DAI, DAI, DAI, DAGLI UNA SPINTA - Ruoteclassiche
Cerca
Storie
11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
DAI, DAI, DAI, DAGLI UNA SPINTA
A volte le partenze sono difficili, lo spazio a bordo è risicato, la stabilità precaria, ma non dovete sottovalutarle: queste vetturette rivelano soluzioni geniali e innovative. Tra le circa 80 esposte al Museo Bonfanti ne abbiamo esaminate quattro, in rappresentanza di altrettante “tendenze” tecniche.Le microvetture, spesso unica soluzione per soddisfare a poco prezzo il desiderio […]
11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

A volte le partenze sono difficili, lo spazio a bordo è risicato, la stabilità precaria, ma non dovete sottovalutarle: queste vetturette rivelano soluzioni geniali e innovative. Tra le circa 80 esposte al Museo Bonfanti ne abbiamo esaminate quattro, in rappresentanza di altrettante "tendenze" tecniche.

Le microvetture, spesso unica soluzione per soddisfare a poco prezzo il desiderio dell'automobile, conobbero due periodi di forte diffusione: negli Anni 30, dopo la Grande Depressione, e nel secondo dopoguerra, soprattutto dopo il 1955, nel Nord e Centro Europa, dove un semplice scooter non poteva proteggere dalle intemperie.

L'industria tedesca, che durante la guerra aveva prodotto mezzi tecnicamente molto avanzati, si trova, dopo il '45, ricca di menti creative e di mano d'opera, ma povera di denaro e di materie prime. Già a partire dal 1950 varie aziende come Zündapp (motociclismo), BMW e Lloyd (automobilismo), Dornier, Heinkel e Messerschmitt (aeronautica), Fulda, Glas-Goggo, Maico, Spatz (aziende nuove) realizzano piccole serie di veicoli che oggi possono suscitare tenerezza, ma che spesso sono un compromesso tra genio creativo e modestia di mezzi.

La parola d'ordine è "leggerezza", perché i motori, di derivazione motociclistica, hanno potenze assai ridotte (da 3 a 13 CV). Si rinuncia a qualsiasi complicazione tecnica, optando per gli schemi "tutto dietro", il più diffuso, o "tutto avanti", con trasmissione tipo scooter a catena o a ingranaggi; anche i cambi sono di tipo motociclistico.

I telai sono costituiti da tubi d'acciaio saldati, le sospensioni posteriori sono quasi sempre mezze balestre longitudinali a sbalzo, mentre all'avantreno si trovano barre di torsione o quadrilateri articolati con molle elicoidali o barre di torsione.

Ma il massimo della creatività viene espresso nelle carrozzerie: dalle intelaiature in legno con pannelli in lamierino si passa ai rivestimenti in finta pelle per poi realizzare stampi in alluminio; le carrozzerie in acciaio o, per le piccole serie, in plastica, si diffondono dalla metà degli Anni 50. Ma intanto è cominciata l'era delle utilitarie, che costano come le microcar e offrono i vantaggi delle vere automobili.

DARMONT MORGAN
Il fiore all'occhiello della collezione di Luigi Amoretti, imprenditore di Bassano del Grappa, è senz'altro la Darmont Morgan del 1923 che, dopo esser stata dimenticata per 50 anni in un castello in Francia, è stata superbamente restaurata da un appassionato francese.

Nel 1919 Robert Darmont, ottiene la licenza per costruire questa vettura a Courbevoie (Parigi), utilizzando dapprima motori Mag, Jap, Blackburn, e successivamente i propri. La lubrificazione è a gocciolamento e la quantità di olio da immettere si regola tramite un rubinetto sul parafiamma.

Ecco alcune caratteristiche di questa vetturetta di soli 300 kg: i longheroni del telaio fungono anche da tubi di scappamento, la ruota posteriore può essere smontata senza interferire con i freni o le due catene di trasmissione, i freni a nastro, uno a pedale e uno a leva, differiscono nel diametro e agiscono solo sulla ruota posteriore, il cambio è a due marce senza retromarcia.

SCHEDA TECNICA

Motore Bicilindrico a 4 tempi - Cilindrata stimata 750 cm³ - Potenza stimata 15 CV - Lubrificazione a gocciolamento - Raffreddamento ad aria - Carburatore Solex.
Trasmissione Trazione posteriore - Trasmissione a doppia catena - Cambio a 2 marce senza retromarcia.
Corpo vettura Vetturetta a due posti senza porte - Telaio tubolare - Carrozzeria in lamiera nella parte anteriore e in legno nella parte posteriore - Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, molle elicoidali - Sospensioni posteriori a braccio oscillante con quarti di balestra - Due freni a nastro con comando meccanico sulla sola ruota posteriore - Pneumatici: anteriori 3.50x19, posteriori 3.25x19.
Dimensioni e peso Passo 2140 mm - Carreggiata anteriore 1420 mm - Peso a vuoto 300 kg.
Prestazioni Velocità circa 100 km/h (stimata9 - Consumo medio 5 litri/100 km.

VELOREX "16/350"
Amoretti ha acquistato la Velorex "16/350" a Bergamo dopo che il precedente proprietario, che l'aveva importata dalla Cecoslovacchia, se ne era stancato. La carrozzeria è costituita da pannelli in tessuto impermeabile agganciati a un'armatura in tubi d'acciaio.

Le sospensioni anteriori sono a barre di torsione, quelle posteriori con molle elicoidali. Il motore posteriore è un bicilindrico Jawa da 16 CV e spinge la vetturetta alla velocità massima di 85 km/h; la tenuta di strada è buona, ma il confort è scarso. Il cambio è a quattro marce avanti e quattro indietro (il senso di rotazione del motore si inverte agendo su una leva) e l'accensione dei fari è comandata dalla stessa chiave dell'avviamento.

La Velorex nasce in Cecoslovacchia nel 1943, quando i fratelli Strànsky completano il prototipo "Oskar", una vetturetta a tre ruote con meccanica da moto e con struttura tubolare in acciaio rivestita in alluminio (il rivestimento sarà poi in tessuto impermeabilizzato e, in seguito, in pegamoide). La Velorex arriva a produrre 120 vetture al mese nel 1959, il modello "16/350" uscì di produzione nel '71.

SCHEDA TECNICA

Motore Bicilindrico a 2 tempi - Cilindrata 344 cm³ - Alessaggio 58 mm - Corsa 65 mm - Potenza 16 CV SAE a 4750 giri/min - Carburatore Jikov 2926 SD 14b.
Trasmissione Motore a trazione posteriori - Trasmissione a catena - Cambio a 4 marce avanti + 4 marce indietro.
Corpo vettura Vetturetta due posti a tre ruote - Telaio tubolare - Carrozzeria in tessuto impermeabile - Sospensioni anteriori a barre di torsione, ammortizzatori idraulici - Sospensioni posteriori a braccio oscillante, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici - Freni a tamburo con comando meccanico - Pneumatici: anteriori 3.25x16, posteriori 3.50x16.
Dimensioni e peso Passo 2200 mm - Lunghezza 3100 mm - Larghezza 1400 mm - Peso a vuoto 310 kg.
Prestazioni Velocità 85 km/h (dichiarata).

FULDAMOBIL "NWF 200"
Amoretti ha trovato la sua Fuldamobil in Germania, non perfettamente conservata, ma completa; durante il restauro, al motore, un monocilindrico "200 V 3 R", è stato sostituito il pistone.

La carrozzeria, di forma tondeggiante, è in alluminio, e i pneumatici, dei Kenda 4,80x400 montati su cerchi da 8 pollici, sono gli stessi usati sulle carriole. La strumentazione è ridotta al minimo, un piccolo tachimetro e alcune spie. La bocchetta per l'aria calda ha la forma di un aspirapolvere.

Nel 1953 Norbert Stevenson, fondatore della Elektromachinenbau Fulda, realizza un prototipo con carrozzeria in alluminio tondeggiante come un uovo; la licenza viene ceduta alla Nordwestdeutsche Fahrzeugbau (NWF) che nel 1954 avvia la produzione della "NWF 200", proseguita fino al 55.


SCHEDA TECNICA

Motore Monocilindrico a 2 tempi - Cilindrata 197 cm³ - Alessaggio 62 mm - Corsa 66 mm - Potenza 9,5 CV - SEA a 4900 giri/min - Rapporto di compressione 6,6:1 - Raffreddamento ad aria - Carburatore Bing 1/26.
Trasmissione Motore a trazione posteriori - Trasmissione a catena - Cambio a 3 marce + RM.
Corpo vettura Vetturetta a due posti, tre ruote - Telaio tubolare con carrozzeria in alluminio - Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, balestra, ammortizzatori idraulici - Sospensioni posteriori a braccio oscillante, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici - Freni a tamburo con comando meccanico.
Dimensioni e peso Passo 2300 mm - Carreggiata anteriore 1200 mm - Lunghezza 3100 mm - Larghezza 1480 mm - Peso a vuoto 365 kg.
Prestazioni Velocità 75 km/h.

HEINKEL "TROJAN 200"
Il romano Francesco de Cunto ricorda le difficoltà che ha incontrato nel restauro della sua "Trojan 200" celeste del 1962: per esempio i pneumatici sono stati acquistati di seconda mano al raduno internazionale di bubble car che ogni due anni si tiene a Störy (Hannover, Germania).

La porta è frontale, l'abitacolo è spazioso, tanto da offrire anche un piccolissimo sedile posteriore, e la visibilità è ottima grazie alle ampie superfici vetrate. I freni sono idraulici e il motore, un monocilindrico Heinkel a quattro tempi di 198 cm3 da 10 CV, può spingere la vetturetta fino ai 90.

Lanciata in Germania nel 1956 dalla Heinkel con il nome di "Kabine", venne proposta in versione a tre ruote con un monocilindrico a quattro tempi originariamente progettato da Ernst Heinkel per un scooter; a questo modello, chiamato "150", seguirono il "153" e il "154" (a quattro ruote), entrambi con motore di 204 cm3, poi ridotti a 198 per ragioni fiscali.

Con la morte di Ernst Heinkel nel '59 si concluse la produzione della "Kabine" dopo che ne erano stati assemblati 11.975 esemplari. Dopo alterne vicende, la licenza passò all'inglese Trojan, che battezzò la vetturetta "Trojan 200", l'ultima delle quali fu immatricolata nel 1966.

SCHEDA TECNICA

Motore Monocilindrico a 4 tempi - Cilindrata 198 cm³ - Alessaggio 64 mm - Corsa 61,5 mm - Potenza 10 CV SAE a 5500 giri/min - Rapporto di compressione 6,8:1 - Albero a camme laterale - Raffreddamento ad aria - Carburatore Pallas 22/15P.
Trasmissione Motore a trazione posteriori - Trasmissione a catena - Cambio a quattro marce + RM.
Corpo vettura Vetturetta a tre posti, ruote posteriori gemellate - Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, molle elicoidali ed ammortizzatori idraulici - Sospensioni posteriori a braccio oscillante, molla elicoidale ed ammortizzatore idraulico - Freni a tamburo a comando idraulico - Pneumatici 4.40x10.
Dimensioni e peso Passo 1760 mm - Carreggiata anteriore 1225 mm - Carreggiata posteriore 220 mm - Lunghezza 2690 mm - Larghezza 1370 mm - Altezza 1320 mm - Peso a vuoto 265 kg.
Prestazioni Velocità 90 km/h. Consumo medio 3,5 litri/100 km.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Aprile 2024
Protagonista della copertina di aprile è l'ultima De Tomaso Pantera costruita. Regina è la Mercedes 500/540 K, poi vi presentiamo l'unica Porsche 917 stradale allestita dalla Casa, la più sportiva delle Alfa Romeo 155, la Turbo Q4 e il Test a test fra Mitsubishi 3000 GT e Toyota Supra
Scopri di più >