bisogno di presentazioni. Per gli altri, basti dire che da sola, per decenni, ha organizzato, catalogato e identificato tutto il materiale dell’archivio storico Alfa Romeo. Non c’è dato o fotografia che non siano passati sotto le sue mani, e ancora oggi è fonte inesauribile di aneddoti e informazioni sulla storia dell’Alfa.
Dopo il benvenuto nei locali dell’autosalone (la Fratelli Cozzi è stata fino allo scorso anno concessionaria Alfa Romeo), Elisabetta e suo padre Pietro, fondatore della concessionaria, hanno fatto gli onori di casa introducendo il pubblico alla visita del museo, dalle tinte giocate sul rosso (dell’Alfa Romeo e della passione) e sul nero (dell’asfalto, sul quale sono disposte le auto). Notevole il colpo d’occhio, con le berline disposte nell’ala destra, le coupé in quella sinistra e le spider al centro. La collezione spazia dalla 6C 2500 Freccia d’Oro alla nuovissima 4C, coprendo un po’ tutta la produzione della Casa. Dopo la visita guidata, la proiezione di filmati storici commentata da Elvira Ruocco e Pietro Cozzi ha concluso l’evento.
Fulvio Zucco