Secondo Enzo Ferrari, la Dino 308 GT4 non aveva ottenuto il successo sperato per via della linea “cuneiforme” by Bertone e non per la sua insolita impostazione meccanica…
Nel 1980 la Ferrari Mondial 8 sostituisce la sfortunata Dino 308 Gt4, l’impostazione è la stessa: una granturismo 2+2 con motore centrale. Il nome “Mondial” celebrava la vittoria del campionato di F1 dell’anno precedente, come era successo anche negli anni ’50 per un’altra celebre vettura del Cavallino. La Ferrari Mondial 8 fu una delle prime world car della Ferrari, aveva un telaio tubolare e un motore 8 cilindri trasversale, sospensioni indipendenti, cambio a cinque marce, e un innovativo telaio a retrotreno removibile per facilitare le operazioni di manutenzione.
Pioniera. Lo stile venne affidato alla Pininfarina che rese l’estetica della Mondial meno aggressiva rispetto alla precedente Dino 308. Sulla nuova granturismo del Cavallino debuttano le grandi griglie laterali, che qualche anno dopo verranno riprese sulla Ferrari Testarossa (1984) divenendo uno degli stilemi più caratteristici del marchio. L’abitacolo elegante e ben rifinito presentava una nuova strumentazione con pulsanti che sostituivano le levette meccaniche a tirante, distintive ma anacronistiche su un’auto anni ’80. La dotazione di serie comprendeva il tettuccio apribile elettricamente; la chiusura centralizzata; l’apertura elettrica dei 3 cofani (l’anteriore, con la ruota di scorta e l’accesso ad alcuni servizi, il centrale con il motore, quello posteriore destinato ai bagagli); il computer di bordo; la regolazione elettrica degli specchietti retrovisori, ma lo specchio destro era sempre a richiesta… Il corredo interno era completato da 4 sedili singoli rivestiti in cuoio Connolly, mentre il sistema di accensione “Digiplex “ era di tipo elettronico, realizzato da Magneti Marelli. Il motore era un V8 di 2926 cm³ da 214 cv, derivato da quello della Ferrari 308 GTB abbinato all’iniezione Bosch K-Jetronic che garantiva una velocità massima di 220 km/h. Per il mercato svizzero e statunitense la Ferrari Mondial era dotata di serie del catalizzatore, che unitamente a un rapporto di compressione più blando risultava meno potente e performante. Le vetture destinate al mercato americano, sempre per rispettare le norme di omologazione locali, erano equipaggiate con i tipici paraurti sporgenti e le luci di ingombro laterali. Le sospensioni riprendono lo schema della 308, con quadrilateri deformabili e molle elicoidali.
Sempre meglio. L’accoglienza della Mondial, specialmente su questi mercati non fu delle migliori, anche per via dei ricorrenti guasti all’impianto elettrico. I tenici Ferrari iniziarono quindi la sperimentazione per una nuova versione della Mondial, con un motore a 4 valvole a cilindro derivato dalle vetture di Formula 1. Della prima serie delle Mondial (Mondial 8) furono costruite solo 703 unità (145 con guida a destra). Sui primissimi esemplari lo specchio destro era optional e le griglie laterali erano nere. La Mondial 8 è stata prodotta solo in variante coupè. La produzione della Mondial 8 era di tipo artigianale, per questo la stessa Ferrari, nel catalogo della vettura, avverte che le caratteristiche tecniche e le dimensioni ufficiali sono “indicative”… Nel 1982 viene lanciata la Ferrari Mondial Quattrovalvole, equipaggiata con la nuova testata a 32 valvole. La potenza cresce a 240 cv e ne giovano anche le prestazioni: la velocità massima sale 240 km/h. Dal punto di vista estetico e telaistico, l’auto resta invariata. All’interno la plancia e il tunnel centrale vengono ridisegnati per alloggiare nuovi tasti e un impianto elettrico aggiornato. Cambia anche l’alloggiamento del computer di bordo, mentre l’autoradio è più facile da raggiungere. Per l’occasione vennero apportate modifiche anche alla finitura interna: selleria, pannelli e maniglie interne. Sulla plancia compare la targhetta “Quattrovalvole”.
Lanciata. La rinnovata Mondial Quattrovalvole, supera l’impasse iniziale riscuotendo un successo più ampio per via delle migliorate prestazioni del propulsore soprattutto negli USA (che assorbivano l’80% della produzione). L’arrivo della Mondial Quattrovalvole Cabriolet 1983 contribuì all’affermazione della Mondial sul mercato americano. L’assenza del tetto giovava parecchio alla linea e il telaio tubolare, che limitava l’aggiunta di rinforzi strutturali, consentì di contenere l’incremento di peso in soli 55kg. Furono prodotti 1.145 esemplari di Mondial Quattrovalvole Coupé (di cui 152 con la guida a destra), mentre della Mondial Quattrovalvole Cabriolet vennero prodotte 629 unità (di cui 24 con la guida a destra). Nel 1985, la Ferrari Mondial 3.2 disponibile in entrambe le varianti viene sottoposta a un importante restyling che rinnova l’estetica e la meccanica della gamma Mondial: via i fascioni neri, ora in tinta con la carrozzeria e il frontale viene ridisegnato con un nuovo paraurti che equipaggerà anche gli altri modelli Ferrari (328 e Testarossa).
Inedita. Con l’aggiornamento vengono apportate modifiche anche alla scocca e la carrozzeria viene alleggerita con cofani e griglie realizzati totalmente in alluminio. Le prese d’aria laterali sono in materiale composito facile da rimuovere nelle operazioni di manutenzione. L’interno rimane prettamente invariato eccezion fatta per nuovi telaietti dei sedili. Gli ultimi esemplari (1988) presentano un rinnovato impianto elettrico, e debutta, per la prima volta su una Ferrari l’ABS. Il computer di bordo, ormai obsoleto viene eliminato. I cerchi sono in magnesio da 16”. Per quanto riguarda il motore, la cilindrata sale a 3185 cm³ e la potenza a 270 cv, la Mondial 3.2 ora raggiunge i 250 km/h. L’accensione dell’auto è di tipo singolo “Microplex”, sempre a cura della Magneti Marelli. Per evitare il calo prestazionale che in passato aveva afflitto i modelli “export” con catalizzatore, vengono dotati di una centralina con sonde lambda e catalizzatore Jetronic per la gestione della miscela benzina/aria. La Mondial 3.2 e la 328 rappresentano le ultime autovetture V8 di Maranello dotate di motore trasversale centrale, che può essere revisionato, e tagliandato senza richiedere la rimozione totale del motore (come nei modelli successivi). Il 4 giugno del 1988, Papa Giovanni Paolo II visitò gli stabilimenti Ferrari. Enzo Ferrari, malato non poté presenziare, ma ebbe un colloquio telefonico con il pontefice. Al di fuori da ogni protocollo, il Papa chiese che gli fosse fornita una Ferrari per salutare i fedeli che si erano accalcati lungo la pista di Fiorano. La richiesta venne presto esaudita e il modello più idoneo per l’occasione venne individuato nella Mondial Cabriolet. La vettura viene guidata da Piero Ferrari (figlio di Enzo Ferrari) e l’immagine del papa in Ferrari fa subito il giro del mondo. Della Mondial 3.2 vennero realizzati 987 esemplari in versione coupé (91 con guida a destra) e ben 810 esemplari in versione Cabriolet (57 con guida a destra). Al Salone dell’automobile di Ginevra del 1989, viene presentata la Mondial T. Giunto alla sua ultima evoluzione, questo modello ospita un nuovo motore installato longitudinalmente, con la particolarità del cambio trasversale con frizione bidisco posteriore a sbalzo (da qui il nome T).
La prova di Quattroruote. La Ferrari Mondial T viene provata da Quattroruote nel maggio 1989. Per il test, una Mondial T Cabriolet è affidata al pilota Ivan Capelli. Il nuovo motore longitudinale, anziché trasversale, migliora l’efficienza degli scarichi e abbassa il baricentro della vettura di 12 cm a tutto vantaggio della dinamica (queste soluzioni vennero riprese sulla Ferrari 348, lanciata 6 mesi dopo). La cilindrata del motore è di 3.405 cm³ (con alesaggio di 85 mm e corsa di 75 mm), la potenza raggiunge quota 300 cv a 7.200 giri/minuto, mentre la coppia massima è di 323 Nm a 4.200 giri/minuto. Il propulsore, ai bassi regimi rimane un pò vuoto pur evidenziando una migliore regolarità nell’erogazione rispetto a prima, dà il meglio di sè a partire dai 4000 giri e allunga rapidamente fino ai 7 mila. Le prestazioni? La Mondial T accelera da 0 a 100km/h in 6,3 secondi e la velocità massima è di 257 km/h. Al di là dei numeri, la Mondial si fa apprezzare per l’estrema facilità di guida: molto valida su strada, offre uno sterzo leggero e preciso; il cambio a griglia offre una manovrabilità molto buona nell’uso sportivo, ma è meno preciso a bassa velocità. Con l’uscita di scena dei modelli della famiglia 365GT4/400GT/412, la Mondial diventa la “granturismo” di punta di casa Ferrari e perciò troviamo delle inedite sospensioni a taratura variabile su 3 posizioni: Soft, Auto (la centralina adatta le sospensioni a seconda del fondo stradale) e Hard. La guida si mantiene confortevole nelle prime due modalità di funzionamento, con un minor rollio nella modalità intermedia; l’ultima rende l’assetto molto rigido. Sul circuito di Fiorano, la Mondial si rivela invece più nervosa: tende al sottosterzo nella prima fase di inserimento in curva e può avere reazioni brusche per via di un retrotreno pesante e piuttosto sensibile ai rilasci dell’acceleratore, che innescano facilmente dei sovrasterzi. La Ferrari Mondial T dal canto suo può vantare un’ottima direzionalità grazie all’assale anteriore molto rapido nella definizione delle traiettorie, ciò consente inserimenti e cambi di direzione molto rapidi; ottimi i freni, dotati di ABS, brillano per resistenza e modulabilità.
Una vera Ferrari. L’aumento delle performance della Ferrai Mondial T era dovuto anche al nuovo sistema di accensione e iniezione elettronica Bosch Motronic 2.5 che sostituiva il sistema meccanico K-Jetronic. Anche l’estetica viene modificata con una griglia frontale rimpicciolita e abbassata, mentre i paraurti diventano più avvolgenti. I passaruota vengono maggiorati e le maniglie sono in tinta con la carrozzeria. Per gli interni plancia, tunnel centrale, sedili e volante vengono ridisegnati. Le ottime prestazioni e l’handling della Mondial trovarono conferma nel 1989 quando 2 esemplari di Mondial 3.2 vennero utilizzati dal team Moneytron per la 24 Ore di Spa. Queste Mondial da ben 340 cv erano guidate da Bertrand Gachot, Harald Huysman e Keke Rosberg. La produzione della Ferrari Mondial T cessò definitivamente nel 1993 e con essa venne abbandonata definitivamente l’architettura “2+2” con motore V8 posteriore.
La Mondial oggi. A livello concettuale i modelli più simili alla Mondial sono le Ferrari California, Portofino e la recente Ferrari Roma. La Ferrari Mondial T vide il “sorpasso” da parte della Cabriolet, che prodotta in 1.010 esemplari (45 con guida a destra) supera gli 858 della Coupè (51 con guida a destra). Sulla Ferrari Mondial T, Valeo propose anche un innovativo cambio a frizione elettronica che permetteva di cambiare marcia senza azionare il pedale della frizione, una soluzione che anticipava i cambi sequenziali “F1” adottati da Ferrari a partire dalla 355 (1994). Questo tipo di trasmissione, ha affiancato e progressivamente sostituito il cambio manuale sulle vetture ad altissime prestazioni. Della Mondial si parla poco, ma specialmente la sua ultima evoluzione, ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo dei modelli successivi. Al pari di altre auto, snobbate per lungo tempo, la Ferrari Mondial, oggi è un modello in fase di rivalutazione, specialmente nella variante T: la buona reperibilità di ricambi, la possibilità di effettuare la revisione del motore senza doverlo smontare dal telaio, così come la praticità offerta dai 4 posti e la “docilità”, la rendono un’auto interessante e sfruttabile per chi vuole avvicinarsi al Cavallino e sentirsi un pò come Al Pacino in “Profumo di donna” (1992).