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[Fantastiche 4] Alfa Romeo, le 4×4 prima della Stelvio

La trazione integrale non è certo il cavallo di battaglia dell’Alfa Romeo, marchio tradizionalmente votato alla realizzazione di purosangue da corsa e vetture stradali ad alte prestazioni. Lontano da mostri sacri come le monoposto di F.1 campioni del mondo (1950-51) e le “berline da famiglia che vincono le corse” (dalla 1900 alla Giulia) – tutti rigorosamente a trazione posteriore – trovano però spazio anche modelli a quattro ruote motrici che meritano più di un’attenzione. Ne abbiamo selezionati quattro che, a diverso titolo, rappresentano al meglio il concetto Alfa Romeo di veicolo a quattro ruote motrici.

1) 1900 M (1951)

Beh, in realtà qui di sportivo – motore a parte – non c’è proprio nulla: questa rocciosa e infaticabile 4×4 nasce infatti da un bando indetto alla fine degli anni 40 dal Ministero della Guerra. Alla realizzazione di un “Autoveicolo ricognitivo” concorrono sia la Fiat (a cui alla fine verrà assegnata la commessa), sia Alfa Romeo.  In ritardo sulla Casa torinese – che aveva presentato la Campagnola già da un paio d’anni -, la squadra di progettisti capitanata da Giuseppe Busso si mette al lavoro sul suo progetto di trazione integrale. Il (primo) risultato degli sforzi degli uomini del Portello è una Land Rover ridisegnata nel frontale con un bialbero 1900 depotenziato a 65 CV che, il 14 aprile 1951, Consalvo Sanesi prova su strada per la prima volta. La vera 1900 vede la luce il 5 ottobre dello stesso anno: le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti con barre di torsione, quelle posteriori a ponte rigido con balestre longitudinali. La “Matta” – come verrà soprannominata – trova anche il tempo di togliersi una soddisfazione sportiva: alla Mille Miglia del 1952, portata in gara dall’Arma dei Carabinieri, trionfa nella categoria Veicoli Militari precedendo di 42 minuti la prima delle Fiat Campagnola. Della “fuoristrada che vince le corse” – la vogliamo ricordare così! – verranno assemblati complessivamente 2075 esemplari. In foto, un modello del 1953 offerto da RM Sotheby’s nella vendita all’incanto di Londra del 2016.

2) 33 Permanent 4 (1991)

Prima vettura della gamma ad adottare un sistema di trazione integrale permanente, in un’epoca in cui i sistemi di controllo elettronici sono ancora lontani dal prendere piede, è la risposta dell’Alfa Romeo all’esigenza di gestire e sfruttare in sicurezza potenze sempre maggiori. La compatta assemblata nella fabbrica Alfasud di Pomigliano d’Arco (NA) è la massima evoluzione del progetto “33”: il cuore dello schema 4×4 è un giunto viscoso centrale di tipo Ferguson che consente di ripartire gradualmente la coppia sui due assali a seconda delle necessità, a tutto vantaggio della sicurezza. Di fatto, è la versione integrale della 33 più sportiva della gamma, la 1.7 IE 16V Quadrifoglio Verde: il raffinato motore boxer a quattro valvole per cilindro eroga 133 CV (129 CV per le versioni catalizzate) e le consente di superare agevolmente i 200 km/h.

3) 164 Q4  (1993)

Nell’ottica di offrire una versione 4×4 di tutti i modelli, nel 1993 l’Alfa Romeo conia il marchio “Q4”. Le quattro ruote motrici vivono un periodo di grande popolarità e in quel di Arese nessuno vuole perdere l’occasione di dotare anche la berlina d’alta gamma 164 della trazione integrale. La base di partenza, ancora una volta, è la versione più sportiva del modello, la 3.0 V6 Quadrifoglio equipaggiata con il tre litri da 232 CV. Alla trasmissione viene abbinato un sofisticato sistema di trazione integrale permanente completo di un differenziale posteriore Torsen. Poche, invece, le modifiche apportate al telaio; la più significativa è l’adozione di ammortizzatori idraulici a taratura programmabile. L’allestimento esterno, ispirato alla sportiva Quadrifoglio, prevede minigonne, spoiler e cerchi in lega a fori finti scomponibili. Le prestazioni, neanche a dirlo, sono mozzafiato: si sfiorano i 240 km/h di velocità massima.

 

4) 156 Crosswagon Q4 (2004)

Sulla base della 156 ridisegnata da Giorgetto Giugiaro, alla vigilia del passaggio di testimone alla 159 debutta il canto del cigno del modello: nel giugno 2004 è la Crosswagon Q4, versione rialzata a quattro ruote motrici della giardinetta sportiva del Biscione, a rappresentare la tecnologia 4×4 Alfa Romeo. Lo schema è quello della trazione integrale a tre differenziali, con il centrale di tipo autobloccante meccanico che permette di ripartire in modo ottimale la coppia variabile sulle ruote anteriori e posteriori: in caso di sottosterzo, in accelerazione il Torsen C invia l’80% della coppia all’assale posteriore; in condizioni di sovrasterzo, invece, per dare maggior aderenza all’assale posteriore alle ruote anteriori viene applicato solo il 40% della coppia. A spingere un corpo vettura rialzato di 6,5 centimetri (e allestito con paracolpi e finiture specifiche) è il 1.9 JTD M-Jet da 150 CV. Le prestazioni, tutto sommato, sono in linea con quelle della Sportwagon di pari cilindrata; a migliorare è la tenuta di strada, più sicura soprattutto sui fondi a scarsa aderenza.

Alberto Amedeo Isidoro

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