Nell’aprile del 1958, esattamente sessant’anni fa, la Daimler-Benz acquisiva la maggioranza dell’Auto Union, rilevando la restante quota il 31 dicembre dell’anno successivo. Da quella data al 1° gennaio 1965 – quando a prendere il timone della Casa dei quattro anelli è la Volkswagen – vengono prese alcune decisioni che segneranno in maniera indelebile il futuro di entrambi i marchi.
A partire dal 1961 la fabbrica di Düsseldorf, precedentemente di proprietà dell’Auto Union, diviene il più grande sito produttivo della Mercedes-Benz. Da allora, questo stabilimento ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella catena di produzione della Casa della Stella e, nel corso degli anni, è stato di volta in volta ampliato fino al raggiungimento dell’attuale posizione d’eccellenza. Basti pensare che solo negli ultimi anni Daimler ha investito nel sito circa 300 milioni di euro e che, a oggi, sono circa 6600 i dipendenti che lavorano nella fabbrica.
Dal canto suo, il marchio di Stoccarda contribuisce in maniera significativa allo sviluppo dei modelli Audi per tutto il corso degli anni Sessanta. La parola d’ordine è modernità e il compito di rinnovare la gamma è affidato all’ingegner Ludwig Kraus, impegnato nella progettazione di motori marini diesel sin dagli anni 30. Sotto la sua guida, il giovanissimo team di tecnici provenienti dalla Daimler-Benz mette a punto un innovativo motore a quattro cilindri che, nel 1965, fa il suo debutto sulla nuova Audi F103. Sotto la direzione di Kraus nascono anche altri modelli iconici per la Casa dei quattro anelli, tra cui l’Audi 80 (1972) e l’Audi 50 (1974).