BMW M535i, la madre della M5 - Ruoteclassiche
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04/10/2024 | di Andrea Paoletti
BMW M535i, la madre della M5
Con un motore potentissimo e un look sportivo, non fa rimpiangere la sua “figlioccia” e dopo oltre 40 anni si fa ancora rispettare
04/10/2024 | di Andrea Paoletti

Inutile nascondersi: la grossa berlina ad alte prestazioni, caratterizzata sportivamente (in modo più o meno appariscente) è un’invenzione tedesca, che, nel caso della BMW, con la M5 ha dato vita a una genia di grande successo, venerata dagli appassionati. La progenitrice, però, uscita nel 1979, è la M535i, la prima auto prodotta in serie dalla BMW M, allora ancora BMW Motorsport. Una versione decisamente incattivita rispetto alla berlina serie E12 lanciata nel 1972. Poi, nel 1983, ecco la M535i E28, di cui ci occupiamo qui.

218 CV e kit estetico. Rispetto a una 535i standard le modifiche meccaniche comprendono sospensioni sportive e un differenziale a slittamento limitato di serie (opzionale sulla 535i), mentre il 6 cilindri in linea di 3.430 cm³ a iniezione elettronica sviluppa 218 CV. Esternamente la vettura si può distinguere per lo spoiler di gomma dura applicato sul baule, minigonne e cerchi di lega gommati 220/55VR390, questi ultimi criticati per il diametro insufficiente a garantire la sufficiente rigidità laterale. I freni a disco e l’ABS sono di serie e, dopo essersi seduti nei comodi e profilati sedili sportivi, con logo M sullo schienale - altra esclusiva della M535i - si può andare sull’acceleratore.

Se 235 sembrano pochi. Non molte auto - e tantomeno le berline - possono raggiungere all’epoca i 230 km/h. E pure sullo 0-100, nonostante la massa sfiori i 1.400 kg, la possente bavarese fa segnare solo 7,5 secondi, raggiunti con esuberanza, ma senza eccessi, con un rombo vellutato soffiato dal doppio scarico gemellato in posizione centrale, leggermente fuori asse sulla destra. La M535i ha un merito, che è allo stesso tempo la sua condanna: è l’auto che ha preceduto di pochi anni l’arrivo della prima M5, che deve molto ovviamente all’esperienza maturata sulla progenitrice. Questo, però, se avesse tolto un filo di interesse, ci parrebbe totalmente immeritato.

Non va paragonata a una M5. Il kit aerodinamico, infatti, caratterizza l’estetica ben più della M5, che peraltro al tempo costa non solo molto di più della M535i - a fronte, sia chiaro, di prestazioni ancora più entusiasmanti -, ma addirittura più di una Porsche 911 Carrera. Chi cercava una berlina sportiva da poter guidare come un’auto di tutti i giorni, quindi, sufficientemente comoda anche se l’asfalto non era liscio come un tavolo da biliardo, trovava in questa scattante quattro porte la soluzione perfetta: qui stava la forza di questa versione.

Rara in Italia. Il fatto di non venire assemblata nelle officine della M GmbH - nota anche come BMW Motorsport - però era (ed è tuttora) guardato con sospetto dai puristi del marchio tedesco. Anche se a livello di emozioni non offre la stessa brutale spinta e sensazione di allungo della M5, la M535i rimane un’auto molto piacevole, grintosa, esuberante e, cosa che non guasta dal punto di vista del collezionista, realizzata in relativamente pochi esemplari. Della M535i, infatti, sono state prodotte 9.483 unità, pochissime arrivate in Italia, tanto che per portarsi a casa un esemplare in buone condizioni servono almeno 20 mila euro (che salgono a 32 mila nel caso sia perfetto).

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