C’è stata un’epoca in cui il mondo dei motori era esclusivo appannaggio di rampolli di famiglie nobili, principi, conti che si dilettavano - a volte indossando i panni di gentlemen driver - a bordo delle auto più esclusive e performanti. Siamo andati a scovarne alcune, che hanno storie interessanti da raccontare e hanno il potere di portarci istantaneamente a tempi eroici e mitici dell’automobilismo, ammantati di stile ed eleganza.
Gioca in casa
La prima tappa è allo stand del Registro Touring Superleggera che si trova al padiglione 25 dove sono esposte due eleganti signore dei marchi che, storicamente, si sono divisi le preferenze degli automobilisti italiani: Alfa Romeo e Lancia. La prima con cui incrociamo lo sguardo è proprio una Flaminia GT 2.5 prima serie, monocarburatore, appartenuta al Conte Marescotti, esponente di una delle storiche famiglie nobili di Bologna, della quale l’auto porta ancora la targa.
Scuola guida d'eccezione
Si deve poi spendere una parola in più per l’Alfa Romeo 6C 2500 Aerlux appartenuta alla famiglia Marzotto: esclusiva e affascinante di per sé, con il caratteristico e originale tettuccio apribile di plexiglas (da qui la denominazione “Aerlux”), fu prodotta in soli 14 esemplari e questo è uno dei sette sopravvissuti. La particolarità di questo accessorio dal sofisticato meccanismo di apertura, è che permetteva di far entrare sia la luce sia l’aria, con un tendalino a rullo che scorre su un telaio di legno, ma è un’altra la curiosità che scalda il cuore del vero appassionato. L'auto infatti ebbe come primo proprietario il Conte Gaetano Marzotto, padre del pilota e gentlemen driver Giannino Marzotto, vincitore di due Mille Miglia (1950 e 1953), quest’ultima infliggendo un pesante distacco adun certo Juan Manuel Fangio. Pare che il giovane Giannino abbia imparato a guidare (diventando piuttosto bravo) proprio a bordo di questa vettura, rubandone le chiavi di nascosto.
Da un principe a una diva
Un’altra Alfa Romeo 6C 2500, questa volta in allestimento SS Cabriolet Pininfarina, può vantare un pedigree che fonde sangue reale e divismo hollywoodiano. Si tratta infatti di un esemplare del 1949 che fu il regalo di nozze del Principe Ali Khan alla leggendaria attrice Rita Hayworth. Un’auto che ne avrebbe di storie da raccontare, testimone di un’epoca irripetibile ed essa stessa testamento stilistico di rara bellezza, che al tempo affascinò altre teste coronate, come il Re Faruk d’Egitto e il principe Ranieri III di Monaco.