Anche se prende il nome di A6, la prima generazione, introdotta a metà del 1994, circa 30 anni fa, è in realtà, in tutto e per tutto, un’Audi 100 arrivata in pratica all’ultimo restyling e quindi sostanzialmente modificata sotto aspetti marginali. Ma parliamo della S6, prima ad adottare una sigla che, negli anni seguenti, avrebbe identificato le station wagon più cattive, veloci, muscolose e aggressive che si fossero mai viste.
V8 protagonista. All’esterno, le modifiche più evidenti sono il nuovo cofano motore e la nuova mascherina, i fari ora hanno gli indicatori di direzione bianchi e i paraurti sono verniciati e sprovvisti delle strisce di gomma, mentre all’interno solo pochi dettagli come volante e pomello del cambio vengono aggiornati, in ossequio alla continuità. Lo stesso discorso vale per i motori, che sono gli stessi della 100 S4, ovvero il 5 cilindri turbo e il V8 aspirato, ma è quest’ultimo, ormai diventato identificativo della versione più spinta, a essere oggetto delle attenzioni degli ingegneri di Ingolstadt.
326 CV e scatto bruciante. Partendo da una solida base di 290 CV, grazie a interventi sostanziali che hanno riguardato l’intero propulsore, la potenza del V8 di 4.2 litri a 32 valvole cresce infatti a 326 CV, con lo scatto da 0 a 100 km/h sceso a 5,6 secondi: numeri da sportiva di razza, con velocità massima autolimitata a 250 km/h, ma sovente sbloccata dai proprietari intervenendo sul software della centralina. Anche i freni anteriori vengono aggiornati, con dischi da 323 mm e pure i cerchi di lega “Avus” aumentano di diametro, passando a 17 pollici, abbinati a pneumatici 255/40. Utilizzando la consueta denominazione “Plus”, questa diventa l’Audi più potente, superando la mitica RS2 Avant che, nonostante le cure Porsche, si fermava a 315.
Dotazione ricca. Sotto certi aspetti si può considerare la S6 Plus di questa generazione come la prima RS6 della storia, anche se la sigla - apparentemente per dispute legali con la Porsche - non verrà ancora usata. È indubbio però che con questa versione l’Audi alza decisamente l’asticella e inizia a essere una rivale molto seria per Mercedes e BMW, non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma per la percezione generale del marchio da parte della clientela più sportiva. Nell’abitacolo della S6, infatti, troviamo finezze come i quadranti del tachimetro in blu, grigio o bianco e, di serie, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con comando a distanza e volante sportivo di pelle a tre razze con il logo S6. I sedili avvolgenti possono essere riscaldabili e dotati di regolazione elettrica, ed è presente la predisposizione per i fari allo xeno, oltre che, a richiesta, due seggiolini retrattili nel bagagliaio.
Più rara la berlina. Il netto predominio della carrozzeria wagon nelle preferenze dei clienti è testimoniato dai numeri di produzione: 855 contro 97, cosa che rende la berlina - seppure meno desiderata - decisamente più rara. Possono bastare quindicimila euro per entrambe, ma la ricerca potrebbe essere molto lunga, soprattutto in Italia, dove il vero “boom” di popolarità delle S6 coinciderà con l’arrivo della nuova generazione, nel 1999.