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11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche
È RINATA UNA STELLA
Oscurato dalla guerra, l’astro Mercedes riprese improvvisamente fulgore con una splendida auto sportiva. Porte ad “ala di gabbiano”, motore a iniezione diretta, un’elevata potenza specifica la piazzarono anni luce davanti alla concorrenza. Debuttò nelle corse nel ’52, vinse a Le Mans, poi vennero le versioni di serie. Fu anche una vettura-laboratorio.Nel 1951, la Mercedes rilanciò […]
11/04/2002 | di Redazione Ruoteclassiche

Oscurato dalla guerra, l'astro Mercedes riprese improvvisamente fulgore con una splendida auto sportiva. Porte ad "ala di gabbiano", motore a iniezione diretta, un'elevata potenza specifica la piazzarono anni luce davanti alla concorrenza. Debuttò nelle corse nel '52, vinse a Le Mans, poi vennero le versioni di serie. Fu anche una vettura-laboratorio.

Nel 1951, la Mercedes rilanciò la produzione di auto con la "220" e la "300". Del motore sei cilindri in linea della "300" fu approntata anche una versione sportiva, gli costruirono intorno un telaio a traliccio e lo vestirono con una carrozzeria molto profilata. La vettura si chiamò "300 SL" ed esordì con un secondo posto alla Mille Miglia del '52. Fu l'unica "non vittoria" di una carriera costellata di successi, come alla 24 Ore di Le Mans e alla Carrera Panamericana dello stesso anno.

Un ordine di mille vetture dell'importatore americano, il potente Max Hoffman, aprì in seguito la strada alla produzione in serie della "300 SL". Un prototipo fece il giro dei saloni statunitensi, ottenendo entusiastici consensi dai piloti, ma poco gradimento dalla clientela più agiata: era troppo spartano, troppo da corsa. Gli specialisti del centro stile Mercedes, Karl Kiffert in testa, tornarono al lavoro per ammorbidire la linea e conferirle, oltre a un aspetto sportivo senza eccessi, un'imponenza all'altezza della tradizione della Casa. Per compensare l'aumento di peso (da 870 a 1100 kg) fu necessario potenziare adeguatamente il motore: con l'adozione dell'iniezione diretta, i cavalli divennero più di quelli disponibili sugli esemplari da competizione (215 CV contro 175) e la coppia migliorò a tutti i regimi, tanto che il propulsore poteva riprendere benissimo in quarta da 25 km/h.

Come nella versione da corsa, le fiancate alte del telaio obbligarono all'adozione di porte apribili ad "ala di gabbiano". La frenata poco brillante e il peso elevato limitarono il successo della vettura nelle competizioni per le "GT" derivate dalla serie. Per questo impiego la Mercedes realizzò 29 esemplari potenziati a 240 CV, con carrozzeria in alluminio e ruote sportive con gallettone centrale. La "300 SL" fu prodotta in 1400 esemplari (1100 finiti negli Stati Uniti). La difficoltà, soprattutto per le donne, di salire e scendere dalla vettura portò, nel 1957, alla nascita della "300 SL Roadster", consegnata, fino al 1963, in 1858 esemplari.

AL VOLANTE

Prigionieri di un sogno
La Mercedes "300 SL" del museo "Quattroruote", come le altre coupé con porte ad "ala di gabbiano", richiede una certa abilità per entrare e uscire dall'abitacolo. Acceleratore, freno e frizione sono morbidi da azionare e lo sterzo è un po' duro solo in manovra. Facile da guidare, la vettura diventa più impegnativa nel misto e su asfalto sconnesso.

QUOTAZIONI

Meccanica da orefici
Un ottimo esemplare di "300 SL" con porte ad "ala di gabbiano" vale almeno 320 milioni di lire. Una revisione totale del motore costa 150 milioni, una parziale 50. Per la sola messa a punto dell'iniezione si possono spendere otto milioni. Per i ricambi, basta rivolgersi al magazzino Oldtimer Mercedes di Stoccarda. Ma i prezzi sono adeguati al valore dell'auto.

TAGS Mercedes
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