Si terrà a Monaco – e non poteva essere altrimenti, visto il tema spiccatamente sbilanciato sulle sportive tedesche – il 23 novembre la prossima asta di RM Sotheby’s che presenterà una selezione di alcuni rari e particolari esemplari realizzati da Porsche, Mercedes-Benz, BMW, ma anche marchi meno noti dell’automobilismo teutonico. Si parte dagli anni 30 e si arriva fino ai nostri giorni.
Ali di gabbiano anni 80. “La più giovane tra le anziane” è una Mercedes-Benz 500 SEC “Gullwing” del 1984, una di solo 57 esemplari realizzati dalla Styling Garage di Amburgo, specialista in trasformazioni esclusive che andavano dalla placcatura in oro a interventi radicali sulla carrozzeria, commissionate in genere da sceicchi, divi del cinema e rockstar. Solo chi aveva la possibilità di raddoppiare il già notevole prezzo di una 500 SEC poteva infatti permettersi di trasformarla in una versione “new wave” della mitica 300 SL “Gullwing”. L’esemplare all’asta è l’ultimo prodotto e se, fino a qualche anno fa questo genere di auto era sostanzialmente ignorato, o visto con enorme diffidenza, ultimamente sta vivendo un vero e proprio boom. La stima infatti è tra i 350.000 e i 400.000 euro.
Speciale due volte. Se una BMW M1 è già speciale di suo, questa, che è l’unica stradale a essere stata decorata come le M1 Procar “Art car”, batte ogni record. Alla verniciatura bianco perla è abbinata una tonalità di grigio applicata ad aerografo sul cofano, sul cofano motore e sul tetto mentre sotto al gruppo ottico posteriore destro c’è la firma di Walter Maurer, un artista tedesco responsabile della veste grafica di numerose Art Car della casa bavarese. La vettura, che ha appena compiuto 45 anni e solo 33.862 km all’attivo, secondo gli esperti della casa d’aste inglese può valere tra i 450.000 e i 550.000 euro. Meno particolare ,ma altrettanto rara – e con un colore che non passa inosservato, il Ceylon Metallic – questa 3.0 CSL del 1972 è una delle sole 500 prodotte per il mercato anglosassone, con guida a destra. Non che ne siano state realizzate tante di più in totale, 1.265 esemplari, con il solo scopo di omologare le versioni da corsa che avrebbero dominato, fino al 1979, il campionato europeo turismo. Pur non essendo dotata del motore originale, ci sono i sedili sportivi Scheel, un volante a tre razze Petri e il certificato rilasciato da BMW Classic.
Le supercar della Stella. Ancora Mercedes-Benz, in questo caso con una vera “Gullwing”: uscita di fabbrica l’8 marzo 1955 e subito spedita negli Stati Uniti, questa 300 SL ha gli interni di pelle rossa realizzati su richiesta e, tra gli altri accessori opzionali, anche un’autoradio Becker e i cerchi Rudge, molto ambiti all’epoca e ancora di più oggi. Direttamente dagli “anni ruggenti” una 710 SS Roadster, prodotta in soli 111 unità e, nel caso di questo esemplare, consegnata vestita del suo primo abito, il 25 ottobre 1929. A causa di un incidente, fu poi trasformata in Roadster dalla Corsica Coachworks: molto apprezzata nel periodo prebellico, ma anche in tempi moderni, l’austera eleganza di questa biposto le ha permesso di essere nominata “Best in Show” a Pebble Beach e Villa d’Este. Non c’è da stupirsi se si stima che possa raggiungere 4 milioni e mezzo di euro.
Da corsa e stradale. Non poteva mancare la Porsche ed ecco una 356 Speedster GT Carrera, ovvero dotata del motore da 1,5 litri installato originariamente sulle 550 Spyder che dominavano sui circuiti. Si tratta di un propulsore talmente complesso da richiedere oltre 120 ore per essere rimontato, anche dal più esperto meccanico ufficiale Porsche: in compenso arrivava a 7.000 giri e produceva 110 CV, tanto da renderla il primo modello di serie del marchio tedesco in grado di raggiungere i 200 km/h. Si parlava delle 550 ed eccone una, anch’essa all’asta e con oltre 20.000 euro di spese per il rifacimento del prezioso motore: è rigorosamente matching number e, come la quasi totalità delle 550, fu venduta negli USA nel 1956 ed usata intensivamente in pista. La vettura viene venduta con un set di ruote di scorta dell’epoca da 16 pollici, un cric da corsa, una coppia di carburatori Solex e un piccolo parabrezza. La valutazione massima è 4,2 milioni di euro, mentre ne possono bastare tra i 650 e gli 800.000 per la Speedster.
Due carrozzerie. Ultima, ma solo perché la più inconsueta, è la Veritas RS del 1948, una barchetta basata sul telaio della BMW 315/1. La particolarità di questo esemplare è che insieme alla vettura viene venduta anche la sua carrozzeria originale che risale all’ultima gara a cui partecipò nel 1957, a Palm Springs, mentre quella attuale è un rifacimento del 1991. La stima è tra i 550 e i 750.000 euro. Per fare la propria offerta occorre registrarsi sul sito di RM Sotheby’s, mentre la consultazione è libera.