Per quasi 42 anni è rimasta a riposo, indisturbata dietro pile di vecchi copertoni. Inizia così il ritrovamento di una Porsche 356 C, conservata in un anonimo magazzino di Essen in Germania. Lontana da occhi indiscreti e mani poco oneste è stata scovata dal Sig. Claus Meirich che ha decisio di riportarla all’antico splendore.
L’esemplare in questione è una 356C del 1964, l’ultima serie della leggendaria 356: il modello che ha dato il via all’epopea Porsche. L’attuale proprietario, Claus Meirich ha acquistato la vettura per 20.000 euro e per due anni è stato impegnato nel restauro della bella coupé azzurra, potendo contare sul supporto di un team di esperti e appassionati della scena Porsche. Meirich racconta poi: “L’ultimo proprietario, un rivenditore di pneumatici di Essen era un alcolizzato e perciò nel dicembre del 1975 dovette consegnare le targhe della macchina, acquistata appena un anno prima con un chilometraggio di 79.000 chilometri. La mise in garage, dove è rimasta praticamente dimenticata per oltre 40 anni”.
Quel ragazzo della Ruhr. Claus Meirich, prossimo ai 70 anni si descrive ancora come un “ragazzo della Ruhr”, da sempre appassionato delle vetture con motore raffreddato ad aria. Meirich che vive a Bochum ha iniziato la sua carriera lavorativa come installatore di macchinari, ma successivamente potè studiare ingegneria ed è entrato a far parte di una importante azienda di ingegneria meccanica (MTE Deutschland). Due anni fa ha venduto le sue azioni e ha dedicato buona parte del suo tempo alla sua grande passione: le auto d’epoca. “Ho sempre ricercato Porsche 911 in condizioni ottimali, ma l’idea di dare nuova vita a un pezzo di storia automobilistica mi ha subito entusiasmato”. Quella per le Porsche è una malattia che lo accompagna da oltre 30 anni.
La soffiata. Dopo un primo sopralluogo, Meirich potè constatare che la vettura era completa: motore e trasmissione erano al loro posto, e quasi tutte le altre parti erano dentro, sopra o accanto alla 356. Anche l’interno era completo, ma i topi avevano banchettato ampiamente con il rivestimento dei sedili e dei tappetini. Era chiaro che sarebbe stato necessario un restauro completo, anche per via della ruggine: una delle nemiche giurate di queste vecchie glorie. La vettura risulta registrata per la prima volta a Monaco di Baviera l’11 giugno 1964. Il primo proprietario l’ha guidata per 67.000 chilometri, rivendendola nel 1972 a un broker assicurativo di Krefeld. Quest’ultimo l’ha poi ceduta al precedente proprietario di Essen due anni dopo. Questo proprietario (il gommista di Essen), si ricordò soltanto nel 2017 di aver conservato la 356 C in un deposito e diede la “soffiata cruciale” a un membro del Porsche 911 Club. Quest’ultimo non esitò un secondo prima di andarci e la comprò, era Claus Meirich.
Non passa inosservata. La 356 C di Meirich presenta una rara combinazione di colori: Blu 6403 per la carrozzeria con interno rosso. Sono presenti anche i fendinebbia gialli Hella, un accessorio raro e molto ricercato su questo modello. Il tachimetro è stato azzerato e ricalibrato, mentre il bel volante in bachelite include il raro anello di corno con tre raggi cromati. Altri particolari interessanti sono l’autoradio originale Blaupunkt tipo “Frankfurt” e i poggiatesta. Gli strumenti VDO brillano con le tipiche scale verdi dell’epoca, dotati ora di nuove palpebre in vetro, anelli e sigilli. Le maniglie apriporta e le manovelle dei finestrini sono paralleli l’uno all’altro con l’angolazione corretta, 45 gradi. All’esterno spiccano, i rari fari gialli antinebbia prodotti dalla Hella. Mentre osservando i paraurti posteriori si nota il particolare rostro all’interno del quale passano i terminali di scarico.
Un restauro costoso. Le due voci principali voci tra i costi di restauro (ammontate a 125.000 euro), sono state chiaramente la carrozzeria e il motore. Il ripristino della carrozzeria e la verniciatura hanno richiesto un anno di lavorazione. Tutta la carrozzeria era arrugginita per via del sale, molto usato sulle strade bavaresi… L’unica parte intatta era il tunnel centrale. La revisione completa del motore non è stata facile: con un propulsore bloccato per così tanto tempo era prevedibile un intervento lungo e costoso. Il propulsore è il classico quattro cilindri boxer da 1,6 litri con cilindrata di 1,582 cm3 e 75 CV. Con due carburatori doppio corpo Zenith tipo 32 NDIX e un peso di 935 kg la 356 C , in tempi non sospetti avrebbe raggiunto i 175 km/h. Ma passeranno due anni prima che il rombo metallico di questa 356 C torni ad allietare le orecchie del fortunato guidatore. Il restauro inizia nell’estate del 2017, senza scadenze. La 356 è stata portata in una delle officine più rinomate della zona, la Mittelmotor Gmbh di Bochum: un ex cinema trasformato in un centro specializzato in auto d’epoca. Qui, la Porsche 356 C di Claus Meirich è stata smontata fino all’ultima vite. L’attuale proprietario ha trovato un alleato congeniale per tutti i lavori nella persona di Ingo Menne, mastro meccanico e specialista della Porsche di lunga data. Purtroppo Ingo è morto nell’aprile del 2019 e non ha avuto la possibilità di vedere i frutti del suo lavoro.
Lavoro certosino. Meirich tuttavia ha potuto contare su un ulteriore supporto: quello di una rete di esperti di 356 della regione della Ruhr. Intanto nell’officina di Bochum i lavori proseguivano con la sabbiatura. La verniciatura, realizzata secondo le specifiche di fabbrica dettate da Porsche Classic è stata eseguita dall’officina di carrozzeria e verniciatura Pür nella città di Ahlen, che è anche concessionario delle vernici Glasurit. Nel rispetto dell’originalità, sulla scocca è stata applicata una vernice monostrato senza verniciatura trasparente. Secondo Meirich, i lavori di carpenteria sono stati i più lunghi e costosi. La 356 è stata affidata in questo caso alle cure dell’officina di Roland Ahlers a Sendenhorst che ha svolto un lavoro molto accurato: il ripristino ha interessato il frontale, il vano batteria, il giro porte e tutte le aperture; così come il sottoscocca, i pannelli dei passaruota, le traverse, i supporti degli assali e i pannelli porta. Nulla è stato saldato: tutti i componenti sono stati imbullonati e sigillati esattamente come avveniva sulle linee di Zuffenhausen nel 1964.
Fine dei lavori. Nel dicembre 2018, il motore boxer revisionato dal centro motori Micke era pronto, insieme alla trasmissione, ai freni, nonché all’equipaggiamento interno. Dove possibile, il team ha utilizzato pezzi di ricambio provenienti da vecchie scorte. Tuttavia il rivestimento dei sedili in broccato rosso, è stato sostituito con ricambi originali dell’epoca che conservano tutto il fascino della patina. Tutte le parti di finitura compresa la bella maniglia del cofano motore con la scritta Porsche sono originali, ma hanno ricevuto una nuova finitura cromata, come pure le cornici dei finestrini. “Ci sono due o tre aziende che possono fornire quasi tutto per i 356 in due giorni, basta pagare…”, spiega Meirich. Dopo il ritorno della carrozzeria dal reparto verniciatura, il 3 gennaio 2019 sono iniziati i lavori di montaggio. Il momento probabilmente più celebrativo è stato il 4 maggio, con il matrimonio tra la carrozzeria e il motore.
Torna a splendere. Dopo 24 mesi e 2.000 ore complessive di lavoro, la bella 365 C azzurra era pronta a brillare sotto il sole dell’estate. L’impresa è valsa la spesa: l’auto aveva i documenti originali e i numeri di telaio e motore corrispondenti, dati confermati da un certificato di consegna Porsche. I modelli 356 C e SC sono stati prodotti tra la metà del 1963 e l’aprile 1965, a ridosso della commercializzazione della 911. Esteticamente le 356 C si distinguono i coperchi delle ruote più piatti e senza logo Porsche. Tutte le ruote (compresa quella di scorta) hanno il cerchio dal passo ridotto e per installare i freni a disco sulle quattro ruote. Meirich stima che in Germania esistano ancora 300 esemplari di questa serie. Chi fosse interessato ad acquistare una 356C deve mettere in conto un investimento tra gli 80.000 (per modelli da restaurare) e i 150.000 euro per i modelli in buone condizioni.
Massima originalità. Claus Meirich confessa: “Da possessore e guidatore di Porsche 911, non avrei mai pensato che una 356 potesse offrire così tanto piacere di guida e divertimento”. La 356 viaggia senza problemi a una velocità di crociera di 120 km/h, a 4.500 giri al minuto. Per lei solo il miglior carburante a 102 ottani. Racconta l’esperto. “E nonostante l’età il consumo è ottimo: percorre 10 l/100 km. Per tenerla sempre in forma aggiungo mezzo litro di olio ogni tre rifornimenti”. Le ruote Lemmerz sono molto più interne rispetto al passaruota, Meirich spiega: “A richiesta offrivano un distanziale per aumentare la carreggiata”, dice l’esperto Porsche. “Ma anche se è meno piacevole da vedere, voglio che l’auto rimanga assolutamente originale”.