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08/02/2010 | di Redazione Ruoteclassiche
DA MANIFESTI A OPERE D’ARTE
Tutto il fascino della pubblicità d’antan, quando l’unica alchimia di marketing per vendere un’automobile era un bel manifesto, disegnato magari da un artista in voga. Per gli appassionati di questi piccoli gioielli su carta, Bolaffi ha messo all’asta il 3 dicembre scorso a Torino oltre 50 lotti a tema automobilistico. A raggiungere la cifra di […]
08/02/2010 | di Redazione Ruoteclassiche

Tutto il fascino della pubblicità d'antan, quando l'unica alchimia di marketing per vendere un'automobile era un bel manifesto, disegnato magari da un artista in voga. Per gli appassionati di questi piccoli gioielli su carta, Bolaffi ha messo all'asta il 3 dicembre scorso a Torino oltre 50 lotti a tema automobilistico. A raggiungere la cifra di aggiudicazione più alta è stata una litografia realizzata nel 1905 dall'Auto-Garage Marcon di Mestre (VE) per pubblicizzare i suoi numerosi servizi in stile "Autogrill", venduto a 7500 euro.

A fronte di una base d'asta di 2000 euro è passato di mano a ben 3400 euro anche un raro manifesto della Fiat "509", datato 1925 e firmato da Plinio Codognato. Ancora una Fiat - questa volta la "508 C" - è il soggetto principe del manifesto del 1936 disegnato da Giuseppe Riccobaldi del Bava, che ha strappato la ragguardevole somma di 1700 euro. In tema sportivo ha suscitato particolare interesse la litografia realizzata da Lalia in occasione della XXXIII Targa Florio del 1949, aggiudicata a 1500 euro.

Battuti a cifre di poco inferiori (1100 euro) anche il manifesto per il IX Circuito del Garda (1949) e una particolare affiche della Temporada International de Automobilismo, disputata nello stesso anno a Interlagos (Brasile) e caratterizzata da un marchiano errore di stampa: il nome del pilota Gigi Villoresi scritto con una sola "elle".

Molto suggestiva, oltre che decisamente più economica (600 euro), anche una litografia del 1950 che riporta, fianco a fianco, due creature di Ettore Bugatti: un'auto e un locomotore delle ferrovie francesi. Oggi si direbbe un inno all'Alta Velocità...

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