Cosworth: un nome che evoca i GP di Formula Uno. Negli anni Ottanta la Ford gli affida la preparazione di un energico motore per la Sierra. Il risultato ottenuto è una vettura dalle performance di prim’ordine
La storia odierna ci riporta negli anni Ottanta, quando una “tranquilla” Ford Sierra viene sottoposta a una cura vitaminica che, nella declinazione firmata Cosworth, dà alla luce una vettura dall’accentuato animo sportivo. Il suo aspetto si caratterizza per una serie di elementi specifici: rispetto alle versioni tradizionali, infatti, è stato modificato l’ampio scudo paraurti-spoiler anteriore e sul bordo del portellone appare un grande alettone. La Casa ha così aggiunto la grinta che si prefiggeva, esaltata anche da dei cerchi “giusti” e da una gommatura ribassata.
Strumentazione sottotono. Gl’interni della Sierra offrono un considerevole spazio a disposizione per i passeggeri. L’elemento di maggior spicco è rappresentato dai sedili anteriori Recaro, capaci di fornire il giusto compromesso tra contenitività e comodità. Per contro, l’elemento meno soddisfacente è la strumentazione. La Ford ha previsto un gruppo di indicatori modesto per un’auto non certamente economica, comprendente solo il tachimetro con contachilometri parziale, il contagiri e gli indicatori della temperatura dell’acqua e del livello di carburante. Mancano alcune importanti spie, come quella dell’inserimento luci di posizione e anabbaglianti. In compenso c’è un piccolo check panel che controlla la chiusura delle porte, il funzionamento delle luci e la temperatura esterna. Il livello di finitura generale è buono. La dotazione discreta.
Caratteristiche tecniche. Prendendo in considerazione l’aspetto tecnico, l’elemento più interessante è rappresentato dal propulsore, derivato da una versione di serie del quattro cilindri di 1993 cc e in grado di sviluppare 204 cv. Ad esso si abbina poi un turbo Garrett T03B, con intercooler aria/aria. Modifiche sostanziali (rispetto al modello convenzionale) anche al cambio, un Borg Warner a cinque rapporti ravvicinati, che trasmette il moto alle ruote posteriori attraverso un albero con interposti speciali ammortizzatori. Un differenziale autobloccante ad accoppiamento viscoso completa il gruppo della trasmissione. Le sospensioni non hanno subito modifiche nella struttura, ma presentano un generale irrobustimento degli elementi elastico e smorzanti. Solo al retrotreno è stata aggiunta una barra antirollio da 16 mm. L’impianto frenante sfrutta quattro dischi (anteriori ventilati) e il sistema antibloccaggio ABS-ATE.
La prova di Quattroruote. La prova effettuata dalla “nostra” rivista ha messo in luce un comportamento decisamente soddisfacente. Il 16 valvole Cosworth ha dimostrato di possedere parecchie doti: sportivo, con un comportamento quasi corsaiolo, ma apprezzabile anche nell’uso turistico. La potenza è elevata e la coppia, già notevole a 3000 giri, raggiunge il suo massimo a 4500. Il cambio, dagli innesti brevi e precisi, è piuttosto duro da azionare e manifesta qualche impuntamento nelle manovre più veloci. Ottima invece la scelta dei rapporti: una prima abbastanza lunga, con le altre marce equamente spaziate e ravvicinate tra loro. Il comando dello sterzo è piuttosto diretto ma manca di progressività – si alleggerisce eccessivamente alle alte velocità- mentre l’impianto frenante risulta molto potente e ben equilibrato. La tenuta di strada è notevole.
La quotazione odierna. L’abbinamento di “Sierra” a “Cosworth” non si fa sentire solo sulle prestazioni della vettura ma, logicamente, anche sui prezzi. Per darvi un’idea vi riportiamo i prezzi delle varie declinazioni. Le più abbordabili solo le Cosworth prodotte dal 1988 al 1993, con una valutazione compresa tra i 7500 e i 22500 euro. Prezzi che per la Sierra RS Cosworth (1986-1987) aumentano rispettivamente a 10000 e 30000 euro. Per mettersi in garage una RS 500 Cosworth (1987) occorre invece esser pronti a sborsare una cifra compresa tra i 17500 e 52500 euro.
Diteci la vostra. E voi, cosa ne pensate della Sierra Cosworth? Vi piaceva? L’avreste comprata oppure vi sareste orientati su un’altra vettura? Fatecelo sapere attraverso i commenti qui sotto. Inoltre, se avete una storia interessante sul suo conto potete scriverci una mail all’indirizzo di posta redazione@ruoteclassiche.it.