Un'opportunità per i sostenitori della mobilità urbana di domani, un'eresia per gli appassionati più intransigenti. Alla fine, però, ciò che conta è che i vertici BMW hanno creduto fino in fondo allo sviluppo di una Mini d'epoca a batterie. Una vettura che farà discutere...
Il look fresco e tonico è quello della "Cooper British Open" degli anni 90, interpretazione sportiva dell'ultima versione della Mini classica, la "sempreverde" vetturetta disegnata da Alec Issigonis sul finire degli anni 50. All'alba del 2018 quest'oggetto senza tempo e oltre le mode, icona di stile per intere generazioni di automobilisti, ha deciso di cedere il passo ai tempi diventando elettrico.
La notizia è freschissima, rilasciata soltanto due giorni fa dai canali ufficiali di BMW - detentrice del marchio Mini - dopo un paio di mesi in cui le voci riguardo a una Mini classica da collegare alla presa elettrica non hanno mai smesso di rincorrersi. La Mini classica a batterie sarà nella Grande Mela dal 30 marzo all'8 aprile, in anteprima mondiale, al New York International Auto Show. Nell'attesa, godetevela nella raccolta di scatti che abbiamo selezionato per voi.
Sull'unità elettrica che spingerà la classica inglesina non si sa ancora molto, ma a sentire i responsabili del progetto c'è da stare certi che "sarà una instant classic elettrica da non lasciarsi sfuggire. Oltre alla carrozzeria, che è quella della versione con il tradizionale motore endotermico, è stata conservata anche la filosofia 'go-kart feeling' che da sempre contraddistingue l'impostazione tecnica del modello".
Del resto, la Mini è conosciuta in tutto il mondo con l'acronimo "WAEC", che sta per "Wheel at each corner", ovvero - per chi non mastica tanto l'inglese - "Una ruota a ogni angolo (della vettura)". Sull'handling, dunque, lecito azzerare i dubbi. Resta da capire - e non è una cosa da poco - quanto e se il motore elettrico riuscirà a dare una scossa agli appassionati...
Alberto Amedeo Isidoro