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09/04/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
All’asta la più rara delle Aston Martin
Un altro colpo grosso di Bonhams per l’incanto del 27 giugno a Goodwood: sarà battuta per la prima volta la Atom, concept del 1939 della casa di Newton Pagnell.
09/04/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

Un altro colpo grosso di Bonhams per l’incanto del 27 giugno a Goodwood: sarà battuta per la prima volta la Atom, concept del 1939 della casa di Newton Pagnell.

Il Festival of Speed di Goodwood è senza dubbio una delle più spettacolari manifestazioni di auto storiche al mondo. Fama conquistata grazie alla bellezza della location (una splendida tenuta a sud di Londra), ma soprattutto per la presenza di auto rarissime e di prestigio, prevalentemente sportive, che richiama appassionati da tutto il mondo. Una tappa d’obbligo quindi anche per i collezionisti che qui trovano preziose occasioni di scambio e rarità che solo pochi altri appuntamenti offrono. Tra cui, quelle proposte dall’annuale asta organizzata da Bonhams.

Uno dei pezzi da 90 della vendita di quest’anno è una vera rarità inglese, anche perché è la prima volta che il prototipo di questa Aston Martin del 1939 viene messo all’incanto. La Atom, è una vettura speciale nella storia produttiva della Casa inglese. Segna il passaggio dalle carrozzerie torpedo a quelle moderne, che inglobano le ruote e offrono una linea aerodinamica. Rappresenta insomma il salto storico verso la produzione moderna. È la prima Aston Martin a introdurre il telaio tubolare e le sospensioni anteriori indipendenti a bracci oscillanti, ha un cambio semiautomatico e il motore di due litri adottato poi dalla DB1. Un modello sicuramente all’avanguardia alla fine degli Anni ’30, oltre che un punto di riferimento non solo nella storia della Aston Martin, ma nella storia dell’auto nel suo complesso.

La Atom viene considerata la prima concept car mai costruita di una vettura chiusa di dimensioni compatte (la prima concept in assoluto è stata, secondo molti storici dell’auto, la gigantesca Buick Y-Job del 1938), voluta da Gordon Sutherland, all’epoca titolare della Aston Martin, per poi realizzare “la più piccola e più leggera berlina possibile”. A causa della guerra, Sutherland dovette rinunciare all’idea e riuscì a costruire solo questa concept. La Atom nel periodo bellico fu utilizzata da lui stesso come auto di famiglia, percorrendo circa 160.000 chilometri, un test di lunga durata che la Atom superò a pieni voti.

Gordon Sutherland era sicuro che una volta terminata la guerra la Atom avrebbe risolto i problemi finanziari della Aston Martin ma non fece in tempo a realizzare il suo sogno e fu costretto nel 1947 a cedere la Aston Martin a David Brown, il quinto proprietario della Casa automobilistica inglese, erede di un potente gruppo industriale nonché pilota sportivo (dalle iniziali del suo nome prese vita la serie delle DB), che dedicò i suoi sforzi alle successive Gran Turismo DB. La Atom passò di mano, venne anche utilizzata da due piloti in alcune gare e nel complesso ha percorso circa 400.000 chilometri, cambiando solo una volta proprietà negli ultimi 49 anni. Vista la sua rarità è probabile quindi che la Atom riesca a strappare il record di quotazione per una Aston Martin, detenuto oggi dalla DB4 GT Bertone del 1961, battuta da Bonhams a Goodwood 2013 a 4.531.000 di euro.

Gilberto Milano

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