Coppa Attilio Bettega, 1ᵃ Barbara Zazzeri su R5 Alpine - Ruoteclassiche
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21/02/2019 | di Himara Bottini
Coppa Attilio Bettega, 1ᵃ Barbara Zazzeri su R5 Alpine
È stata una donna la più forte alla Coppa Attilio Bettega 2019, svoltasi lo scorso weekend sulle stesse strade che hanno consacrato il rallysta trentino.
21/02/2019 | di Himara Bottini

È stata una donna la più forte alla Coppa Attilio Bettega 2019, svoltasi lo scorso fine settimana ricalcando quelle stesse strade che hanno consacrato il campione e amato rallysta trentino.

Barbara Zazzeri vince la Coppa Attilio Bettega 2019. Al volante di una Renault 5 Alpine la livornese, navigata dal marito Cristiano Androvandi, ha distaccato di oltre trenta penalità i secondi assoluti Molgora-Molgora su Triumph TR2, seguiti dalla Fiat 1100 103 dell’equipaggio Gennaro-Bovio.

Una gara per piloti veri. È stato un successo anche questa edizione della Coppa Attilio Bettega, gara di regolarità classica a media organizzata dalla ASD Rally Club 70 di San Zenone degli Ezzelini, presieduta da Ivo Strapazzon. Implacabile il regolamento sull’obbligo di pneumatici invernali o catene, il che fa ben capire che a questa gara non ti puoi presentare impreparato, così come devi sapere in anticipo che si svolge dal pomeriggio fino a tarda notte. Una vittoria ancora più meritata dunque, quella archiviata dalla coppia Zazzeri-Androvandi, primi assoluti sia nella classifica penalità sia in quella che vede applicare il coefficiente, premiando spesso l’anzianità della vettura a discapito dell’abilità di pilota e navigatore.

Power Woman. Ma Barbara Zazzeri ha cominciato a dominare le classifiche fin dalle prime battute di questa Coppa Attilio Bettega, lasciandosi alle spalle una settantina di equipaggi lungo un percorso di oltre 400 km e una trentina di prove cronometrate, e difendendo la prima posizione fino all’arrivo a notte fonda in Valbrenta. Partiti dall’imbocco del celebre Ponte degli Alpini di Bassano sabato 16 febbraio, i concorrenti hanno affrontato un percorso davvero suggestivo, ricavato dalle prove rese celebri dal rally di S. Martino di Castrozza.

Cronaca di Roberto Cristiano Baggio
Primo rilevamento a Campeggia, sulla montagna sacra alla Patria, con Scapin-Morandi (Beta coupè), Galli-Merli (A 112 Abarth) e Bigatti-Paradisi (Alpine Renault A110) a zero penalità in testa alla graduatoria. Ai Colli Alti è stato lo specialista Belometti (A 112 58 HP), in coppia con il vicentino Luca Patron nelle insolite vesti di navigatore, a pagare dazio. I due hanno continuato per onor di firma, fermandosi definitivamente durante la notte. I più bravi si sono rivelati Spaggiari, Balloni e Cavicchioli, con quest'ultimo passato al comando al volante della sua VW Porsche 914. Scapin, in stato di grazia, è salito a condurre dopo l’insidiosa prova di S. Lorenzo, tallonato a quattro lunghezze da Alessandro Molgora, primo lo scorso anno, e via via da Zazzeri, De Marin, Cavicchioli, Colpani e Luigino Gennaro.

Questione di tempismo. Ma Barbara Zazzeri sulla prova di Cavalea ha ingranato la giusta grinta, passando indenne il responso delle fotocellule, e con uno “zero” che la dice tutta sulla sua abilità, ha preso il comando delle operazioni, seguita come un’ombra da Scapin a sei lunghezze. Leggermente più staccati De Marin-Ruzzier con la Fulvia HF, Molgora-Molgora con la Triumpg TR 2 del 1953, e Gennaro-Bovio su Fiat 1100 103 del 1954. Senza farsi intimidire dagli scatenati avversari ha continuato a respingere gli assalti di Colpani-Facchinetti (Porsche 911 ST) e Bisi-Cattivelli (Porsche 356 S90) a zero penalità rispettivamente a Celado e a Cima Campo, rispondendo però sulla Colombera e sbagliando solo d’un soffio l’en plein a Valnevera.

Vittoria in souplesse. Quando a Falcade, sotto la luna, si è conclusa la prima tappa, Barbara Zazzeri era comodamente in testa con 82 penalità, davanti a Scapin che ne aveva accumulate 126 e a Colpani (133) che precedeva Molgora di due lunghezze. Al traguardo, quando scoccavano le tre del mattino, Zazzeri-Androvandi sono giunti primi assoluti con 147 penalità, seguiti a 211 da Scapin-Morandi, le stesse accumulate da Colpani-Facchinetti. Molgora-Molgora quarti con 217 penalità davanti a Gennario-Bovio saliti a 231. I coefficienti hanno però scombussolato i punteggi e a goderne sono stati proprio questi ultimi, risaliti al secondo e al terzo posto, scavalcando Colpani e Scapin, che hanno così chiuso quarti e quinti.

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