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Automotoretrò, le dieci Lancia da non farsi scappare

Automotoretrò 2019. Dopo una passeggiata in fiera vi diciamo quali Lancia è bene tenere d’occhio da qui alla prossima domenica.

Torino, trentasettesima edizione di Automotoretrò. Il primo esercizio in cui ha deciso di calarsi la redazione di Ruoteclassiche è stato la ricerca dei modelli che hanno reso famosa in tutto il mondo l’industria automobilistica cittadina. Quindi caccia aperta alle Fiat e alle Lancia.

 

Partiamo da quest’ultime. Scopriamo presto che ce ne sono in abbondanza, sia all’interno che all’esterno dei padiglioni. Abbiamo cercato quelle che per prezzo di vendita, rarità e stato di conservazione (o restauro) meritano un’attenzione particolare da parte di potenziali acquirenti. Di alcune vi diremo il prezzo – quasi sempre trattabile, scoprirete –, di altre no perché comunicato solo su richiesta (se il proprietario non è allo stand, sarete costretti ad “attaccarvi” al telefono).

Lancia Beta HPE Volumex (1983). Ben più rara della versione con motore tradizionale, piace agli appassionati soprattutto per la linea, di rottura rispetto ai coevi modelli della gamma Lancia. L’esemplare in vendita ha avuto un solo proprietario, ha il contachilometri fermo a quota 83mila. Il motore è fresco, gli interni perfettamente conservati, idem la carrozzeria.

Lancia Delta Integrale Evo 2 Dealer (1995). Una delle duecento allestite in edizione limitata dalla Lancia per le sue concessionarie. Inconfondibile nella sua livrea rosso rubino metallizzato, è in condizioni pari al nuovo. La richiesta di 119mila euro trattabili, a fronte delle stime superiori ai 150mila euro che siamo abituati a vedere nelle sale delle grandi aste internazionali, è congrua.

Lancia 2000 HF Coupé (1973). Le targhe nere originali “Torino” sono un plus di questo esemplare offerto a 26.500 euro trattabili. Uniproprietario, riverniciata a regola d’arte lo scorso anno e con l’interno ben conservato. Completamente revisionata la meccanica.

Lancia Flaminia 2.8 (1967). Comprereste un’auto appartenuta all’ingegner Olivetti? La risposta è ovvia, e il “sogno” abbastanza raggiungibile. La Flaminia berlina che vedete nella gallery a corredo dell’articolo ha avuto come primo intestatario proprio al celebre imprenditore piemontese. L’auto ha l’interno in pelle e monta l’aria condizionata Borletti. Prezzo? 42mila euro trattabili.

Lancia Thema SW Turbo 16 V (1991). Decisamente più rara della tre volumi, presentissima in fiera sia nelle versioni “normali” che in quelle più lussuose e sportive, questa giardinetta è perfetta per chi vuole abbinare a uno stile raffinato comodità e prestazioni elevate. L’esemplare, visibile nell’area della mostra-mercato fuori dai padiglioni, è ottimamente conservato. Prezzo 4200 euro trattabili.

Lancia Dedra Integrale (1991). Non avrà l’appeal della sorella Delta, ma l’accoppiata motore-trasmissione la rende un modello per veri intenditori. Bianca, ben conservata, è una youngtimer veloce e sicura anche sui fondi più insidiosi. Il prezzo è su richiesta.

Lancia Flavia 1500 (1965). Quasi snobbata dai collezionisti, si rivolge a un pubblico che all’investimento antepone la passione e magari desidera mettersi in garage senza spendere una follia una Lancia storica elegante e raffinata. Il prezzo, di 11.800 euro, è trattabile.

Lancia 2000 (1974). Rara perché a iniezione, ha le targhe originali ed è (molto ben) conservata sia dentro che fuori. Le targhe originali “Torino” fanno il resto…
Prendete tutto quello sopra scritto e incollatelo in agenda.

Lancia 2000 (1973). Un esemplare identico (anche per stato di conservazione) a quello descritto al punto 8 della lista (ma del 1973) fa bella mostra di sé nell’area esterna. Come la gemella, ha ancora il cellophane che protegge i rivestimenti interni delle portiere.

Lancia Flavia Coupé 1800 (1967). Last but not least, vi consigliamo di trattare il prezzo di questo esemplare in fondo al corridoio all’ingresso della fiera (19.900 euro). Versione carburatori, ben conservata, da valutare per gli amanti del modello.

 

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