Gigi Proietti, l'ultimo mattatore - Ruoteclassiche
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02/11/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Gigi Proietti, l’ultimo mattatore
Ci lascia Gigi Proietti, ricordiamo il grande attore romano con una raccolta di auto che l'hanno accompagnato nei suoi ruoli più celebri.
02/11/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

Gigi Proietti è stato uno degli attori più amati della scena italiana. Per ironia della sorte, oggi se n’è andato nel giorno del suo 80° compleanno.

Attore, ma anche drammaturgo e regista con alle spalle oltre 50 anni di successi: dal teatro al cinema alla TV. Con lui cala il sipario su mezzo secolo di spettacoli, film e macchiette che hanno segnato i costumi e il modo di intendere l’ironia di intere generazioni. Negli ultimi tempi il suo quadro clinico si era aggravato: Gigi Proietti soffriva da tempo di problemi cardiaci, le sue condizioni cliniche sono divenute critiche nelle ultime settimane. Due settimane fa, era stato ricoverato in terapia intensiva in una clinica privata. La situazione volgeva già al peggio. Sono ancora da stabilire le esequie: la famiglia dichiara soltanto: "Sarà ricordato come merita nei tempi e modi da definire".

L’ultimo mattatore. Gigi Proietti raggiunse la notorietà nell’ambiente teatrale a metà anni 60, recitando Bertold Brecht in un teatro di Roma Prati, poi il salto di qualità con lo Stabile dell'Aquila diretto all’epoca da Antonio Calenda: dove ha recitato testi di Gombrowicz e di Moravia. L’ironia e il suo grande talento sono stati i fattori determinanti della sua brillante carriera nel mondo dello spettacolo: con una vena cinica ha celebrato vizi e virtù della società capitolina, dai secoli passati ai giorni nostri. Proietti è stato uno degli ultimi “mattatori” dell’intrattenimento italiano, celebre per le imitazioni di Louis Armstrong, i sonetti irriverenti degli chansonnier senza dimenticare ovviamente personaggi del grande schermo come Bruno Fioretti di Febbre da Cavallo o il Maresciallo Rocca per quanto riguarda le serie TV. Nel mezzo una lista chilometrica di film, serie TV e doppiaggi.

Le auto dei film. Con decine di apparizioni cinematografiche, ci sono innumerevoli auto che hanno affiancato Gigi Proietti sul grande e piccolo schermo. Nel 1971 Gigi Proietti è a New York, dove interpreta Michele Bruni: un giovane spregiudicato in cerca di fortuna. In questo film di Mario Monicelli, Proietti è al volante di una grande Chevrolet Impala del 1969. “Febbre da Cavallo” (1976) è un classico della commedia italiana dal retrogusto dolceamaro. Anche qui troviamo due vecchie glorie del gruppo General Motors, entrambe marchiate Buick: una Le Sabre del 1963 e una Electra 225 del 1970, usate come pace car per le corse dei cavalli. Nella pellicola compare anche una Jaguar XJ6, ma è un’Alfa Romeo Giulietta Spider ad accompagnare i tre sventurati scommettitori nelle loro imprese.

Ciak si gira! Negli anni 90 Proietti è nuovamente alla ribalta nelle vesti de “Il Maresciallo Rocca” (1996-2005), tra un caso e l’altro è spesso a bordo delle varie Alfa 155 e 156, anche loro con la livrea dei Carabinieri. Nella simpatica fiction “Un nero per casa”, Proietti interpreta l’architetto Lorenzo Paradisi, che combattuto tra ideali e pregiudizi gira per Roma con una Mercedes-Benz 250 TD bianca. Una malconcia NSU 1000 di colore rosso lo accompagna in alcune scene del remake di “Febbre da Cavallo – La Mandrakata” (2002). Nel 2010 guida una imponente Audi A8 ne "La vita è una cosa meravigliosa". In tempi recenti, sono le Peugeot a fare da spalla al grande Gigi: la monovolume Space Tourer ne “Il Premio” (2017) e l’elegantissima 504 Cabriolet nella serie “Una pallottola nel Cuore” (2014-18). Nel privato, Gigi è stato immortalato al volante di una Smart azzurra, l’auto perfetta per circolare nel traffico infernale di Roma.

Ironia della sorte. Ci ha fatto ridere, riflettere, commuovere. Con Proietti perdiamo l’ennesimo monumento dello spettacolo. In quest’ultimo periodo, la vita sul pianeta Terra sta compiendo dei giri strani e non manca di sorprenderci con il suo sarcasmo. Del resto, se c’era una cosa che non mancava a Gigi Proietti era proprio il sarcasmo. Lui, che aveva sempre ironizzato sulla sua data di nascita: "Che dobbiamo fa'? La data è quella che è… il 2 novembre". Ciao Gigi!

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