Nel 1992 Mazda entrava di diritto nel segmento delle berline premium con la Xedos 6, una vettura ricercata nella meccanica e nelle dotazioni a cui mancava solo una cosa: il blasone.
La Mazda Xedos 6, nota anche col nome di Eunos 500, non era una di quelle auto per cui ci si voltava al suo passaggio. Del resto si trattava di una berlina classica di segmento D, un tipo di auto molto comune negli anni 90. Eppure, la Xedos 6 riuscì ad essere interessante: lo stile era ben curato, risultando in una linea armonica con superfici morbide e ben raccordate; sotto il cofano vi erano motori affidabili, tra cui un V6. Completa anche la dotazione. Certo, non aveva il “cognome” delle concorrenti più ambite ma era un’auto equilibrata, piacevole da guidare e molto silenziosa. In definitiva, l’auto perfetta per chi non voleva dare nell’occhio, consapevole di mettersi al volante di una tra le migliori vetture del suo segmento.
Precedenza a destra. Secondo i piani iniziali l’auto sarebbe stata presentata col nome di “Amati 300” ma la Mazda Xedos 6/Eunos 500 venne presentata al Motor Show di Tokyo del 1991 con la denominazione che conosciamo. La produzione iniziò nel gennaio 1992, dando la precedenza alle vetture con guida a destra (vendute come Mazda o Eunos, a seconda della destinazione) mentre per le vetture con guida a sinistra si dovette aspettare l’anno seguente.
Linea premium. La Xedos 6 era il modello di accesso alla gamma composta da due modelli, progettati per consentire alla Mazda di entrare nel club delle berline “premium” di classe media e medio-alta.
Nei primi anni 90, seguendo le orme della Toyota che aveva lanciato il brand Lexus per proporre la nuova famiglia di vetture di prestigio, anche gli altri costruttori giapponesi proposero delle linee diversificate per le auto di maggior prestigio. Per alcuni Paesi con guida a destra, come Giappone e Australia, Mazda lanciò il marchio Eunos: in questi mercati la Xedos 6 venne commercializzata come “Eunos 500” mentre la più grande Xedos 9, a listino dal 1993, venne indicata come Eunos 800. Per questa ragione sulla mascherina frontale delle vetture non campeggiava il solito logo Mazda ma quello, creato ad hoc, per il nuovo brand.
Giaguaro giapponese. Lo stile esterno dell’auto venne elogiato, al punto che il noto portale inglese “Honest John” in una recensione arrivò a dire: “La Xedos 6 sarebbe potuta essere il prototipo per una nuova piccola Jaguar ma con l’affidabilità Mazda”. Il designer Takeshima Arakawa riuscì a creare un modello aerodinamico quasi perfetto, con un coefficiente di resistenza Cx=0,29, che a metà degli anni 90 era un valore eccezionale.
L’abitacolo, piuttosto ordinario nelle sue volumetrie, spiccava per l’alta qualità dei materiali e il ricco equipaggiamento, sin dalla versione base. L’ergonomia del posto di guida era molto buona e, seguendo la più classica scuola giapponese, tutti i comandi erano dispostiti in modo logico e intuitivo. Come spesso avveniva sulle auto di segmento D, nella zona posteriore sedevano comodamente solo due passeggeri, il terzo avrebbe viaggiato sacrificato. In marcia, l’auto confermando un ottimo equilibrio sia in termini di maneggevolezza che di fluidità nell’erogazione.
I motori. La Mazda Xedos 6 era proposta con due motorizzazioni: un quattro cilindri in linea da 1,6 litri, disponibile per i modelli europei e il Regno Unito dal 1993 e un due litri V6 da 2 litri. Il “millesei” erogava 114 CV e fu criticato per essere sottodimensionato. Le 1,6 litri si fermavano a 184 km/h, con un cambio manuale o a 175 km/h con l’automatico.
Il pezzo forte era il 2.0 V6 da 144 CV, lodato per la sua fluidità. Con questa unità la Mazda Xedos 6 poteva raggiungere i 214 km/h con il cambio manuale (cinque marce) e i 201 km/h con cambio automatico (quattro marce). Il tutto per una media di 13 km/l, molto buona per un motore di questo tipo. Anche la silenziosità del V6 divenne uno dei punti forza della vettura, che ne Regno Unito venne presentata con una controversa pubblicità ritraente la difficile convivenza tra il Pricipe Carlo e Lady D, la quale fugge dalla residenza a bordo della Xedos 6 nel silenzio più assoluto.
Entrambi i motori furono aggiornati nel 1994 per soddisfare le normative Euro 1: la potenza venne ridotta a 107 CV per il 1.6 e 140 CV per il 2.0 litri. Un nuovo aggiornamento, nel 1996, adeguò le unità per soddisfare le nuove norme Euro 2. Le versioni 1.6 uscirono dai listini nel 1998, un anno prima del pensionamento del modello.
La tecnica. La Xedos 6 beneficiava di un nuovo pianale per vetture a trazione anteriore. Questo, sviluppato esclusivamente per la linea di berline Eunos, derivava dalla piattaforma “CA”, già impiegata sulle più umili 626 e Capella, da cui ebbe origine anche la “CB” usata per la Mazda 323 Lantis.
L’assale anteriore si caratterizzava per lo schema McPherson mentre lo sterzo godeva della precisione offerta dal sistema a cremagliera. L’assale potseriore Multilink e le barre stabilizzatrici contribuivano ad esaltare la stabilità. Sul fronte della sicurezza, il corpo vettura prevedeva poi le consuete zone a deformazione programmata per assorbire l’energia in caso d’impatto, con l’abitacolo protetto da una speciale cellula ad alta resistenza, rinforzata con barre supplementari. Sulle Mazda Xedos era di serie l’airbag per il conducente, un ulteriore punto di forza rispetto a gran parte delle concorrenti.
Per il mercato interno. La Eunos 500 montava unità diverse da quelle europee: il 1,6 litri non era previsto in Giappone, il modello base che era il V6 K8-ZE da 1,8 litri in grado di erogare 138 CV e di raggiungere unavelocità massima di 195 km/h. Il V6 da due litri (KF-ZE) in Giappone raggiungeva uno step di potenza superiore: 158 CV, risultante però in una velocità massima leggermente inferiore, 205 km/h. Nel 1994 venne introdotto un nuovo modello base, un quattro cilindri in da 1,8 litri da 113 CV mentre il V6 da 1,8 litri uscì di scena.
Nel 1996, in seguito alla decisione di Mazda di eliminare il marchio Eunos, la Eunos 500 fu ribattezzata Mazda Eunos 500, rimanendo in produzione con questo nome fino al 1999.
Per intenditori. Auto di nicchia, la Mazda Xedos 6 è un’auto difficile da reperire ma spicca tutt’oggi per la guida piacevole, in particolare per quanto riguarda lo sterzo, confermandosi un’auto solida e ben realizzata.
Se vi piace l’approccio, tutto nipponico, votato alla tecnica e all’understatement anni 90 senza rinunciare alla comodità, allora la Xedos 6 potrebbe essere un’auto da tenere d’occhio. Nel caso, chiaramente, sceglietela con il V6.