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Alfa Romeo 2000, la berlina dalle tre P: potenza, prestazioni e… prezzo

Cinquant’anni fa viene presentata l’Alfa Romeo 2000 nelle sue declinazioni berlina, GT Veloce e Spider Veloce. Qui ci occupiamo della prima, logica evoluzione della 1750, nata nel 1968, della quale il nuovo modello riprende la linea con gli opportuni ammodernamenti. La 2000 a quattro porte rimane in produzione fino al 1976.

Il compleanno di questo modello, mostrato per la prima volta alla stampa a Gardone Riviera (Brescia) nel giugno del 1971, ci offre lo spunto per parlare di una delle berline più veloci di quell’epoca. L’Alfa 2000, come accennato, deriva direttamente dalla 1750, che riprende a sua volta la meccanica della Giulia: motore bialbero (non uno qualsiasi, ma il famoso bialbero in lega leggera del progettista Giuseppe Busso, che ha equipaggiato moltissime Alfa dal dopoguerra sino agli anni Novanta), sospensioni anteriori indipendenti e posteriori ad assale rigido, quattro freni a disco, cambio a cinque marce.

Descrizione ufficiale. La rivista trimestrale Il Quadrifoglio, organo ufficiale dell’Alfa Romeo, racconta così nel numero 20 del 1971, la nuova 2000: “È il nuovo più alto termine di confronto per quanti amano la guida sportiva ma non intendono rinunciare né al conforto né alla sicurezza: 1962 cm³; 150 CV Sae; 76,4 CV Sae per litro di cilindrata; velocità 190 km/h; km con partenza da fermo in 31,2 secondi. Ciascuno può fare il confronto con i dati analoghi di tutte le macchine della stessa fascia di cilindrata e in questa fascia è libero di includere anche vetture di cilindrata maggiore. È un confronto che rivela, a favore della 2000 Alfa Romeo, una superiorità precisa e inconfutabile in tutto, ancora maggiore se si considera il prezzo”. L’orgoglio dei tecnici della Casa del Portello è evidente in tutte queste parole, confortate peraltro dai fatti.

Per il Quirinale. C’è una immagine piuttosto famosa del marzo 1980 che ritrae il presidente della Repubblica Sandro Pertini in Puglia, a Martina Franca (Taranto), mentre saluta i cittadini stando in piedi dal tettuccio aperto dell’Alfa Romeo 2000 blu targata Roma P64501, immediatamente riconoscibile per il parabrezza e il lunotto antiproiettile, il primo diviso in tre parti, non bello da vedere ma certamente utile. Furono due gli esemplari blindati acquisiti dalla Presidenza della Repubblica nel 1975 al tempo di Giovanni Leone: l’altro aveva targa Roma P27433. La 2000 entra così di diritto nella storia politica italiana, dopo essere stata già apprezzata dalla clientela, come prima auto per la più alta carica dello Stato con elevata protezione per gli occupanti.

Più bella e potente. Ma vediamo le differenze con la sua progenitrice, la 1750: incremento di potenza di 18 CV e di 10 km/h di velocità, serbatoio da 53 litri al posto di 46 litri, consumo più elevato, da 11,6 a 12,1 litri per 100 km. Esteticamente la 2000 si presenta con un nuovo frontale con fari allo iodio di pari diametro e scudetto più ampio e coda  caratterizzata da inediti gruppi ottici. Le ruote perdono le calotte e vengono aggiunti segnalatori luminosi a porte aperte. Maggiori le novità all’interno, grazie al cruscotto ridisegnato con strumenti su fondo chiaro (quelli piccoli spostati nella fascia centrale della plancia), otto bocchette e nuovo mobiletto centrale con possibilità di montare l’aria condizionata (insieme ai vetri azzurrati). Il rivestimento dei sedili presenta righe orizzontali alternate a quelle verticali e il volante a calice è più profondo. A richiesta alzacristalli elettrici, appoggiatesta anteriori (successivamente anche posteriori), ruote in lega Campagnolo “millerighe”, lunotto termico. Qualche mese dopo sarà disponibile anche il cambio automatico ZF a tre rapporti. Le dimensioni non cambiano: lunghezza 439 cm, larghezza 157 cm, altezza 142 cm, e anche i pneumatici sono i medesimi, 165 14, ma con codice HR. L’alimentazione è sempre assicurata da due carburatori orizzontali doppio corpo.

Con l’autobloccante. Una novità interessante è invece la possibilità di richiedere il differenziale autobloccante, identico a quello già montato sulla Montreal e utile quando una ruota posteriore dispone di minore attrito: in questa situazione (per esempio una curva molto stretta o un fondo non asfaltato) il differenziale sottrae una parte della potenza (fino al 25%) trasferendola alla ruota che ha più presa, a vantaggio della tenuta di strada. Particolare attenzione è dedicata all’insonorizzazione, punto debole di altre Alfa. L’abitacolo è attorniato da uno schermo isolante di 2,5 cm, tutti i passaggi dal motore sono sigillati e antivibranti sono applicati al supporto del cambio e al comando idraulico della frizione. La moquette integrale contribuisce a una maggiore silenziosità.

Prezzo concorrenziale. Passiamo al listino: la 2000 costa al momento del lancio, 2.295.000 lire e, se in casa Fiat non c’è un modello paragonabile, in casa Lancia c’è la nuovissima 2000 (115 CV) che costa ben di più: 2.795.000 lire. Le due litri estere che possono essere considerate sono la Citroën DS 20 Pallas (103 CV) a 2.533.000 lire, la Peugeot 504 a iniezione (110 CV) a 2.020.000 lire, la BMW 2000 Ti Lux (135 CV) a 2.590.000 lire, la Mercedes 200 (105 CV) a 2.475.000 lire, la Volvo 144 GL (130 CV) a 2.690.000 lire. Come è evidente da questo confronto, l’Alfa 2000 batte tutte per cavalleria e vanta pure un prezzo concorrenziale. Rimane in listino fino al 1976 e se ne producono 89.940. Quasi 3600 vengono esportate negli Stati Uniti, metà delle quali munite di catalizzatore per rispettare le severe norme Usa. Quanto vale oggi la 2000 berlina? Secondo Ruoteclassiche, in categoria A+, la quotazione è di 16.500 euro, contro, per esempio, i 7500 euro della Lancia 2000 a carburatori, che verrà affiancata nel 1972 dalla versione a iniezione elettronica da 125 CV. Dal canto suo, l’Alfa Romeo 2000 rimarrà sempre fedele ai suoi Weber 40 DCOE 32 e solo la versione per l’esportazione in America avrà l’iniezione indiretta Alfa Romeo-Spica.

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