Delle millemila versioni speciali dedicate alla Panda, quella dei Mondiali di calcio del 1990 è la più insolita e fumettosa. Più gadget che utilitaria, fu prodotta in serie limitata per attraversare le notti magiche dell’estate di Salvatore Schillaci. E Ciao.
È un pomeriggio assolato di sole quello che, l’8 giugno 1990, saluta i Campionati del mondo di calcio allo stadio di San Siro, a Milano. Dopo mesi di attesa e di budget clamorosamente sforati, le aspettative per l’orgia di pallone sono smisurate. Il pubblico tifa lo sfavorito Camerun, i “Leoni Indomabili” africani lo ripagano alla grande battendo uno a zero l’Argentina di un incazzatissimo Maradona. Sulle note dell’ubiquo inno “Un’estate italiana” composto da Giorgio Moroder, l’ottimismo vola con una folata di gadget. Di ogni genere e gusto purché contrassegnati con Ciao, la mascotte più desolante della storia dei Mondiali. Fra i tanti prodotti, Fiat annuncia una Panda in serie speciale che sembra uscita dalle pagine di “Topolino”. Perché in fondo non sono molte le auto con le ruote disegnate come un pallone da calcio.
Una cabrio per sognare. Lo stringato comunicato stampa da Torino la descrive la Panda Italia ‘90 come “automobile originale ed eclettica”. Ha la carrozzeria e i paraurti di color bianco gesso, vivacizzato dalle strisce adesive biancorossoverde che corrono sui lati. Anche la mascherina è in tinta, contrassegnata con lo scudetto tricolore. Alla base del montante posteriore, lui: Ciao. L’aspetto più caratterizzante è il design pallonaro dei copricerchi, mentre nell’abitacolo domina l’azzurro della maglia della Nazionale. Ciao ritorna sugli schienali dei sedili reclinabili con poggiatesta. I tappeti sono in agugliato blu, il padiglione è in tinta con i sedili. L’Italia ’90 è la 18esima versione della gamma Panda e monta lo stesso quattro cilindri ad aste e bilancieri da 769 cc, 34 cavalli e 125 kmh di velocità massima della Young. Spettacolare – e raro – l’allestimento cabriolet sulla versione S approntato dalla carrozzeria Maggiora, che completa l’impressionante flotta di automobili di servizio fornite dalla Fiat all’organizzazione: 240 Croma, 30 Tempra, 200 fra Tipo e Uno, 51 furgoni Ducato. E appunto, le 40 Panda cabrio con il mantice della cappottina nero o beige e tettuccio di tela in tinta. Il cofano reca una decal a fantasia tricolore, mentre il logo Italia 90 e la mascotte di grandi dimensioni sono ben visibili sulle portiere e sul posteriore.
Italia ’90, Mondiale e Pandazzurri. Non sappiamo quante Italia ’90 furono vendute. Probabilmente il numero sarebbe stato da capocannonieri, se in semifinale la Nazionale italiana avesse pescato il biglietto giusto della lotteria dei rigori. Invece è stato l’ex centrocampista della Juventus, Giancarlo Marocchi, a svelare che fine hanno fatto le versioni cabrio. Commentatore sportivo per la trasmissione “Calciomercato” di Sky, l’anno scorso si è presentato al volante proprio di una cabriolet Italia 90. Marocchi ha spiegato che dopo averle ritirate a fine Mondiale, la Fiat ne ha regalate 25 ai giocatori della Juventus, con tanto di personalizzazione. “Le altre sono in giro per il mondo”, ha aggiunto. Il tempo e la stranezza hanno dato il giusto rilievo alla Panda Italia ’90, che resta una delle Panda di culto più rare e collezionabili – soprattutto la cabrio, a trovarne una. Purché abbia tutti e quattro i palloni sulle ruote… I prezzi sono alla portata di ogni calciofilo che voglia attendere di tirarla fuori, con il bandierone, per le notti magiche della prossima World Cup. In alternativa si può sempre puntare sulla Panda Mondiale, proposta solo sul mercato tedesco nel 2006, l’anno del trionfo italiano a Berlino. Quindi già una instant classic, con la sua carrozzeria in azzurro Bossa Nova, il grande scudetto dell’Italia sul cofano e il numero 20 di Paolo Rossi a Spagna ’82. In alternativa c’è la Pandazzurri, allestita (meno fantasiosamente) dalla Fiat nel 2016 in occasione dei Campionati europei di calcio. Ma volete mettere con l’originale?