Ci ha lasciato l’ingegnere Claudio Lombardi. Alessandrino di Spinetta Marengo, classe 1942, il tecnico forte e gentile ha legato la sua lunga e proficua carriera ai più noti marchi italiani impegnati nelle competizioni, tra cui Lancia e Ferrari. Più l’Aprilia nelle due ruote.
Alla Lancia l’epoca d’oro
Lombardi si laurea in ingegneria meccanica all’Università di Bologna, settore Trasporti, e si lega subito alle quattro ruote. Specializzato in campo motoristico, entra alla Fiat nel 1968 e vi resta fino al 1974. Poi i quindici anni allaLancia, dal 1975 al 1990, dove diventa direttore tecnico del reparto motori delle vetture per il Mondiale rally.Grazie alle sue straordinarie qualità riesce a riportare il marchio ai vertici mondiali, oltre a sperimentare strade innovative. Tre le tante, ricordiamo, nel 1986, quella del motore da competizioneTriflux (prototipo ECV), dotato di un quattro cilindri biturbo e doppio intercooler.
Miki Biasion: era un genio
Il grande Miki Biasion, due volte campione del mondo di rally, lo ricorda così: “Con l’ingegner Lombardi avevo un grande rapporto di stima reciproca e di collaborazione, anche di amicizia, perché abbiamo lavorato tanto fianco a fianco. Ricorderò sempre una sua frase: ‘Miki, se vuoi le ruote quadrate, direi che possiamo provarle, perché tu da pilota hai le migliori sensazioni a terra. Poi magari avrai qualche vibrazione in più…’. Era così, ascoltava tutti, valutava sempre le idee degli altri, senza preconcetti, una dote che lo ha aiutato molto in carriera e che dimostrava tutta la sua grande intelligenza. Era un genio, a volte non riconosciuto come avrebbe meritato, preparatissimo non solo a livello tecnico e ingegneristico, ma anche culturale”.
Alla Ferrari in F.1
Con la Squadra corse Lancia, insieme a Cesare Fiorio e all'ingegner Sergio Limone, ottiene numerosi titoli mondiali, e segue lo sviluppo di vetture di grandissimo livello, come la Rally 037, la Delta S4. Quando Fiorio passa alla Ferrari, dal 1989 al 1991 Lombardi diventa team manager Lancia. E quando, proprio nel 1991, la Casa torinese decide di chiudere le attività sportive, anche l’ingegnere alessandrino è chiamato a Maranello, finoal 1994 direttore dell’attività motoristica di F.1. Ancora Biasion: “Ecco, se c’è qualcosa che lo ha messo più in difficoltà, è stato quando alla Ferrari è passato da responsabile dei motori e sviluppo a Direttore sportivo. Lui era troppo buono, non era il suo mestiere. L’ha sofferto”.
Impegno politico e l’Aprilia
Ma Lombardi nell’Alessandrino era conosciuto anche per il suoimpegno civile e nel campo politicoe dellelotte alla tutela dell’ambiente. Non da meno è stato poi il suo apporto al reparto tecnico dell’Aprilia, negli anni 2000, una nuova sfida nella quale lui ha contribuito allo sviluppo del motore quattro tempi per la Superbike. Negli ultimi anni aveva collaborato attivamente al progetto della Kimera Evo37, restomod della "sua" Lancia Rally (037). Di Claudio Lombardi resta un ricordo indelebile, del periodo d’oro del motorismo italiano, di cui lui è stato uno dei maggiori interpreti.