Le recenti evoluzioni stilistiche della BMW - per esempio, vedi le calandre sempre più grandi - hanno un precedente, per lo meno in quanto a reazione da parte dei clienti. Bisogna fare un passo indietro di poco più di 20 anni, quando Chris Bangle, capo designer del marchio tedesco, decise di rivoluzionare il look della Serie 5, introducendo, con la E60, stilemi che si discostavano nettamente da quelli della tradizione.
Carrozzeria innovativa, meccanica tradizionale. È innegabile che, pur essendo più moderna rispetto alla generazione precedente, armonica sotto ogni punto di vista, la linea della E60 sia invecchiata più rapidamente, soprattutto all’esterno. Sotto l’aspetto meccanico, invece, vengono invece riprese gran parte delle soluzioni della E39: ritroviamo infatti le sospensioni di alluminio, sempre di tipo MacPherson a doppio snodo all’avantreno e multilink in coda, insieme a un ulteriore utilizzo di leghe di alluminio anche per la parte anteriore della scocca.
Un V8 raffinato. Nella gamma iniziale di motori, il V8 a 32 valvole, un progetto nuovo di zecca, si presentava con cilindrata 4.398 cm3 sotto al cofano della 545i e si dovetteaspettare il 2005 per la 550i. Come facilmente immaginabile, venne innalzata la cilindrata a 4.799 cm3, ma erano presenti anche collettori di scarico e di aspirazione diversi, per valorizzare ulteriormente un propulsore molto raffinato. L'N62 era infatti dotato di doppia fasatura variabile delle valvole Vanos su entrambi gli alberi a camme di aspirazione e di scarico e disponeva anche della tecnologia Valvetronic, che consentiva la fasatura variabile delle valvole. Un’altra primizia tecnologica era rappresentato dal collettore di aspirazione a lunghezza variabile continua, noto come aspirazione Diva, studiato per massimizzare la coppia in tutta la gamma di giri.
Tanta potenza ed elettronica. Con 367 CV (una volta territorio esclusivo delle M5) la 550i scattava da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi per fermarsi ai canonici 250 km/h limitati elettronicamente. Elettronica che qui si ritrovava a profusione, segno inevitabile dei tempi: oltre ad Abs, Dsc, Dtc e allo sterzo attivo, erano presenti fari bixeno con il fascio luminoso che si regolava in base all’angolo di sterzata ed era possibile ottenere come optional il Dynamic Drive, ossia le barre antirollio attive. Comparve anche il sistema di infotainment iDrive composto da uno schermo Lcd da 6,5 pollici, vivavoce Bluetooth e un lettore CD/MP3/DVD, successivamente integrato con la possibilità di leggere iPod e, tra gli optional, il navigatore satellitare. La vera rivoluzione però era che, per la prima volta da quasi 20 anni, la console centrale non era angolata verso il guidatore.
Più rara di una M5 (in Italia). La 550i quindi mantenne le promesse di comfort ad alto livello, abbinato a un motore corposo a tutti i regimi, pronto a mettere alla prova la bontà del telaio e offrendo prestazioni e piacere di guida riservate in precedenza solo ai possessori delle M5. Dal punto di vista collezionistico, però, non c’è gara con la M5, anche se in Italia è la 550i a essere più rara: poco male, in Germania si trovano più facilmente, sborsando attorno ai diecimila euro per un ottimo esemplare, sia in versione berlina, sia Touring.