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13/10/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
App, arriva Uber per le classiche?
Negli States c'è chi si è messo in testa di creare un servizio molto simile a Uber ma pensato su misura per proprietari e appassionati di auto d'epoca. Si chiama Rock&Roll Ride e sta cercando finanziamenti sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Ecco come funzionerebbe.
13/10/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Negli States c'è chi si è messo in testa di creare un servizio molto simile a Uber ma pensato su misura per proprietari e appassionati di auto d'epoca. Si chiama Rock&Roll Ride e sta cercando finanziamenti sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Ecco come funzionerebbe.

Che le auto classiche facciano tendenza anche nel mondo digitale e social non è una novità. Così non stupisce che qualcuno abbia pensato di replicare, con gli opportuni  adattamenti, Uber per le auto classiche. Detto fatto, alcuni ragazzi del profondo sud americano, di Austin per la precisione, in Texas, stanno provando a trasferire il concetto di Uber anche nella nicchia delle storiche e dei veicoli speciali. Una nicchia che, comunque, conta milioni di appassionati nel mondo. Per farlo servono una app, tanto marketing e una bella sommetta, che loro pianificano almeno 500.000 dollari tra informatica, stipendi e spese varie per far funzionare la start-up. Per finanziarsi hanno scelto la piattaforma di crowdfunding Kickstarter, descrivendo per sommi capi idea e funzionamento a potenziali investitori e appassionati. Per chi volesse è possibile anche visionare la classica clip video di presentazione.

Il nome del servizio e della app, se mai diventerà realtà, è Rock & Roll Ride, e vuole mettere a disposizione degli utilizzatori auto classiche e driver basandosi su un servizio che utilizza web, GPS, registrazione degli utenti e carte di credito per offrire l'auto nel luogo in cui ci si trova a una tariffa conveniente. Chiudendo pure il cerchio tra acquirente del servizio e venditore, assicurando quindi anche pagamento e documenti (patenti internazionali) in regola. Cosa cambia davvero, rispetto alla popolare (e contestata dai taxisti e guidatori professionisti) app di Uber sono le auto. Qui niente Suv o moderne berline, preferibilmente scure, ma classiche, storiche o al limite auto particolari ed exotic car.

Facile anche immaginare che a cambiare rispetto a Uber possano anche essere motivazioni, percorsi e gusti. Magari ci sarà qualcuno che, occasionalmente, arrivando in una grande città per lavoro voglia togliersi lo sfizio di girare su un'auto classica. Più facile invece immaginare utilizzi di appassionati del settore che, lontani dalla propria amata, vogliano comunque muoversi con la classica di turno in una vacanza o fuga romantica. Di fatto, potrebbe diventare possibile programmare vacanze on the road utilizzando ad ogni tappa auto diverse, le più adatte al percorso.

La app punta anche a dare una possibile monetizzazione alternativa legata al possesso di una classica che non sia la semplice rivalutazione nel tempo e successiva vendita: invece di tenersi l'auto sempre in garage, collezionisti e appassionati potrebbero metterla "a reddito" esattamente come si fa già con la casa rimasta vuota per le ragioni più varie. Proprio come accade ad esempio con un servizio simile pensato per gli immobili come Airbnb. I ragazzi di Austin stanno pensando ad una serie di accortezze che fanno ben sperare: un processo di registrazione che verifica solvibilità e patente del richiedente e l'assicurazione che copre danni al mezzo o procurati a terzi.

Il pagamento della corsa avviene ovviamente con carte di credito, mentre tutte le auto aderenti al servizio dovranno essere equipaggiate con il GPS per tracciarne il percorso e consentire addebiti secondo le tariffe stabilite. Rimborsando i proprietari anche in caso di insolvenza da parte dell'utente. Del resto, quale vero appassionato cederebbe il volante della propria amata senza adeguate garanzie, anche di risarcimento in caso di imprevisti? Unico particolare ancora in discussione, come accennavamo all'inizio, le risorse economiche necessarie a rendere operativo il servizio. Secondo il budget indicato su Kickstarer servono almeno  50000 dollari per finire lo sviluppo dell app e altri 150.000 per iniziare la fase di test nella prima città.

Luca Pezzoni

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