ErreErre Fuoriserie ForGiotto: l’omaggio per un mito dell’automobile
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Auto / Personaggi
05/12/2025 | di Matteo D'Alessandro
ErreErre Fuoriserie ForGiotto: l’omaggio per un mito dell’automobile
L’atelier torinese annuncia la nascita di un nuovo progetto, dedicato a Giotto Bizzarrini
05/12/2025 | di Matteo D'Alessandro

Alcune idee possono evolversi nel tempo, arricchendosi di nuovi elementi pur mantenendo la loro concezione originaria. A volte, queste idee assumono forma concreta. È il caso di ErreErre Fuoriserie che ha sviluppato la ForGiotto con l’obiettivo di rendere omaggio a Giotto Bizzarrini, ingegnere noto per il suo approccio rigoroso e indipendente. La creazione nasce con l’intento di colmare il vuoto lasciato da un’automobile da lui concepita e mai realizzata.

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L’importanza dell’aerodinamica

Dopo aver lasciato la Ferrari, Giotto Bizzarrini nel 1962 crea per la Scuderia Serenissima la 250 GT Breadvan, in collaborazione con la Carrozzeria Drogo. Una "breadvan" è una vettura sportiva caratterizzata dalla coda allungata e tronca, simile alla forma di un furgone per la consegna del pane (da qui il nome). Si caratterizza per le fiancate che nella parte posteriore vengono troncate perpendicolarmente al terreno. Bizzarrini aveva capito che la parte posteriore è fondamentale per l'aerodinamica di un’automobile da corsa e controlla sia la resistenza che il carico verticale, la “downforce". Con la collaborazione di Renzo Rivolta, nel 1963 nascono le Iso Grifo A3/L (Lusso) e A3/C (Corsa). La A3/C è la creatura prediletta di Giotto Bizzarrini, che si dedica al suo sviluppo per portarla in gara a Le Mans. Nel 1964 termina la collaborazione e Giotto fonda la Prototipi Bizzarrini, presentando l’anno successivo la 5300 GT Strada, erede della Iso A3/C.

Fabrizio Rossini e l’apprendistato con Bizzarrini

Dalla realizzazione della Breadvan passano gli anni, e la storia di Bizzarrini s’intreccia con quella del designer torinese Giovanni Rossini, che dal 1996 al 2001 lavora con lui a Livorno, dove impara a costruire un’auto da zero con una visione che non è solo quella del designer, ma del progettista che concilia le esigenze stilistiche con quelle meccaniche. Bizzarrini confida a Fabrizio che avrebbe voluto portare avanti il concetto di Breadvan applicato alla sua A3/C, esasperandone l’aerodinamica. Ed è questa la sfida che ErreErre Fuoriserie, con la collaborazione di Iso Restorations, ha raccolto: far nascere la ForGiotto, tributo all’ingegnere e al suo sogno rimasto tale.

Il design e il DNA dellaForGiotto

Gli esterni sono caratterizzati da una linea sinuosa, sportiva e aerodinamica, con la parte anteriore affusolata e la presa d’aria sul cofano collegata al grande radiatore. La vista laterale è slanciata: spiccano i cerchi con il gallettone, tipici delle macchine da corsa di un tempo, e la presa d’aria laterale davanti alla portiera. La coda tronca, arrotondata in basso per far defluire l’aria dal fondo vettura, si integra con i tubi di scarico e i due classici fari rotondi. Gli interni della ForGiotto sono spartani, di ispirazione racing, ma allo stesso tempo sobri ed eleganti. Iso Restorations, azienda che ha rilevato il magazzino ricambi della Iso Rivolta dopo la chiusura nel 1974, ha collaborato al progetto per la base meccanica della vettura che all’epoca Bizzarrini avrebbe desiderato modificare in Breadvan: la Iso A3/C. Sotto la carrozzeria di alluminio della ForGiotto trova posto il V8 Chevrolet “small block” 327 da 5.358 cm³, con il cambio Borg-Warner a 4 marce. Il peso è di circa 1.200 kg e consente di raggiungere la velocità massima di oltre 250 km/h.

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