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11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
BIPOSTO DA TURISMO
Negli anni 50, molte aziende aeronautiche si convertirono alla produzione civile. Tra queste, la Messerschmitt, fondata nel 1923 e celebre per il caccia “109”. Nel 1952, l’azienda tedesca assorbì la società di Fritz Fend, un progettista che, alla fine della guerra, aveva realizzato un veicolo a tre ruote chiamato “Flitzer” e dotato di motori Sachs […]
11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Negli anni 50, molte aziende aeronautiche si convertirono alla produzione civile. Tra queste, la Messerschmitt, fondata nel 1923 e celebre per il caccia "109". Nel 1952, l'azienda tedesca assorbì la società di Fritz Fend, un progettista che, alla fine della guerra, aveva realizzato un veicolo a tre ruote chiamato "Flitzer" e dotato di motori Sachs e poi Riedel. Si trattava di un mezzo innovativo, di chiara origine aeronautica, a tre ruote e dotato di carlinga.
Nel 1953, a Ginevra, la Messerschmitt lanciò il "Kabinenroller" (scooter cabinato), che iniziò a essere prodotto in serie. Il veicolo suscitò grande curiosità per i fari sporgenti e la cupola-cabina. Il prototipo montava un motore monocilindrico a due tempi Fichtel & Sachs di 150 cm3 (aumentato a 174 cm3 nella versione di serie) da 9 CV di potenza. La velocità massima era di circa 80 km/h, la trazione posteriore, il cambio manuale a quattro marce e i freni a tamburo.
Più confortevole di uno scooter, il "KR 175", come venne denominato il veicolo, venne prodotto in un massimo di 200 esemplari alla settimana nel 1954. Nel 1955 nacque un modello migliorato, il "KR 200", dotato di un motore di 191 cm3. La potenza salì a 10 CV a 5250 giri e la velocità a 90 km/h. Le sospensioni anteriori a ruote indipendenti migliorarono la tenuta di strada e fu adottata anche la retromarcia. Nello stesso anno, Fend lasciò la Messerschmitt ma la produzione del "KR" proseguì anche con la versione "Special" con motore da 14 CV e 105 km/h di velocità.
Nonostante un interesse in calo per il tipo di veicolo, nel 1958 la Messerschmitt lanciò il "Tiger 500" a quattro ruote con motore di 494 cm3. Fu il canto del cigno: il "Tiger" fu realizzato in 320 esemplari fino al 1961. La produzione del "200" continuò sino al 1964. In totale, fra tutte le versioni, furono prodotti 40.000 Messerschmitt, di cui circa 30.000 del modello "200".

ULTRALEGGERO

Anni di produzione 1955-64
Motore monocilindrico a 2 tempi
Cilindrata 191 cm3
Alesaggio x corsa 65 x 58 mm
Rapporto di compressione 6,6:1
Potenza 10 CV a 5250 giri/min
Trasmissione sulla ruota posteriore
Cambio a 4 marce
Telaio tubolare in acciaio
Sospensione anteriore a ruote indipendenti
Sospensione posteriore a forcellone oscillante
Pneumatici 4.00 x 8
Freni a tamburo
Lunghezza 2820 mm
Larghezza 1220 mm
Altezza 1200 mm
Passo 2030 mm
Peso 230 kg
Consumo 4,1 litri/100 km
Capacità di serbatoio 14 litri
Velocità 90 km/h
Esemplari prodotti 30.000

A VOLO RADENTE SULL'ASFALTO
Per entrare nel Messerschmitt "KR 200" bisogna sollevare il portello e scavalcare una paratia piuttosto alta. L'apertura avviene tramite una maniglia di tipo automobilistico. I sedili sono confortevoli anche se piccoli. A bordo ci si sente come piloti d'aereo, fasciati dalla carrozzeria e con il cupolino abbassato. La visibilità è ottima e lo spazio soddisfacente. I finestrini in plexiglass non offrono molto ricambio d'aria.
L'avviamento è elettrico. Lo sterzo è diretto e obbliga a una salda impugnatura del manubrio anche in rettilineo, pena serpeggiamenti. La disposizione delle ruote, due sterzanti anteriori e una posteriore, non garantisce una tenuta di strada eccezionale, in particolare sul bagnato. Le scodate, nelle curve più strette, sono inevitabili. Particolare attenzione va dedicata ai freni, che perdono rapidamente efficacia.

NON RIUSCÌ A DECOLLARE
Nel 1953, al Salone del Ciclo e Motociclo, fu presentata la versione italiana del Messerschmitt. Si trattava di un veicolo realizzato dalla Mi-Val, "Meccanica Italiana Valtrompia", di Gardone Valtrompia (BS). Il motore era un monocilindrico di 170 cm3 prodotto dalla Casa bresciana e aveva una potenza di 9,5 CV a 5500 giri/min. Il "Mivalino", come venne battezzato, toccava i 75-80 km/h e consumava in media 3 litri di miscela ogni 100 chilometri. Due le versioni, in funzione dell'equipaggiamento: "Normale" e "Extra". Il successo del veicolo fu modesto e l'arrivo della Fiat "600", nel 1955, diede il colpo di grazia al "Mivalino".

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