Allegato a Ruoteclassiche di settembre un nuovo fascicolo della collana Guida al collezionismo, dedicato alla BMW Serie 3, che compie mezzo secolo. Ripercorriamo la storia e l’evoluzione delle prime quattro generazioni di questa famiglia di vetture, dal 1975 al 2006. In edicola al prezzo complessivo (rivista + allegato) di 12,90 euro.
Svolta epocale
Nel luglio del 1975 la BMW svela la Serie 3, erede della Serie 02, da cui deriva la parte meccanica. La nuova arrivata, identificata dalla sigla E21, è una compatta berlina a due porte disegnata da Paul Bracq, responsabile del centro stile della Casa bavarese dal 1970 al 1974. I motori sono tutti a quattro cilindri: 1.600 (90 CV), 1.800 (98 CV) e 2.000 (108 CV a carburatore, 125 CV a iniezione). Alla fine del 1977 il 2.000 a carburatore è sostituito da un sei cilindri, sempre di 2 litri (122 CV); pochi mesi dopo arriva il sei cilindri di 2.3 litri a iniezione (143 CV), che pensiona il 2.000 da 125 CV.
La gamma si amplia
Nell’autunno del 1982 è svelata la seconda generazione della Serie 3, la E30; inizialmente è proposta solo come berlina a due porte, ma l’anno successivo viene affiancata dalla quattro porte, che ottiene subito grande successo; con il model year 1986 arrivano la Cabrio e le versioni a trazione integrale permanente. La famiglia cresce nel 1987, con l’introduzione della Touring, che ridefinisce in chiave sportiva il concetto di station wagon. Ma la regina della gamma è la prima M3, con carrozzeria rivista e motore di 2.3 litri a quattro valvole per cilindro da 200 CV; nel 1989 la cilindrata passa a 2.5 litri e la potenza sale a 238 CV.
Un successo acclarato
Alla fine del 1990 i riflettori si accendono sulla E36, che consolida e accresce il successo della Serie 3; debuttano la Coupé, che sostituisce la berlina a due porte, e la Compact, una sbarazzina tre porte pensata per i giovani. Dal punto di vista meccanico le novità più rilevanti sono il retrotreno multilink e la fasatura variabile. E nel 1998 ecco la E46, da molti considerata la più bella Serie 3.