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22/08/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
Carmel Concours on the Avenue 2014
Non ci sono solo Pebble Beach e Laguna Seca a concentrare ogni agosto l’attenzione del mondo collezionistico sulla penisola di Monterey: la settimana più importante dell’anno per gli appassionati di auto d’epoca si apre infatti con un Concorso di Eleganza meno celebrato ma che merita comunque attenzione. Qualche giorno fa, di alta estate, la cittadina […]
22/08/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

Non ci sono solo Pebble Beach e Laguna Seca a concentrare ogni agosto l’attenzione del mondo collezionistico sulla penisola di Monterey: la settimana più importante dell’anno per gli appassionati di auto d’epoca si apre infatti con un Concorso di Eleganza meno celebrato ma che merita comunque attenzione.

Qualche giorno fa, di alta estate, la cittadina di Carmel by the Sea, sulla penisola di Monterey in California, si è svegliata di buon’ora con il rombo delle circa 200 auto d’epoca che stavano invadendo Ocean Avenue, la sua strada principale, sede del Concours on the Avenue, l’evento che apre ufficialmente la settimana dedicata alle auto d’epoca della penisola di Monterey. Niente a che vedere con i lussi del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, ma non per questo meno piacevole. Su quella che è una tipica strada della provincia americana, contornata di alberi e di villette senza recinzioni e trasformata per l’occasione in un parcheggio, si sono radunate sia auto importantissime sia auto “normali”, tutte, però, rigorosamente certificate, e in condizioni di eccellenza. A completare i ranghi delle vetture esposte, sono arrivati poi due convogli dalla vicina pista di Laguna Seca, che hanno aggiunto al variopinto insieme una ventina di Porsche da competizione e altrettante Trans-Am, vetture GT, soprattutto americane, degli anni 70 con i classici motori V8 di circa 5 litri.

All’interno del Concorso le vetture sono state suddivise in varie classi, tra cui una, estremamente interessante, dedicata ai 50 anni della Sunbeam Tiger. Un altro compleanno non è stato dimenticato: i 100 anni di Maserati. Seppur racchiuse in una sezione dedicata alle “Vetture sportive del dopoguerra”, la rappresentanza del Tridente era affidata, tra le altre, a una Ghibli SS del 1972 con l’abitacolo perfettamente conservato e a una delle auto più interessanti in assoluto del Concorso, una Maserati 3500 GT Vignale Spyder. Si tratta della vettura telaio #AM101.504, terminata di costruire il 3 novembre 1959, primo prototipo della Maserati Vignale Spyder, la prima cabriolet costruita dalla Casa. Telaio e meccanica erano state completate da Maserati il 13 agosto del 1959, e spediti, il 24 agosto alla Vignale, che l’ha restituita completata nella carrozzeria il 31 settembre. Considerata troppo complessa da produrre in serie, e quindi semplificata nei successivi prototipi costruiti, questa vettura è stata poi venduta a un amico della Casa, l’americano Joe Lubin di Los Angeles, già proprietario anche della primissima Birdcage costruita, che la scambierà poco tempo dopo per una coppia di Cadillac.

Sempre in tema di italiane, la Ferrari 308 GTS Quattrovalvole del 1984, telaio numero #50301 ha mostrato invece come si dovrebbero utilizzare vetture di questo tipo. A differenza di tante altre Ferrari dell’epoca, perlopiù ferme nei box, questa 308 ha percorso oltre 320.000 km. Il suo solo proprietario l’ha usata per parecchi anni anche in pista, per poi restaurarla completamente, a un livello tale da farle aggiudicare premi in numerosi concorsi del Ferrari Club of America. Ciò nonostante, ha sempre continuato a guidarla sulle strade del Nord California come vettura di tutti i giorni. Senza mai tornato a casa con il carro attrezzi…

Chi invece ha avuto bisogno qualche volta del soccorso stradale è il fiero proprietario dell’Abarth 2000 OT America Coupé del 1966, telaio #004. E’ la prima Abarth “non costruita” da Karl Abarth. Il progetto, nato da un’idea di Abarth per far concorrenza all’appena nata 911 di Porsche,  prevedeva l’uso del 2 litri di casa, abbinato alla carrozzeria della 850 Coupé Fiat. Prodotti tre esemplari, Abarth si è accorto che la Porsche era in vendita alla metà di quanto costava a lui produrre la 850 OT e ne cessò la produzione.

Un giovane Niki Lauda acquistò il telaio n° 1, mentre la n° 2 finì a correre in Giappone e la n° 3, andò in Svizzera presso un noto cliente e corridore della Casa. Restava un quarto cliente, il tedesco Leo Alumuller che, rimasto a bocca asciutta e visti i vani tentativi di convincere Abarth a produrre un’altra vettura, decise di costruirsene una in proprio con il supporto della Casa, che diede progetto e pezzi all’officina Moerenhout Racing in Belgio. Completata nella metà del 1967 è rimasta in Europa fino a pochi anni fa, prima di sbarcare in America.

Nella classe dedicata alle Woody, sempre bellissima e affascinante, spiccava per bellezza e rarità, una Hudson Super Six Series 21 Station Wagon del 1942. Raramente utilizzata come base per le Woody, le Hudson erano auto poco nobili, “da lavoro”. Ne sono state prodotte solo 18 dalla Campbell Mid-State Body Co. of Waterloo, New York. La meccanica è quella standard, con il 6 cilindri da 3,6 litri e 102 CV di potenza massima, e al momento si pensa che ne siano sopravvissute solo quattro.

Il premio Best in Show è andato all’incredibile Porsche 917, del 1969, di Bruce Canepa. Si tratta di una vettura “Gulf” della squadra di Bruce Meyer, originariamente telaio #004, ricostruita dalla Casa con numero #017 dopo un pesante incidente durante una gara a Brands Hatch con Jo Siffert e Brian Redman alla guida. Dopo aver corso per anni, è stata perfettamente restaurata e ha meritato ognuno dei 100 punti che i giudici le hanno assegnato. Un vero spettacolo, piuttosto inusuale tra l’altro, vederla in movimento tra le strade di Carmel, una delle cittadine più carismatiche della costa ovest degli Stati Uniti.     (Massimo Delbò)

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