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26/10/2009 | di Redazione Ruoteclassiche
BERND ROSEMEYER, STREGATO DALLA VELOCITÀ
Avrebbe compiuto cent’anni il 14 ottobre di quest’anno: come nessun altro, il pilota tedesco Bernd Rosemeyer seppe sfruttare le caratteristiche e le prestazioni delle leggendarie monoposto Auto Union a motore posteriore ideate da Ferdinand Porsche. Nel biennio 1935-37 disputò trentatré gare automobilistiche, vincendone dieci e battendosi con grandi avversari come Rudolf Caracciola su Mercedes-Benz, Tazio […]
26/10/2009 | di Redazione Ruoteclassiche

Avrebbe compiuto cent'anni il 14 ottobre di quest'anno: come nessun altro, il pilota tedesco Bernd Rosemeyer seppe sfruttare le caratteristiche e le prestazioni delle leggendarie monoposto Auto Union a motore posteriore ideate da Ferdinand Porsche. Nel biennio 1935-37 disputò trentatré gare automobilistiche, vincendone dieci e battendosi con grandi avversari come Rudolf Caracciola su Mercedes-Benz, Tazio Nuvolari su Alfa Romeo e Gigi Villoresi su Maserati (del quale, come per Rosemeyer, ricorre quest'anno il centenario della nascita).

Alfiere indiscusso della marca di Chemnitz, Rosemeyer nella primavera del '36 sposò la grande aviatrice Elly Beinhorn. Giovani, belli e famosi i due personaggi formarono una coppia molto corteggiata anche dal regime nazista (Rosemeyer era in forza alle SS). Protagonista della corsa ai record di velocità tra Auto Union e Mercedes, Rosemeyer in due sessioni del '37 stabilì diversi nuovi primati internazionali, ma perse la vita, a ventinove anni, il 28 gennaio 1938 sull'autostrada Francoforte-Darmstadt nel tentativo di battere il record sul chilometro lanciato di 432 km/h, appena stabilito con una Mercedes dal suo avversario di sempre, Rudolf Caracciola.

La sua speciale "Stromlinienwagen" perse improvvisamente aderenza mentre correva a quasi 440 km/h, decollò e dopo due rimbalzi sul cemento dell'autostrada si fermò sul terrapieno di un sovrappasso. Il pilota fu sbalzato quasi subito dall'abitacolo e proiettato tra gli alberi. Il record Mercedes era stato virtualmente battuto, ma a prezzo della vita.

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