È numericamente consistente, se non proprio preponderante, la rappresentanza di automobili degli anni 90, ma l’asta di RM Sotheby’s, che si terrà ai primi di febbraio a Parigi, propone pezzi che vanno dagli anni 60 a oggi decisamente notevoli, con pedigree sportivi o con particolarità che li rendono particolarmente interessanti agli occhi dei collezionisti. Abbiamo selezionato quelli che secondo noi meritano una menzione speciale, ma basta andare sul sito della casa d’aste per vedere tutti i lotti.
Miti della Formula 1. I memorabilia a tema automobilistico sono sempre più ambiti e quelli che riguardano i campioni più leggendari della Formula 1 sono in cima alla lista dei desiderata: ecco perché tra gli oggetti presenti a Parigi, la tuta di Ayrton Senna utilizzata nella stagione 1988, quella del suo primo titolo mondiale alla guida della praticamente imbattibile McLaren Mp4/4, spicca per il suo grande valore simbolico, forse anche più dei 60.000 euro della stima. In alternativa, per una cifra leggermente inferiore, ci sono altre due tute, indossate dal “kaiser” nelle stagioni 2002 e 2003 alla Ferrari: stiamo ovviamente parlando di Michael Schumacher, del quale è presente anche un altro oggetto, forse ancora più raro. Si tratta di uno dei caschi utilizzati dal campione tedesco durante la stagione 1992, la prima completa in Formula 1 al volante della Benetton e può valere fino a 50.000 euro. Farà invece battere forte il cuore ai ferraristi la statuetta del cavallino rampante regalata da Enzo Ferrari a Gilles Villeneuve come recita testualmente la targhetta, che riporta anche la data del 1981.
Tre Ferrari a Le Mans. I veri pezzi forti sono però, ovviamente, quelli a quattro ruote e la selezione degli esperti di RM Sotheby’s è decisamente di altissimo livello: impossibile citarli tutti, ma c’è da lustrarsi gli occhi. Noi ci limitiamo a elencare quelli che, per vari motivi, spiccano, consapevoli che la scelta è totalmente soggettiva: ci sono pochi dubbi però sul fatto che la regina assoluta sia la Ferrari 250 LM - valutata 25 milioni di euro - vittoriosa alla 24 Ore di Le Mans del 1965. Conservata per 54 anni all’Indianapolis Motor Speedway Museum, è il simbolo del dominio del Cavallino Rampante di quegli anni, con sei vittorie consecutive, di cui l’ultima proprio da questa, chassis #5893. Sempre Ferrari e sempre Le Mans, con una splendida 512 LM del 1970, l’unica a essere stata realizzata di questo colore vagamente simile all’arancione McLaren e con il vistoso sponsor tabaccaio. La richiesta è 12 milioni di euro. Per finire con le Ferrari, una 512 BB LM, decisamente la meno aggraziata del gruppo, ma molto rara per la sua veste aerodinamica firmata Armando Palanca e stimata 2 milioni e mezzo di euro. C’è anche - a parte - un motore di ricambio a circa 300.000 euro.
Prototipi e due italiane da sogno. Citiamo velocemente una Mercedes-Benz 600 Pullman in versione Landaulet, ovvero con parte dell’abitacolo decappottabile (1,6 milioni di euro), una curiosa Aston Martin DB6 Shooting Brake realizzata in soli tre esemplari e questa è l’unica con guida a sinistra, commissionata da un ricco texano nel 1966 (700.000 euro) e una BMW 3.0 CSL “Batmobile”, ma non una qualsiasi. Si tratta infatti della prima in assoluto, o meglio il prototipo dal quale sono nate tutte le CSL ufficiali e la prima a indossare la livrea Motorsport: la richiesta è 650.000 euro. Per finire, due auto che non potrebbero essere più diverse tra loro: una che rappresenta una sintesi perfetta tra eleganza e sportività e l’altra che sprigiona aggressività e profumo di pista. Hanno in comune la nazionalità e sono rispettivamente una Cisitalia 202 SC Berlinetta Vignale del 1949, consegnata nuova in Argentina e poi riportata in Italia negli anni 80, e un’Alfa Romeo 155 V6 TI DTM del 1994, pilotata da Stefano Modena nel DTM 1995 e completamente restaurata nel 2017. Sono separate da 45 anni e dalla richiesta (rispettivamente 500 e 600.000 euro) e sono due esempi della genialità di designer e ingegneri italiani.